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Autore: Lady_Erato    07/08/2012    3 recensioni
La guerra è terminata da sei settimane. Remus è solo. Hermione pensa d'esser un'assassina e Sirius Black (vivo e vegeto) vede il filo che li unisce oltre l'ombra dell'ormai morta Tonks.
Remus/Hermione
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Remus Lupin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione iniziò a mettere in ordine gli enormi volumi di medicina babbana (e non) tra gli scaffali di una libreria in ebano con intarsi d’avorio. Un regalo della professoressa Mc Grannit.
Il numero 12 di Grimmauld Place era stato invaso da lei, Ron, Harry,Ginny,Sirius,Lavanda, Remus e George. Il perché? Per togliersi dalla testa le vittime della guerra a vicenda, per non ricordare.
La sua unica soddisfazione? Aver strangolato Bellatrix con le sue stesse mani.
Quella donna aveva acclamato sempre la superiorità dei maghi sui babbani, strano esser stata sconfitta da una semplice pressione sul suo collo, no?
La giovane ragazza aveva ancora sul suo braccio quella cicatrice : Mezzosangue.
Un flash le invase la mente, le ultime parole della Lestrange:
-L’agnello che pensa di sconfiggere il leone-
-Ti sbagli, io sono la Fenice che brucia le impurità tra queste mura. Tu sei lurida, la tua anima è lercia-
 
Se qualcuno le avesse chiesto cosa avesse scatenato in lei tanta violenza, non avrebbe saputo rispondere, si sarebbe limitata a vagare con lo sguardo oltre la vetrata del salotto di casa Black.
 
Era diventata l’animale senza neanche perdere tutto.
 
Qualcuno invece aveva riacquistato la sua umanità, ci aveva almeno provato.
Remus Lupin aveva assistito impotente all’omicidio della sua Tonks.
Fenrir Greyback l’aveva sgozzata sotto i suoi occhi.
Quel bastardo aveva deturpato la chiara pelle di sua moglie, quella pelle che lui stesso  tante volte avrebbe voluto mordere per gioco, trattenendosi sempre.
Aveva perso la testa, era stato assalito dalla follia.
Aveva abbandonato ogni pensiero lucido, si era abbandonato alla bestia che aveva dentro, l’aveva sguinzagliata nel suo animo.
La bestia aveva ucciso Greyback. La bestia aveva sventrato Mangiamorte a destra e manca.
D’un tratto stava per assalire anche un povero tasso rosso.
Hermione si era posta d’innanzi a lui, lanciandogli un debole Schiantesimo.
Un Mangiamorte stava per assalirla a mani nude alle sue spalle e la bestia si era opposta.
No, non la bestia, ma Remus Lupin.
La bestia era stata sconfitta e i profondi occhi neri avevano riacquistato una luce, un senso.
 
La Fenice aveva sconfitto il Lupo.
 
La cosa eccezionale? Quella non era una notte di luna piena.
Era tornato umano dopo aver perso tutto, o quasi..
 
Un volume le cadde dalle mani mentre pensava al manto del Remus lupo sotto i suoi palmi, quando era tornato uomo in cima alla Torre d’ Astronomia a vittoria proclamata. L’aveva stretto tra le sua braccia dopo avergli donato un lungo mantello. L’aveva cullato fino a soffocare i suoi gemiti.
 
Non si erano più parlati, erano passate quasi sei settimane e alla ragazza sembrava un’eternità, perché si sa, noi donne siamo sempre tragiche quando si parla di misure temporali. Per noi cinque minuti sono la mezz’ora maschile e un mese diventa già un tempo infinito.
 
Scese dai gradini di una piccola scala per raccogliere il volume.
Un enorme cane nero lasciò cigolare la porta.
-Lasciami in pace, Sirius!-
L’animagus sbuffò con disapprovazione, sottraendole il libro, lanciandole un fugace sguardo e uscendo dalla stanza.
Aveva un’inetta voglia di giocare.
Lo rincorse fuori dalla stanza, percorrendo una rampa di scale verso il piano superiore in fretta e furia, non curandosi dello sguardo sbigottito di Harry, né di quello imbarazzato di Ginny, entrambi accoccolati su un gradino a scambiarsi i baci a cui avevano dovuto rinunciare durante la guerra.
Vide l’ombra nera di Sirius intrufolarsi in una stanza con il libro ed uscire poco dopo con le fauci libere.
Perché?
-Sirius il tuo senso dell’umorismo è in decadenza, brutta cosa le vecchiaia, eh?-
In tutta risposta il padrino di Harry sparì dalla vista tornando sui suoi passi.
Solo allora la strega si accorse dei lievi vagiti che provenivano dalla stanza. Teddy.
Non bussò, forse avrebbe dovuto, ma non si pensò. Seduto ai piedi di un letto con le lenzuola cerulee vi era Remus Lupin, tra le braccia cullava suo figlio e ai suoi piedi si trovava il libro della ragazza.
Era illuminato dalla luce di un semplice quarto di luna.
L’uomo sollevò lo sguardo prima sulla giovane, poi lo posò sul libro, poi ripeté le stesse mosse un paio di volte, senza smettere di cullare il figlio.
-Sirius sta diventando un vecchio antipatico e folle…- Iniziò Hermione.
-E’ sempre stato folle…- La voce di Remus era roca, aveva pianto.
Teddy continuava il suo lamento straziante.
Lei si avvicinò.
-Non vuole dormire?-
Remus sospirò negando con la testa, in preda all’esasperazione.
Allungò le sue braccia verso il fagotto: un tacito invito.
Lui l’accontentò, porgendole la luce dei suoi occhi, gli stessi occhi che erano deturpati dalle violacee occhiaie.
Hermione strinse il bambino tra le sue braccia.
-Teddy…-
Riuscì a incatenare i suoi occhi a quelli del piccolo Lupin, porgendogli una mano, sfiorandogli le guance rigate dalle lacrime.
 
