Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Slytherin_Nihal    06/08/2012    5 recensioni
"Ripose il barattolo in un angolo e si dedicò al ripiano più sotto; aveva appena afferrato una boccetta con su scritto 'Sciroppo di Elleboro', quando sentì un rumore fuori nel corridoio."
Salve a tutti! Questo è un Missing Moment di "In Love With...", ma può essere letto anche separatamente.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Luna Lovegood, Pansy Parkinson, Severus Piton
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao! Come ho già scritto nell'introduzione questa storia si riallaccia a "In Love With..." (cap. 14), solo che il punto di vista è, beh, un po' particolare! Buona lettura! :D









Severus Piton non riusciva ancora a credere di essere finalmente diventato docente di Difesa Contro le Arti Oscure, dopo tutti quegli anni passati a, se ne rendeva conto pure lui, sbavare per quel posto.
Alla fine Silente aveva dovuto dichiararsi sconfitto, di fronte all’impossibilità di reclutare una povera anima disposta ad insegnare la materia “maledetta”, e così aveva semplicemente ceduto.
Piton però non aveva perso il suo ruolo di pozionista nell’immaginario collettivo, sebbene adesso la materia venisse insegnata da Lumacorno: se i suoi colleghi, o il preside, avevano bisogno di qualche intruglio complicato, chiedevano ancora a lui e, tutto sommato, a Piton non dispiaceva più di tanto.
“Le abitudini sono dure a morire”
Proprio per questo, era intento quella sera a ripulire l’armadio delle sue scorte private, che aveva ceduto, non senza qualche pressione da parte di Silente, a Lumacorno; d’altra parte, possedeva degli ingredienti veramente rari lì dentro e, secondo il vecchio, era uno spreco non condividerli con un esperto in pozioni quale Horace.
Per quanto l’opinione di Piton sul suo ex-insegnante non fosse esattamente la stessa, si era comunque offerto disponibile a mettere in comune tutte le sue scorte, qualora ce ne fosse stato il bisogno; tuttavia non era ancora arrivato al punto di concedere al suo collega di mettere ordine lì dentro, preferiva fare da solo.
Sollevò con apprensione un vasetto completamente vuoto all’altezza degli occhi e provò ad agitarlo; niente, non c’era rimasto proprio nulla.
“Dannazione! Ha finito la polvere di corno di unicorno, quell’imbecille… Cosa si aspetta, che ne tenga un branco a portata di mano per rifornire la mia scorta quando lui la prosciuga? Dovrò andare a fare un salto a Hogsmeade uno di questi giorni…”
Ripose il barattolo in un angolo e si dedicò al ripiano più sotto; aveva appena afferrato una boccetta con su scritto Sciroppo di Elleboro, quando sentì un rumore fuori nel corridoio.
Subito il suo pensiero andò spiacevolmente a Potter con il mantello dell’invisibilità, perciò, con una velocità degna di Mrs. Purr, uscì dalla stanzetta e si appiattì contro il muro di pietra, i sensi all’erta.
Dopotutto, era l’una e mezza del mattino, nessuno avrebbe dovuto essere lì, tranne lui; aveva tutto il diritto di preoccuparsi se sentiva rumori sospetti!
“Se scopro che sta cercando di derubarmi delle mie scorte un’altra volta, giuro che lo faccio espellere”pensò, una vena che cominciava a pulsargli dalla rabbia sulla tempia, come ogni volta che il suo pensiero andava al ragazzo.
Ma il rumore che aveva sentito si ripeté e, questa volta, Piton capì che non proveniva  dal corridoio, ma dal sotterraneo in cui si tenevano le lezioni di Pozioni.
Quatto quatto, avanzò fino alla porta della classe, che era socchiusa.
“Lumacorno si dev’essere dimenticato di sigillarla oggi pomeriggio”pensò, sconsolato.
Dall’interno provenivano due voci soffocate, che parlavano talmente piano che lui non riuscì a capire a chi appartenessero.
