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Autore: Bulma e C18    19/02/2007    7 recensioni
Come si comporteranno Naruto &Co. nelle situazioni di ogni giorno? come saranno le lezioni di Iruka? o i passatempi di Kakashi, o i week end di sasuke, o le cene di famglia Hyuuga, o le vacanze in camper di Shikamaru? queste e molte altre saranno trattate da noi, Bulma e C18. se le storie vi sembreranno assurde, pazze e senza senso, non vi preoccupate non c'è bisogno della neuro... è la nostra caratteristica. mi raccomando commentate numerosi!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo: Le lezioni di Iruka

 

Capitolo 1: Le lezioni di Iruka.

 

Era un bellissimo lunedì mattina. Gli uccellini cinguettavano, e nel cielo non c’era nemmeno una nuvola. Quel particolare momento della settimana che sembrava così perfetto era però stranamente odiato. Infatti, il lunedì mattina era il primo giorno di scuola della settimana.

I bambini, sistemati ai loro banchi, aspettavano che il maestro entrasse in classe con una certa agitazione: c’era chi mangiava, chi faceva il sudoku, chi dormiva, chi si infilava i pennarelli nel naso… Cose normali per dei bambini.

Ad un certo punto, la porta si aprì e tutti si fermarono di colpo fissando lo strano personaggio che era comparso sulla soglia (E qualcuno sputò immediatamente i brandelli di gomma da cancellare che erano stati appena masticati.).

In effetti il personaggio era alquanto bizzarro poiché, stranamente, aveva un’aria estremamente giuliva .. anzi, fin troppo giuliva. Anzi, il modo piuttosto cretino con cui saltellava giungendo alla cattedra lasciava intendere a chi non lo conoscesse due possibili opzioni:

1)      O il maestro Iruka aveva vinto alla lotteria  (Cosa molto improbabile visto che non scommetteva mai, ne giocava d’azzardo reputando ciò un grave peccato.)

2)      O il maestro Iruka si era fumato qualcosa (Cosa molto improbabile anche questa, visto che riteneva anche questo un grave peccato.)

No, il maestro iruka era, ahimé, così di natura. 

“BUON GIORNO PATATONIIIII, NON è UNA MAGNIFICA GIORNATA??? MA CERTO CHE Sì!!!!!!! ALLORA, COME AVETE PASSATO IL WEEK END?????

Qualche timido alunno bofonchiò una possibile risposta, ma Iruka intervenne con aria minacciosa, totalmente diversa da quella che aveva due secondi prima.

“TI HO FORSE DATO IL PERMESSO DI RISPONDERE?????” disse con occhi infuocati.

Il bambino ingoiò la saliva e si fece più piccolo di quanto già non fosse.

“ALLORA PATATONI –cominciò cambiando ancora una volta stato d’animo – LO SENTITE QUESTO ODORINO INO INO??? MA SIIIII, è ODORE DI ANALISI GRAMMATICALE!!!”

In classe si levò un coro di “No” annoiati.

“SILENZIOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! AMMASSO DI INVERTEBRATI” sbraitò infuriato il maestro sbattendo il registro sulla cattedra.

MA PATATONI, L’ANALISI GRAMMATICALE è IMPORTANTE, ALTRIMENTI RESTERETE STUPIDI COME SIETE ADESSO!” esclamò con un sorriso alquanto ebete stampato sul viso come un francobollo.

I ragazzi rimasero interdetti. Il maestro iniziò a scrivere febbrilmente sulla lavagna alla velocità di un treno in corsa in mezzo al far west una ventina di frasi tratte da chissà quale volume filosofico apparentemente senza nessun senso.

“Maestro…” sussurrò timidamente un bambino.

Siiiiiiiii????!” disse contorcendosi sulla cattedra come un anguilla “Dimmi cicciuzzo.”

Cosa vuol dire che bisogna che il dire e il pensare sia l’essere: è dato infatti essere, mentre nulla non è; che quanto ti ho costretto ad ammettere?”

Le guance dell’uomo si colorarono di viola.

“RAZZA DI ASINO IGNORANTE INCAPACE ANCHE DI VOLARE!!! COME OSI NON CAPIRE UNA FRASE DEL CELEBERRIMO, UNICO, INIMITABILE PARMENIDE? COME OSI PERMETTERTI DI NON CAPIRE UNA DELLE SUE FRASI PIU’ MIGLIORI???”

“Maestro…” bisbigliò un’altra voce impaurita.

Quello si girò di scatto paonazzo.

“CHE DIAVOLE VUOI?”

“Credo che più celebre non si dica… Sa, credo che migliori sia già un comparativo, fa eccezione…”

L’uomo si ricompose immediatamente. I suoi scatti d’umore erano ormai conosciuti e temuti da tutti gli alunni.

