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Autore: Electro    07/08/2012    1 recensioni
C'era una volta, tanto tempo Fà...STOOPP!! Ma non inziamo a sparare c****te questa non è certo molto una storia adatta per neonati (In realtà non è neanche una storia per persone troppo mature ma boh non lo so) diciamo che se vi piace lo stile un po' fantasy-demenziale siete venuti nel posto giusto (come se riuscissi a scrivere abbastanza comico da far ridere) comunque spero che vi piacerà ciao!
Genere: Commedia, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eletrick Guy

Capitolo 1:Un'elettrizzante inizio

C'era una volta, tanto tempo Fà...STOOPP!! Ma non inziamo a sparare c****te questa non è certo molto una storia adatta per neonati. Tutto inizia in una casetta in un posto di cui non vi dirò il nome perchè non ne ho voglia in una casa in cui ci si era trasferita da poco la famiglia del quale ne parleremo tra poco. Da questa casetta uscì un ragazzo, era mediamente alto, mediamente povero e mediamente sfigato. Dico, non era il classico figo che ce l'ha solo lui, ma neanche lo sfigato asociale e rinchiuso in un angolino (senza offesa per nessuno). Questo ragazzo aveva i capelli biondi, gli occhi neri-tendenti al blù e una corporatura nè troppo secca nè troppo grossa. Solitamente si vestiva con degli abiti giallo e blù. Questo ragazzo si chiamava James Kolowed però anche se il nome non lo dà a pensare è di origine e abitazione Italiana(il nome gli è stato dato dai genitori di origine Americana).

Un giorno (come tutti) James andò in classe al suono della campanella però quel giorno venne fermato da qualcosa anzi, da qualcuno, era un bestione eguagliabile ad un armadio a due ante belli alti dell'Ikea che guardò male il mal-capitato dicendo “Tu non mi piaci!” a quelle parole James rispose “Ma se non mi conosci neanche!!” “Hai ragione!” detto ciò tirò un cazzotto nello stomaco del ragazzo e disse “Mi chiamo Richard e sarò il tuo peggiore incubo Ha,Ha!!” e se ne andò.

James si rialzò dicendo a bassa voce mezza strozzata “La scuola è il mio peggior incubo!”. Per ritornare a casa faceva sempre un percorso in mezzo ad un boschetto. La giornata era fantastica. Il cielo era di un intenso Azzurro o Blu chiaro. C'erano degli ucellini che cinguettavano e qualche cicala in preannuncio ad una estate ormai prossima. Siccome il giorno prima era piovuto si sentiva un fantastico odore di erba e terra bagnata con però, un po' di fango scivoloso. Infatti il protagonista scivolò in una di queste chiazze diventando marrone come un maiale. Guardò in alto e notò che era un bellissimo posto tranquillo con il vento che muoveva un un lento ondeggiamento le cime degli alberi, il dolce fruscio delle foglie e, in mezzo a quel frusciare e muoversi lentamente, si nascondeva il Sole ormai caldo. Si rialzò e riprese a camminare. Siccome aveva i piedi ben impataccati non impiegò molto a scivolare di nuovo però, stavolta, scivolò in un burrone. Scivolò per tanti metri per poi cadere in una dunetta di erba il cui terreno cedette e James cadde in un posto a forma di cupola fatta con dei mattoni. “Ouch! Ei! Sembra una tomba Micenea come il “Tesoro Di Atreo” o “Tomba Di Agamennone” . Grazie alla luce entrata dal “piccolo” buchino che James aveva formato iniziò a guardarsi in giro. Notò molti reperti archeologici però, ad un certo punto, vide un bagliore giallo provenire da un baule (o forziere). James aprì il Forziere e venne momentaneamente accecato da una luce gialla intensa. Passato L'accecamento iniziale vide un oggetto a forma di fulmine che si stava illuminando. James lo prese in mano. Il corpo del ragazzo si illuminò e gli passò un flusso di energia dalla mano fino al resto del corpo. Un getto giallo e luminoso che partì dallo scrigno e scagliò il protagonista fuori dalla tomba, sulla strada. Il ragazzo, un po' turbato, ritornò a casa con quello strano amuleto in mano. Il mattino seguente James ritornò a scuola (bella scoperta) e ri-incontrò Richard. “Ciao J” Il bullo di turno caricò un pugno e, per istinto, James mise le mani come per parare un pugno davanti a lui con gli occhi chiusi. L'attaccato sentì qualcosa venire da dentro il suo corpo...era come una strana energia. Aprì gli occhi e vide partire dalle punta delle dita cinque piccole scosse (o fulmini) per mano (quindi dieci) che fulminarono Richard mandandolo momentaneamente al tappeto.

  
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