“Potter non sarebbe così stupido da venire qui, sapendo che mi aggiro da queste parti…maledetta quella sua mappa…prima o poi troverò il modo di confiscargliela”
Le voci avevano smesso di parlare e per un attimo Piton pensò che l’avessero sentito avvicinarsi, ma poi dei sospiri che non davano molto spazio all’immaginazione presero a diffondersi per la stanza e Piton, con uno sgradevole sorrisetto sulle labbra, cominciò a pregustare il momento in cui avrebbe fatto il suo ingresso nella stanza e avrebbe interrotto il fantastico -a giudicare dai gemiti soddisfatti- programma per la serata.
Dal momento che aveva sempre dedicato parecchio tempo alla cura della sua aula, sapeva che i cardini della porta erano perfettamente oliati, dunque non si stupì affatto quando quella si aprì silenziosamente, rivelandogli la scena che stava accadendo all’interno.
Le sopracciglia di Piton raggiunsero quasi l’attaccatura dei capelli unticci, per la sorpresa: due ragazze -era sicuro che lo fossero entrambe, c’erano due reggiseni sul pavimento di pietra- stavano distese sulla sua cattedra, mezze nude; o meglio, una, dai lunghi capelli biondi, lo era, mentre l’altra, con i capelli scuri, se ne stava in piedi con il busto inclinato in avanti e il viso coperto dalle pieghe della gonna nera della sua compagna, dalla quale venivano i sospiri.
Doveva ammettere che era particolarmente colpito: in tutti quegli anni di insegnamento non gli era mai capitato di beccare due ragazze insieme, sebbene sapesse perfettamente che ce n’erano che si aggiravano per il castello.
Senza fare rumore, prese posto su una sedia in fondo all’aula, incrociò le braccia al petto e aspettò che una delle due -la mora era più probabile- si accorgesse della presenza estranea.
Ma quella, non appena sentì che i sospiri dell’altra ragazza si erano fatti più intensi, si tirò su e si stese sopra di lei, una mano che scendeva oltre l’orlo della gonna; la bionda sussultò e l’altra si aprì in un sorriso malizioso.
Ancora più sorpreso, Piton la riconobbe: Pansy Parkinson, della sua casa.
Poi alla sorpresa si sostituì una leggera punta di irritazione, causata dal fatto che le due erano talmente prese dai fatti loro, che, di questo passo, non si sarebbero mai accorte di lui, a meno che non si fosse fatto sentire.
Certo, doveva ammettere che la scena era piuttosto interessante, ma a tutto c’era un limite e loro quel limite l’avevano già passato da tempo.
-Hem hem- tossicchiò, in quella che, si rese conto subito dopo, suonava come l’imitazione della Umbridge, dell’anno prima.
Pansy si voltò terrorizzata e, non appena lo vide, con un balzo fu giù dalla cattedra; invece la bionda, che si rivelò essere Luna Lovegood, si guardò intorno con gli occhi sgranati e poi, molto più lentamente dell’altra, scese a sua volta e recuperò i vestiti.
Sebbene fosse notoriamente indulgente con gli studenti della propria Casa, Piton si rese conto che non poteva sorvolare su una cosa del genere, o si sarebbero sparse voci e poi tutti avrebbero fatto i loro comodi nell’aula di Pozioni.
D’altro canto, perfino lui trovava la situazione vagamente imbarazzante da affrontare così, perciò, con la sua solita astuzia, decise di passare la responsabilità a qualcun altro.
E come non cedere alla vocetta interiore che lo istigava a vendicarsi per gli ultimi anni, in cui la Coppa del Quidditch era sempre andata a Grifondoro?
-Seguitemi- intimò alle due ragazze, ora completamente vestite.
 
Una volta che furono arrivati davanti all’ufficio della McGranitt, tutti e tre in religioso silenzio, Piton bussò e, alla risposta della donna, entrò, lasciando fuori le ragazze.
-Sono certo che mi scuserai per averle portate qui da te, ma credevo che tu saresti stata più…adatta…a rimproverarle…- disse, con un sorriso mellifluo, chiudendo il breve racconto.
-Certo, grazie, Severus… me ne occupo io- tagliò corto la McGranitt, evitando con cura di guardarlo.
Piton, gongolando interiormente per averla messa in una situazione imbarazzante, se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
La McGranitt se ne stette per qualche secondo immobile, augurandogli tutte le sventure possibili, poi si schiarì la voce e fece entrare le ragazze, che si sedettero sulle sedie davanti alla sua scrivania senza dire una parola; una di esse, notò, aveva le guance particolarmente accese. 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Slytherin_Nihal