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Autore: SaraMichaelis_Ciel    07/08/2012    1 recensioni
Una singola foto di lui su una rivista, su Internet, o beccarlo semplicemente in qualche apparizione televisiva, riusciva a sortire sulla ragazza effetti micidiali, completamente ignoti. Le bastava poterlo ammirare, osservarlo e cogliendo ogni singola sfumatura della sua persona e del suo carattere. Le bastava che le sorridesse attraverso una foto trovata su qualche blog o forum a caso, o da uno teleschermo televisivo.
Poteva il grande amore verso il proprio cantante preferito, mutare in qualcosa di più intenso?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’alba era ormai sorta e il sole mattutino prese a schiarire l’oscurità che la note calava con sé.
Le flebili luci del nuovo giorno, filtravano con dolcezza attraverso le fessure delle serrande, -sotto forma di fasci di piccole dimensioni- che puntavano contro il suo volto.

Ancora assonnata, la ragazza portò il dorso della mano davanti agli occhi, mugugnando qualcosa a dir poco incomprensibile, con voce ovattata.
Il display della sveglia, presente sul comodino di fianco al letto, segnava le 7:00 AM e un suono acuto ad intermittenza, monotono ed assordante, dava inizio alla sua giornata.

"Geez… sono sveglia..."

Chiara si infagottò nelle lenzuola, stendendo una mano verso quell’aggeggio rumoroso che le martellava nervosamente i timpani; lo spense con la stessa espressione tipica di chi è rimasto ancora nel mondo dei sogni.

Lentamente, si portò seduta sul bordo del letto, dove fece ciondolare appena le gambe, prima di alzarsi.

"Here we go."

Si stiracchiò un’ultima volta, posando e congiungendo i piedi su una mattonella, che costituiva la pavimentazione.
Una rapida colazione -malgrado la mancanza di appetito- una doccia rinfrescante e degli indumenti comodi e leggeri.
Caricò la borsa sulle spalle e, con tutte e due le mani, prese la valigia e scese al piano terra, pronta ad uscire in tutta fretta.
Sfrecciò ad una velocità pari a quella di un missile, verso un’unica direzione: l’aeroporto.

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Dopo aver concluso i soliti controlli -biglietto, check-in bagagli-, si imbarcò frettolosamente.

"Dunque… vediamo..." -si guardò intorno, alla ricerca del posto assegnatole.

"Qui, accanto al finestrino, hn?” -controllò per l’ultima volta la carta d’imbarco, lasciandosi sprofondare nella comoda seduta; tirò un immenso sospiro di sollievo, temendo di non riuscire ad arrivare in tempo -vista la notte insonne, trascorsa a rigirarsi nel letto.-
Allacciò la cintura e, accendendo l’Ipod, impostò la riproduzione casuale, aspettando impaziente e con il cuore che le batteva in gola, il tanto atteso decollo.
Si prospettava un viaggio lungo. Un’emozione dopo l’altra e tante sorprese che l’attendevano proprio dietro l’angolo.

Il viaggio verso il suo sogno più grande stava avendo inizio, e voleva godersi ogni singolo istante, anche il più breve ed effimero.

Nulla sarebbe stato più come prima, ma questo Chiara non poteva saperlo, non ancora.
Sulle note di tutte quelle canzoni che amava, le uniche che erano in grado di farle accapponare la pelle, socchiuse le palpebre, lasciandosi avvolgere dalle braccia di Morfeo.

Ci vollero numerose ore prima dell’arrivo ma, dopo una lunga ed estenuante attesa, il volo giunse a destinazione.
Recuperò tutti i bagagli e, dopo qualche secondo di smarrimento, si diresse verso l’uscita, scendendo alcuni gradini.

Los Angeles, una tra le città americane più appariscenti; affollata, in quasi ogni ora del giorno, con numerosi edifici e locali di tendenza dislocati un po’ ovunque.
Non conosceva affatto il luogo ma, non appena i suoi occhi puntarono un ragazzo, si fece coraggio e decise di avvicinarsi.

Un uomo sui trent’anni, per la precisione. Biondo meshato, i capelli raccolti in una coda di cavallo, occhi azzurri e una lieve barbetta che gli punteggiava il viso.

"Excuse me Sir… I hope you can help me. I need an info."

"Yeah, sure… What’s this about?" -replicò lui con spiccata cordialità ed un sorriso accattivante.

"I'm searching for… this building" -tirò fuori un depliant scaricato da Internet.

"It’s Bayside Hotel. Are you a tourist on Holiday?"

"I guess so…" -sorrise in modo impacciato.

"Sorry, none of my business, huh?" -rise.

"Anyway you can take that taxi. It’s not so far from here."

"Really? You’re so kind sir. Thank you so much."

"Just call me Chris."

Si congedò con un sorriso, percorrendo la via apposta a quella che Chiara doveva percorrere.
La ragazza si affrettò a prendere un taxi, che operava ed era sempre attivo nella stessa zona in cui era diretta.

A giro concluso, si affrettò a pagare il tassista e, recuperando i suoi effetti personali, si avviò verso l’ingresso dell’Hotel, entrandovi.

La hall principale aveva una tappezzeria color rosso e i relativi decori e particolari, rispecchiavano la tonalità di questo colore così caldo, vivo ed acceso. Vi erano inoltre alcuni tavolini, abbelliti con decorazioni floreali, una piacevole musica rilassante di sottofondo e un’illuminazione molto soft.

"May I help you ma’am?" -domandò il receptionist.

"Oh yes… I just rent a room via Internet a week ago."

Il receptionist digitò tutte le informazioni che Chiara gli fornì, accertandosi che tutto fosse in ordine.

"Oh yes, last floor, room 700” -le porse una chiave, incurvando un sorriso gentile e servizievole.

"Please enjoy your stay."

Si avvicinò all’ascensore; salì e pigiò l’ultimo bottone della fila numerica.
Non appena questi si fermò, scese e si fece strada verso la sua stanza. La aprì con l’apposita chiave e richiuse frettolosamente la porta dietro di sé.

Si trattava di una stanza di media grandezza, dall’arredo confortevole ed accogliente, dalla tintura e dalle varie sfumature color rosso che caratterizzavano l’intero edificio.

“Finalmente…”

Un sospiro di sollievo vibrò tra le sue labbra, lasciandosi cadere sul quel letto ancora perfettamente fatto.

Mancavano diverse ore all’inizio del concerto.
Il countdown stava per aver inizio.
  
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