“Giusto… Piccola svista… Può succedere anche ai grandi geni. Bravo, un più”

I più erano un’agognata ricompensa per gli alunni di Iruka: ne ricevevano uno ad ogni risposta o intervento da lui giudicato intelligente (Sia ben chiaro, secondo il suo giudizio!) e quando si arrivava a 50 il maestro regalava al fortunato un buono pasto per il chiosco del ramen: un’occasione per sfuggire all’aberrante mensa scolastica.

Dunque.” Continuò ritornando ad appollaiarsi alla sua postazione-cattedra e osservando tutti con occhi da avvoltoio affamato “Voglio un volontario per l’analisi… Uno a caso, Naruto Uzumaki!”

Il giovane, ovviamente non volontario, si guardò intorno spaesato. Capendo poi che Iruka aveva chiamato proprio lui, si alzò e raggiunse rassegnato l’odiosa lavagna. Naruto non aveva la stessa età degli altri: a ben 17 anni suonati, si trovava a prendere ripetizioni alle elementari obbligato dal suo maestro Kakashi che trovava che il ragazzo avesse cospicue lacune di cultura generale grandi come buchi neri.

“Come sta il mio allievo prediletto?” disse pizzicandogli fastidiosamente una guancia “Ancora alle elementari, patatoneeeeeee??? Dillo al tuo maestro che ti mancava! Dillo! Dillo!”

“Veramente no, mi hanno obbligato…”

Non l’avesse mai detto. Ahimé, nella vita si possono fare molto stupidaggini, e Naruto ne aveva fatte davvero moltissime, ma questa le superava davvero tutte. Tutti, muri compresi, sapevano quanto il maestro Iruka fosse orgoglioso della sua brillante carriera da insegnante.

“COOOOOOMEEEEEEE OSIIIIIIIIIII?????” disse creando con il fiato una tromba d’aria paragonabile all’uragano Katrina che spazzo via i pennarelli della classe facendoli conficcare nel muro come coltelli.

“IO SONO IL MIGLIORE MAESTRO DEL MONDOOOOOOO! CHE COS’E’ KAKASHI IN CONFRONTO A ME? NON VALE NEMMENO LA META DI CIO’ CHE VALGO IO! FILA A FARE4 QUELL’ANALISI, PRIMA CHE TI STRAPPI GLI OCCHI!!!

Un bambino in fondo alla classe si mise a piangere preso dal panico.

In un lampo Iruka (Che considerava far piangere un bambino un grave peccato.) riassunse l’aria terribilemte gioconda e si fiondò dal piccolo.

Ma cosa c’è, patatone? Ti sei spaventato?” cercò di consolarlo “Ma sai che il tuo maestro scherza, che è un gran burlone! Asciugati gli occhietti belli, e ascolta questa lezione che è proprio bellina assai!”

Il piccolo si calmò e il maestro potè dedicarsi nuovamente a Naruto.

Ok, sei contento, vero Naruto, di usufruire di questa possibilità di cimentarti nell’analisi grammaticale?”

Cosa devo rispondere per fare in modo che non mi vengano tranciate le corde vocali e mi ci venga fatto un cappio?”

Di di si, cocco. E’ meglio per te e per i lettori che stanno leggendo questa magnifica ff incentrata su di me...

“Ehm.” Intervengono le autrici “veramente noi…”

“SILENZIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

Le autrici se ne ritornarono spinte dalla forza dell’urlo davanti al loro computer a scrivere la ff.

Comunque la risposta è sì.” Disse Naruto con un sorrisone.

“Allora inizia con la parola Bisogna.”

“DRIIIIIIIIN” suonò la campanella rompendo le uova nel paniere al maestro.

Ma mucca!” imprecò “E’ già ora dell’intervallo! Come passa il tempo… Caspita, è meglio che usiamo questa mezz’ora di pausa per fare qualcosa di più costruttivo… Tipo una bella lezione di storia! Ma sì, un’ottima idea ho avuto!”

Era strano che il maestro rinunciasse alla pausa in cui poteva assaporare la merendina che di solito consisteva in una banana, cioccolato alla scorza d’arancia, datteri, uvetta, brioche, panino al prosciutto crudo, cotto, di san Daniele e di Parma, yogurt al rabarbaro, succo di frutta all’ACE, una barretta di cereali dietetica e una non dietetica, per finire poi con un sano piatto di ramen.

Ma maestro, la sua sana merenda…”

“No, ragazzi, non tentatemi!!!! È peccato di gola…. E voi sapete che io voglio seguire le orme del mio maestro e ispiratore di vita… RATZINGER” detto ciò  le luci si spensero  e una neve candida scese dal cielo, da dove anche le autrici lo ignoravano, e Iruka apparve inginocchiato. Una triste melodia avvolse quella scena straziante e Iruka si mise a raccontare.

“Era una notte d’inverno e come tutte le notti d’inverno soffiava un vento gelido. Avevo freddo.”

Ancora una volta gli alunni proruppero in un sonoro “no, ancora una volta….”, ma accorgendosi dello sguardo non del tutto rassicurante di Iruka, si zittirono e ascoltarono per la centesima volta, la storia della conversione di Iruka.