-Over in Killarney, many years ago,
Me Mother sang a song to me in tones so sweet and low.
Just a simple little ditty, in her good old Irish way.
And I'd give the world if she could sing that song to me this day.
Too-ra-loo-ra-loo-ra, Too-ra-loo-ra-li.
Too-ra-loo-ra-loo-ra, Hush now don't you cry! 
Too-ra-loo-ra-loo-ra, Too-ra-loo-ra-li.
Too-ra-loo-ra-loo-ra, That's an Irish lullaby..-(*NdA)

 
La sua voce era carezzevole, delicata, angelica.
Aveva perso il suo tono insolente, il solito atteggiamento da saputella.
Aveva abbandonato le sue insicurezze, i suoi brutti ricordi.
Aveva allontanato i giorni grigi.
Tutto alle sue spalle, Teddy tra le sue braccia e Remus davanti ai suoi occhi.
 
I capelli del bambino divennero blu come il cielo notturno, il suo respiro divenne regolare e il sonno tanto agognato giunse lasciando la stanza in un incantevole silenzio.
 
Ridonò il piccolo alle braccia del padre che, lasciandogli un piccolo bacio sulla fronte, un semplice e lieve tocco, lo sistemò nella culla.
Remus lanciò un incantesimo Silenziante sul giaciglio del suo erede, così da non permettere ad alcun rumore di turbarlo.
Finalmente guardò Hermione, la giovane strega che ora non riusciva a sostenere il suo sguardo.
Si avvicinò a quella figura tanto combattuta tra il restare e l’andarsene.
Le poggiò una mano su un braccio, con l’altra le alzò il mento per scontrarsi finalmente con i suoi occhi ora invasi dalle lacrime.
Cosa provava?
Era straziato per la perdita di Dora, oppresso dalla paura di non essere un padre adatto al piccolo Teddy, un’ anima tra l’uomo e la bestia.
Era grato al Cielo di avergli inviato un angelo custode, la stessa dolce visione che lui stesso aveva dovuto proteggere ad Hogwarts.
-Tu hai sconfitto le lacrime… Tu hai sconfitto la bestia..-
Lei si strinse lentamente a lui, con il terrore che quel contatto così intimo potesse turbarlo.
-…Tu sei la nuvola che copre la luna piena..-
Piangeva. Hermione stava semplicemente piangendo.
Non una parola, non un gesto in risposta, solo la sua testa premuta contro il suo petto per trattenere le lacrime.
Questo valeva più di ogni altra parola.
Lei stava cercando di prosciugarlo dal suo dolore, dalle sue paure.
La separò dolcemente dalla sua camicia, tornando con una mano a sollevarle il mento.
Fu un breve istante, sì, ma ad entrambi sembrò infinito.
La baciò dolcemente, con affetto e gratitudine, con la speranza che non fuggisse, con la sicurezza che fosse giusto così.
Lei era come Dora e allo stesso tempo diversa.
Teddy doveva avere una madre e lui doveva avere una donna al suo fianco.
Doveva o ne aveva semplicemente bisogno?
 
-Remus…- sussurrò scossa dai singhiozzi.
-Ssh Hermione, tranquilla..- Fece per stringerla di nuovo al suo petto.
Lei negò tentando di continuare in modo sensato la sua frase.
-Non sarò al livello di Tonks, è vero, ma io sento di voler aiutarti con Teddy e con tutto quello che ti tormenta..-
Remus la baciò di nuovo, con più intensità, più lentamente.
-Grager, non aver paura a dire di amarmi-
Sorrise.
Dopo sei settimane di strazio, sorrise.
 

 
 
Erato’s Corner
 
La ninna nanna è una ninna nanna irlandese e la traduzione è pressoché
Oltre a Killarney, molti anni fa,
Mia madre ha cantato una canzone per me in toni così dolci e bassa.
Solo una piccola e semplice canzoncina, nel suo vecchio modo irlandese.
E darei il mondo se potesse cantare quella canzone per me questo giorno.
Too-ra-loo-ra-loo-ra, Too-ra-loo-ra-li.
Too-ra-loo-ra-loo-ra, Silenzio ora non piangere!
Too-ra-loo-ra-loo-ra, Too-ra-loo-ra-li.
Too-ra-loo-ra-loo-ra, che è una ninna nanna irlandese.
 
 
Non chiedetemi come sia nata questa One-Shot, posso solo dirvi che mi sono affidata ad “A Te” di Jovanotti, non tanto al testo, ma alla melodia ed anche a “Princess Of China” dei Coldplay ft. Rihanna.
E’ la prima volta che scrivo una Hermione/Remus e l’idea non mi è sembrata così malsana, anche se amo l’originale coppia Remus/Dora.
Che ne dite?
Un ringraziamento particolare ad HermioneCH che senza volerlo mi ha ispirato sul rapporto tra Remus e Mione e vi stra-consiglio di leggere la sua FF “ A Path between Love and Death”!!!!

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=2597
 
   
 
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