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Autore: Fannie Fiffi    07/08/2012    1 recensioni
One Shot sul pairing Erica/Stiles, ambientata nella seconda stagione. Potrebbe contenere Spoiler.
E se Erica si fosse stancata subito della sua nuova condizione? E se non volesse più stare nel branco di Derek? Troverà qualcuno che, proprio come lei, ha bisogno di essere amato. Qualcuno che è molto simile a lei: Stiles.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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So many things left unsaid. 




Derek, Erica e Isaac erano nel covo, stavano cercando un modo per uccidere il Kanima e chiunque lo controllasse.
 
– Dobbiamo trovare il Kanima il prima possibile. Per prima cosa, lo troviamo. Poi, lo uccidiamo. Nessun esitazione, nessuna paura. Ci state? – propose Derek.
 
Li guardò in attesa di risposte.
 
– Ci sto. Non vedo l’ora di combattere – proferì Isaac.
 
Ora Derek guardava Erica, impaziente.
 
Isaac le diede poiché ancora non parlava. Non voleva parlare. Non voleva fare niente.
 
– Sono stanca – disse lei – non voglio stare qui. Voglio andare a casa. Possiamo parlarne domani?
 
Lei era nuova lì. Non era abituata ad essere considerata, nessuno lo aveva mai fatto con lei.  Lei non voleva prendere decisioni, non voleva tutto quel peso sulle sue spalle.
‘Tutto quello che voglio fare è tornare a non essere nessuno. Non avrei dovuto fidarmi di Derek, non avrei dovuto accettare il suo aiuto.’ Pensò.
 
 
L’alpha disse: – Si, puoi andare. Ma questa è l’ultima volta. Non abbiamo più tempo, non possiamo permetterci di sprecarlo. Tutto quello che dobbiamo fare è fermare il Kanima, una volta per tutte. Solo allora potremo fermarci.  Ma adesso dobbiamo continuare a marciare e a combattere. Più ci impegniamo, prima vinciamo. –
 
– Lo so, lo capisco. Non ti chiederei di lasciarmi andare se non fosse importante. Ma lo è. Non riesco a sopportare tutto questo. Ho bisogno di un po’ di tempo. Almeno fino a domani. – risponde lei, pronta.
 
 
Isaac prese parola, intromettendosi nello scambio fra i due: – Smetti di comportarti come fossi una bambolina. Sei una donna. Sei un’omega. Non puoi continuare ad essere insicura e debole, non adesso. Abbiamo bisogno che ora tu sia più forte di quanto sei mai stata. –
 
– So perfettamente di avere delle responsabilità. Pensi davvero che non sia consapevole dei miei doveri? Se è così, ti sbagli. Come sempre sono quella che viene fraintesa. Io capisco il tuo punto di vista, ma tu non capisci il mio! È inutile stare qui a parlarne, le cose fanno sempre in questo modo. Me ne vado. Ci vediamo domani. –
 
 
Erica si alzò e se ne andò, ma non voleva più andare a casa.
 
Guardò l’orologio da polso. Erano le 22. La notte era calata, la luna era nascosta dalle nuvole.
 
‘Dove potrei andare?’ pensò.
 
Non sapendo cosa fare, cominciò a camminare per la strada. Era stanca. Stanca di trovarsi nel branco di Derek, stanca di essere sé stessa.
 
‘Vorrei poter essere qualcun altro. Magari fossi come Allison. Lei è intelligente, bella, divertente. È amata. Ha qualcuno che la ama. Chi ho io?’ 
 
Una voce interruppe i suoi pensieri. Debole e leggermente stridula.
 
– Erica? Che stai facendo? –
 
–Ciao, Stiles.  Facevo semplicemente una passeggiata notturna.
 
– Davvero? Anch’io. Non riesci a dormire? –
 
Nel frattempo l’aveva raggiunta. Cominciarono a camminare, spalla contro spalla.
 
– Ho avuto una lite con il mio branco. Sai, Derek e Isaac sanno essere irritanti. –
 
– Cos’è successo? – chiese Stiles, curioso.
 
– Oh, loro vogliono che io combatta una guerra non mia. Non ho niente a che fare con il Kanima e la famiglia degli Argent. Volevo semplicemente avere degli amici. Ma, come puoi vedere, non è stato così. Sono completamente sola. – rispose lei, sorridendo amaramente.
 
– Perché lo stai dicendo proprio a me? –
 
Erica, confusa, disse: – sei stato tu. Tu mi hai chiesto cosa fosse successo. –
 
– No, intendevo, perché ti stai sfogando con me? Tu non ti fidi di me. –
 
La giovane lo guardò intensamente. – E questo chi lo dice? –
 
– Andiamo, è ovvio. Io sono il “nemico.” – affermò Stiles, mimando l’ultima parola con le dita.
 
–Ti sbagli. – lo apostrofò lei, dolcemente. – Scott è nemico di Derek. Wow, finalmente non sono la sola messa in mezzo in questa storia. Non riesco a crederci. – Ironia.
 
 
– Oh… non ci avevo mai pensato sotto questo punto di vista. Forse hai ragione. – rise sommessamente. – Bhe, chi se ne frega?  Ora sei qui. –
Lui sorrise, guardandola.
 
– Ho sempre avuto una cotta per te, Stilinski.
 
– Cosa? Che diavolo stai dicendo? –
 
Erica annuì, imbarazzata.
 
Lui continuò. – Sai, umh… non sono mai piaciuto a nessuno. Bhe, almeno pensavo fosse così. Per tutti io sono solo il buffone di corte che fa ridere e sorridere le persone. Nessuno pensa che ci sia qualcos’altro, in me. Non sono solamente il clown della situazione. C’è anche altro che io non mostro. Tengo tutto dentro di me, così le persone non possono ferirmi. Se mi permetto di essere me stesso, il vero me, ho paura che la gente possa usarmi e io non voglio più soffrire.
 
Erica, che era stata in silenzio fino a quel momento, alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi. Non vedeva più solamente lo scemo che si mostrava.
Lei vedeva un ragazzo che aveva bisogno di essere amato, proprio come lei.
Non disse una parola.
Lo guardò un’altra volta, stringendogli forte la mano.
 
Non erano più soli. 

  
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