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Autore: slice    07/08/2012    3 recensioni
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Penso che Hanabi sia pratica e Hinata una sognatrice. Tuttavia, Hanabi ostenta una praticità fredda, distaccata, ma in fondo ha dei sogni anche lei. La sorella è una sognatrice che si rifugia nei suoi pensieri, ma rimane pratica nella sua semplicità. Entrambe fanno dei loro punti di forza uno scudo che le protegga dal mondo esterno: Hanabi disilludendosi e Hinata vivendo nelle illusioni. Questo non significa che non possano essere ic anche scambiandosi di posto, proprio perché crescendo - così vicine, in quanto sorelle - l'esempio di una potrebbe tentare l'altra ad avere un approccio diverso. Non potrebbe di sicuro portarle a cambiare drasticamente, ma troverei realistico vederle sbilanciarsi.
Tutto questo per dire che, nella mia flash, Kiba è ciò per cui vale la pena sbilanciarsi.
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Crack, fanon o canon? Slash, het o threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Prompt: Kiba/Hinata
“Come ci sei riuscita?” “Ah, non ti piacerebbe saperlo” “Sì, mi piacerebbe. Ecco perché te l'ho domandato”













Tu vedi tutto e sei ancora qui
di slice

Tu vedi tutto, ogni parte
Vedi tutta la mia luce e ami la mia oscurità
Scavi in tutto quello di cui mi vergogno
Non c'è niente che tu non sappia
E sei ancora qui

La figura di Hanabi ancora si vedeva in fondo al viale alberato, con la lunga ombra della sera al seguito.
A Hinata era sempre piaciuto quel viale perché aveva il giusto misto di sole e ombra, con quegli alberi poco alti le cui fronde si disegnavano sui volti dei passanti; le panchine ai lati permettevano una lunga sosta e lei lo trovava un ottimo luogo per la lettura. Era una strada abbastanza frequentata, ma quel brusio non la infastidiva, era anzi capace di farle quella lieve compagnia che permette di leggere.
Kiba si avvicinò piano con lo sguardo volto all'orizzonte e digrignò i denti in direzione di Hanabi.
“Quant'è crudele quella ragazzina, ma che ha?”
Lei chiuse il libro che aveva in mano e si voltò a guardarlo mentre le si sedeva accanto.
“È solo una ragazzina, Kiba,” disse.
“Tu la prendi sempre troppo bene, dice cose cattive e...”
Hinata lo bloccò, più decisa del solito.
“No, non fa niente, è acqua passata.”
Lo shinobi rimase ad osservare il suo profilo, quel sorriso amaro così poco a casa sua su quel bel viso e gli occhi chiari bassi, fissi sulle mani.
Era passato quasi un anno dalla fine della guerra e Naruto aveva chiarito l'affetto nei suoi confronti senza però sbilanciarsi neanche di un passo verso qualcosa di più, per non illuderla. Kiba aveva potuto vedere quest'affetto e osservare la felicità di Hinata, nonostante tutto. Era chiaro che qualcosa fosse cambiato. Non conosceva i dettagli ma, dalla conversazione origliata per caso, pareva che Hanabi stesse cercando, nel suo acerbo e indelicato modo, di spronare la sorella a cambiare strada.
Seppure con metodi ben diversi, Kiba decise che avrebbe fatto altrettanto poiché trovava fosse la scelta giusta.
“Dimmi...” si abbandonò contro lo schienale e mise le braccia dietro la testa, “come ci sei riuscita?” Quella domanda gli sembrò ancora troppo pesante e personale, nonostante avesse tentato di alleggerire l'atmosfera.
“Ah, non ti piacerebbe saperlo,” rispose lei, sorpresa, prima di continuare con un tono più basso, “sono noiosa, dopotutto.”
Kiba ignorò l'ultimo mormorio e si issò, puntellando le mani sul bordo della panchina.
“Sì, mi piacerebbe! Ecco perché te l'ho domandato,” disse, con impeto.
Hinata arrossì, in difficoltà, trovandoselo troppo vicino. Quando, in modo graduale, aveva avvertito tutto l'ardore per Naruto farsi tiepido, era riuscita a capire che l'amore fosse qualcos'altro; qualcun altro. Lì, su quella panchina, le parole di Hanabi le tornarono alla mente: “Smettila di girarci intorno e di darlo per scontato!”.
Kiba era buffo, con quel dentino che sbucava fuori, proteso verso di lei, gli occhi dal taglio affilato e l'odore di prati e sottobosco le davano un senso di protezione familiare. Chiuse gli occhi e poggiò le labbra sulle sue.
Sua sorella era solo una ragazzina, ma aveva capito prima di lei che Naruto era stato tutto un sogno. Sorrise lievemente, nel bacio, quando le mani di Kiba le circondarono il viso: se non altro adesso era sveglia.




Owari











500 parole (esclusa la canzone)



Il titolo - ho un'avversione per i titoli in inglese e, quando non hanno un suono orribile, li traduco - e la citazione vengono da “Everything” di Alanis Morissette. Il pezzo che ho scelto è il ritornello e, ovviamente, non l'ho tradotto alla lettera per renderlo meno spigoloso nella nostra lingua. Mentre con l'italiano è più facile avere molti termini, sinonimi, per dire praticamente la stessa cosa, con poche varianti, l'inglese fa spesso il contrario e una parola può avere più significati, a seconda del senso della frase.
Per fare un esempio “relate” significa, tra le altre cose, anche connettersi, mettersi in relazione e quindi conoscersi; un po' come dire che lui si rapporta a tutto il suo essere, ovvero la conosce molto bene. Eppure è ancora lì.
Il pezzo era questo:
You see everything, you see every part
You see all my light and you love my dark
You dig everything of which I'm ashamed
There's not anything to which you can't relate
And you're still here






I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.



  
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