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Autore: PatheticRomance    06/08/2012    3 recensioni
-Ti batte forte il cuore…- sussurrò quindi Yuri nel silenzio di quella notte addormentata che per loro sembrava troppo sveglia e rumorosa.
-Sarà forse perché sono un essere umano anch’io?- sbottò invece Cole con quel tono saccente e di finta irritazione e acidità che lo aveva sempre caratterizzato, o almeno Yuri lo aveva sempre conosciuto così. Sempre molto chiuso, sempre molto distaccato dal mondo e quali fossero i suoi pensieri a lui non era dato saperlo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia è nata un po’ per caso e non credevo di farle prendere mai realmente vita.

Ero a Londra insieme alla mia cara beta plubuffy (che ringrazio per l’infinita pazienza che ha con me) e avevo sonno.

“Posso dormire con te?” furono le mie parole e da qui decidemmo che avrei dovuto scrivere questa storia. Yaoi.

Spero che vi piaccia, non è nulla di particolare ma devo ammettere che ci ho messo l’anima.

E’ particolarmente zuccherosa e dolce, mielosa come non lo sono mai stata, quindi avviso: chi vuole ritirarsi è ancora in tempo u.u

Tanta stima invece per i più coraggiosi che riusciranno a finirla senza vomitare.

Pace, Love and Empathy

(ci vorrebbe tanto Kurt Cobain, ma dovete accontentarvi di questo)

Josie

 

PS: Si, sono ancora qui. I miei protagonisti tuttavia li immagino con i seguenti volti: Yuri & Cole.

PPS: Un ringraziamento va anche a Umpa_lumpa che ha aiutato la sfaticata della mia beta che non vuole faticare da sola <3

 

Posso dormire con te?

 

 

Quella sera il giovane Yuri aveva provato ad addormentarsi ma non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto in quell’appartamento misero e vuoto. Era arrivato in quel monolocale pochi mesi prima ed era riuscito a strappare un affitto a prezzo stracciato, una di quelle occasioni che era meglio non farsi scappare soprattutto con la crisi incombente.

-F-fa freddo- gemette il diciottenne battendo i denti, ancora una volta stava tentando di attirare l’attenzione del suo coinquilino, Cole.

-Mhh- mugugnò invece come risposta il poveretto che insonnolito si rigirò sul lato opposto cercando di dormire, sarebbe stato facile senza il battere continuo dei denti di Yuri.

Silenzio. Un sospiro di sollievo quando riuscì di nuovo chiudere gli occhi beandosi di quel silenzio.

-Cole?- una voce lamentosa e da bambino, ancora quella di Yuri. Dormire quella sera sarebbe stata un’impresa.

-Yuri, che c’è?- domandò impaziente alzando il capo dal cuscino. Ricordava perfettamente quando aveva portato il ragazzino con sé, lo aveva trovato vagare per le strade, affamato e infreddolito. Aveva messo su qualche chilo da allora, si era ripreso, ma negli occhi riusciva ancora a leggere la stessa e identica fragilità di quel giorno.

Quello sguardo che però doveva ammetterlo, lo aveva fatto innamorare.

-Cole, posso dormire con te?- si lamentò il più piccolo che in tutta risposta ricevette uno sguardo piuttosto sbigottito dall’altro.

Era sempre stato incredibilmente attratto dal corpo di Yuri, così piccolo, così innocente, così puro… Quella purezza d’animo che lo aveva sempre fatto sentire incredibilmente sporco, così poco degno di una compagnia così.

Sospirò controvoglia alzando le coperte per far entrare il più minuto dei due. Un sorriso spontaneo e felice comparve immediatamente sul volto di Yuri, uno di quelli che Cole adorava troppo e che anche se il biondino non lo sapeva lui avrebbe dato via l’anima pur di vederlo. Infondo quell’aspetto rude non era l’unica cosa del quale era capace.

Senza farselo ripetere due volte, Yuri, si fiondò tra quelle coperte accoccolandosi su petto grande e protettivo di Cole, poi di nuovo silenzio. Sarebbe stato facile dormire se non fosse stato per le forti proteste del cuore del più grande. Poteva reprimere i suoi sentimenti, ma non poteva di certo impedire al suo cuore di battere così forte ogni volta che lui gli stava vicino.

-Ti batte forte il cuore…- sussurrò quindi Yuri nel silenzio di quella notte addormentata che per loro sembrava troppo sveglia e rumorosa.