“fino a quel momento la mia vita era segnata solo da gioco, birra e sesso e nulla mi importava più… ma poi persi tutto, sperperando, scialacquando e spendendo tutto… vi faccio schifo, lo so...- ma no udendo alcun gemito di sofferenza da parte degli alunni, aprì gli occhi e vide che tutti erano intenti a dormire come ghiri. Iruka passò dal viola di qualche riga prima ad una tonalità simile al verde acido ed esplose in un sonoro boato.

“RAZZA DI LURIDI INGRATI!!!!!!! IO CHE VI RACCONTO UNA COSA COSì IMPORTANTE COME LA MIA VITA, VI PERMETTETE DI DORMIRE??? MA DICO, MA SIETE STUPIDI O COSA???? SAPETE CHE VI DICO, ADESSO VI ANNOIERò ANCORA DI Più CON UNA BELLISSIMA LEZIONE DI STORIA SULLA GRECIA ANTICA.” disse tutto concitato.

Gli alunni sbadigliarono sonoramente, mandando in bestia ancora di più il maestro, il quale si fece tre segni della croce per mantenere la calma e per non decimare l’intera classe. Altrimenti, come avrebbe potuto fare la sue meravigliose spiegazioni? A chi avrebbe raccontato le meravigliose imprese di Carlomagno? A chi avrebbe spiegato chi era l’invincibile Giulio Cesare? Il mondo aveva bisogno delle sue lezioni di storia e lui ne era consapevole. Era la sua missione di vita, combattere l’ignoranza dei ragazzi, per poi correre felici e spensierati nella valle verde dell’erudizione.

Dopo questo momento di compiacimento personale, si rivolse alla classe ormai rassegnata alla perdita dell’intervallo.

“Oh patatoni, ho un mucchio di cose da dirvi e non ho molto tempo, quindi diamoci una mossa, suvvia cosa sono queste facce catatoniche? Non siete felici di questa lezione??? Ma si che siete felici, l’ho deciso io….” Così dicendo si sedette alla cattedra per cominciare la sua lezione, ma immediatamente si rialzò tutto agitato.

“No no, non posso sedermi, è troppo importante… devo dirla da in piedi… Le strepitose avventure di Alessandro Magno sono davvero… davvero…”

Non trovava le parole per esprimersi, e si mise a baciare il nulla sotto lo sguardo interrogativo degli allievi.

Ma il due di picche è sempre in agguato: entrò infatti la “grande” bidella, e si arenò come un cetaceo nella classe interrompendolo.

“Ho una circolare per lei signore.”

“Dammi qua, e sparisci dalla mia vista!”

L’uomo girò la circolare e poi, dopo aver capito da che parte si leggeva, la controfirmò con una X.

Cicciuzzi! Ho una magnifica notizia da darvi! Niente matematica domani! Il maestro non c’è! Sembra che abbia avuto un attacco di influenza intestinale…”

Un boato di giubilio si levò dai banchi.

“Ma avrete me come supplente!!!!!

Zitti.

“DRIIIIIIN”

Nuovamente la campanella segno la fine della lezione.

Ma mucca! Cos’è?” esclamò.

“credo che sia la campanella…” disse Naruto, sveglio e perspicace come un’aquila.

Vabbé, vi assegno dei capitoli per domani su cui interrogherò… Allora, capitoli 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11… ma sì, anche il 12 così finiamo il libro… Ah, allora facciamo un simpatico compito in classe…”

“Sì, magari a sorpresa…” sussurrò Naruto ironico, dimenticandosi dell’acuto udito di Iruka.

Ma certo! Che idea geniale! Bravo Naruto, tu meriti un bel più… sei a 50, eccoti un buono per il ramen. Ci vediamo domani… CIAOOOOO PATATONIIIIIII…”

I ragazzi afferrarono tutta la roba sul banco in fretta e furia (Quella del vicino compresa.) e si affrettarono ad uscire galoppando come cosacchi senza curarsi degli avvertimenti di Iruka che gli incitava a correre piano.

“PATATONI, NON CORRETE ALTRIMENTI VI FATE MALE E DOMANI NON POTRETE SEGUIRE LA MIA MERAVIGLIOSA LEZIONE!!!!

Iruka non si smentiva mai.

 

 

Ecco il primo capitolo! Speriamo vivamente che sia stato di vostro gradimento, e soprattutto che non abbia danneggiato troppo il vostro cervellino, PATATONIII! Ops, scusateci… Qualcuno ci ha influenzato… Vi giuriamo che conosciamo qualcuno che comporta veramente come Iruka in questa ff, e ci siamo ispirate da questa persona che preferiamo mantenere anonima… Comunque, ci auguriamo che vi sia piaciuta e che ci lasciate un commentino ino ino!

Baci a tutti!

Bulma e C18.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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