-Sarà forse perché sono un essere umano anch’io?- sbottò invece Cole con quel tono saccente e di finta irritazione e acidità che lo aveva sempre caratterizzato, o almeno Yuri lo aveva sempre conosciuto così. Sempre molto chiuso, sempre molto distaccato dal mondo e quali fossero i suoi pensieri a lui non era dato saperlo.

Ancora silenzio, nessuno dei due ormai sembrava avere più sonno e a dire il vero entrambi sembravano anche aver smesso di respirare!

-Cole?- di nuovo. –Perché mi odi?- questa domanda spiazzò completamente il diretto interessato, davvero credeva che lo odiasse? Che cosa avrebbe dovuto fare? Lasciarglielo credere o smentire? Infondo sarebbe stato più facile lasciarlo andare, avrebbe sofferto di meno.

Yuri vide Cole girarsi verso di lui con un sospiro, quello che vi lesse sul volto fu solo dolore e forse a far da complice fu la capacità del buio di mettere a nudo qualsiasi segreto. Al buio si dice sempre la verità.

-Perché pensi che ti odi?- fu il sussurro quasi impercettibile, subito dopo ci fu un’intercettazione di sguardi ma forse troppo debole affinché durasse.

-Io non…- tentò invece di giustificarsi il biondino che minuto dopo minuto sembrò diventare sempre più rosso, per un attimo Cole credette che potesse implodere.

-Quando mi sei vicino sento il cuore accelerare, inizio a sudare freddo e… ho voglia di baciarti. Io non so cosa significa, ma se questo significa odiarti io voglio continuare a farlo- queste parole lasciarono decisamente di stucco il povero Yuri che praticamente sentì il sangue affluire sulle guance per conferirgli quel piacevole rossore.

Quello che fece dopo nessuno dei due lo dimenticò mai: Yuri prese il viso del più grande tra le mani e lo baciò dolcemente.

Rosso in viso, Cole, per un attimo sperò che quel momento non finisse mai. Non per eccesso di dolcezza, questo era chiaro, ma per non dover sopportare sicuramente l’imbarazzo che al distacco dalle loro labbra avrebbe dovuto sopportare. Come tutte le cose belle, anche quella finì.

-S-Scusa, forse io non avrei dovuto baciarti, i-io- cominciò precipitosamente Yuri balbettando a più non posso non capendo nemmeno cosa lo avesse spinto ad azzardare una cosa del genere, ma uno sbuffo di Cole lo fece tacere abbastanza perplesso.

- Stai zitto e baciami!- ordinò il più grande tirandolo a se per farlo tacere. Le labbra di Cole sin da subito furono più decise e passionali di quelle del diciottenne, infondo lui aveva ventotto anni e un mucchio di esperienze alle spalle accumulate nei bar di turno del sabato sera.

Yuri, che dal canto suo non era poi così innocente e candido come sembrava o come Cole lo aveva idealizzato, prese subito iniziativa e infilò le mani sotto la maglia del più grande esplorando ogni centimetro e piega del suo petto tatuato e baciando ogni singolo brandello di labbra a sua disposizione.

-Hey, vacci piano piccoletto, chi te le ha insegnato queste cose?- ridacchiò il più grande bloccandolo per le mani rubandogli un bacio così casto che decisamente stonava con tutto il resto di lui… e di quella situazione ambigua.

L’improvvisa sicurezza di Yuri tornò a vacillare e quel tenero rossore tornò in un lampo a impossessarsi del viso del diciottenne così come della sua capacità intellettiva che sembrava non volerlo aiutare a far uscire qualcosa d’intelligente da quelle labbra.

Cole rise scompigliandogli teneramente i capelli. –Cos’hai capito, Yuri? Questo non era un rimprovero- non riusciva a smettere di ridacchiare come forse non faceva da chissà quanto tempo.

Dal canto suo, Yuri, sembrava essere piuttosto imbronciato per le reazioni del suo coinquilino che invece sembrava divertirsi ancora di più a ogni sua smorfia buffa per quanto seria cercasse di essere.

Uno sbadigliò però rovinò tutte le sue intenzioni di mantenere il broncio. –Ho sonno…- mormorò lamentoso accoccolandosi dolcemente sul petto di Cole in un modo che lo faceva sembrare tanto un bambino.

-Era ora!- esordì sempre il moretto con il suo solito tono canzonatorio e da rimprovero che fece nuovamente imbronciare il più piccino. Cole rise e lo strinse a dandogli un bacio sulla testa, per la prima volta aveva abbassato le muraglie che li divideva e probabilmente avrebbe dormito senza che nulla lo tormentasse. Almeno per quella notte.

   
 
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