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Autore: swaggosauro    07/08/2012    7 recensioni
Ride. – Dai Ronnie, non posso esserti così antipatico!
- Invece si. Sei arrogante, credi che tutto giri intorno a te, sei falso, fai l’infame con me anche se non mi conosci mentre con le hostess sei tutto carino e coccoloso.
- Ca… Carino e coccoloso? – Dice lui in risposta e trattiene una risata. È insopportabile.
- Vedi? Di tutto ciò che ti ho detto non hai ascoltato una parola.
- Perché quello che hai detto non ha fondamenta! Mi conosci si e no da venti minuti.
- Beh, mi sono bastati.
- Non sai niente di me.
- Allora raccontami di te. Vediamo se riesci a farmi cambiare idea.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Quello è il mio posto. -
Eh?
Distolgo lo sguardo dal finestrino e mi ritrovo davanti un ragazzo alto, con i capelli ricci e neri.
-Che?- dico.
- Quello è il mio posto – ripete senza sorridere e mi guarda fisso negli occhi.
- Sei Mister Gentilezza duemiladodici tu eh – ribatto io e torno a guardare il finestrino.
- Perché? Non ti ho mica mandata a quel paese.
Ah beh. Ci mancherebbe.
- Comunque se ti sposti mi fai un piacere, l’aereo sta per partire e non vorrei passare nove ore in piedi – continua.
Peggio di una zanzara sto qua.        
Mi giro scocciata verso di lui. – Questo è il MIO posto, a meno che il biglietto non si sia fatto qualche canna.
- Fammelo vedere.
- Cosa?
- Il biglietto.
- Beh, si dice “per favore” nel caso tu non lo sappia.
- Fammi vedere il biglietto, per favore – risponde abbastanza seccato. Gli sorrido e cerco il foglietto nella borsa. – Vedi? Posto E11. Esattamente dove sono seduta – gli dico mentre osserva il mio biglietto. Dio, non lo conosco neanche e mi viene l’istinto di prenderlo a delicatissime sprangate sui denti. Mi rigiro verso il finestrino, ignorando il tipo.
- Dev’esserci un errore – lo sento mormorare poco dopo. Ora compro un doberman e glielo butto addosso. Mi giro verso di lui. Di nuovo.
- Abbiamo lo stesso posto – continua lui. Ma dai? Non l’avevo capito.
- Beh, trovatene un altro – rispondo io. Sorride. – Meno male che Mister Gentilezza era il sottoscritto.
Lo ignoro, probabilmente se rispondessi lo prenderei a parolacce e mi farebbero scendere dall’aereo. Non voglio rinunciare a New York a causa di Mister Sonosimpaticocomeunpianofortesulpiede. Nel frattempo gli altri passeggeri si sono accomodati, l’unico tonto in piedi è lui, che non accenna ad allontanarsi dal mio sedile.
- Qualche problema? – domanda una hostess che passa in quel momento.
- Ci è stato assegnato il medesimo posto – le risponde pronto il ragazzo di cui non so nemmeno il nome e gli fa un sorriso a trentadue denti. “Medesimo”? Dai, nemmeno la trisnonna di mia zia userebbe quella parola. È  orribile. Peggio. Orripilante.
Inoltre fa anche il gentile con la hostess, mentre con me è un infame. Ma la coerenza dove l’ha nascosta? Tra i capelli? Tornando a noi.
- Capisco signore. I posti sono tutti occupati, ma questo è libero se a Lei va bene – risponde la hostess indicando il sedile accanto al mio.
No, aspetta.
Non voglio quel procione accanto a me per nove ore.
Oh santissimi numi.
- D’accordo, grazie mille – lo sento rispondere, poi sorride all’hostess che si allontana.
Bene, vado a comprare un doberman, ciao.
Mi rigiro verso il finestrino senza degnare di uno sguardo il ragazzo. Spero che si allontani ma evidentemente non lo fa, dato che sento un tonfo vicino a me. Lo guardo male e quando mi vede inizia a ridere. Che tipo strano.
- Dai, nove ore non sono nulla in confronto ad un’intera vita! – dice sorridendo. Ottimista. – Comunque, piacere di conoscerti, sono Harry – continua e mi tende la mano che gli stringo.
- Ciao Harry.
Ride.
Però. Ha una bella risata. I denti dritti e bianchi, e due bellissime fossette.
Okay, no. NO.
- Di solito quando una persona si presenta l’altra fa lo stesso.
- Di solito quando una persona vede che il suo posto in aereo è occupato si rivolge gentilmente all’altro, non parlando come uno scaricatore di porto.
- Non sono stato volgare – si difende.
 - Ma sei stato maleducato.
- Non è che tu sia l’educazione personificata, eh.
- Non lo puoi sapere.
- E perché no?
- Non mi conosci.
- Ci terrei a farlo, però. Come ti chiami?
Santo Cielo, nove ore con questa palla al piede, non posso farcela.
- Ronnie. Chiamami Ronnie – rispondo rassegnata, mentre prendo l’iPod e le cuffie dalla borsa e me le infilo.
Harry sorride vedendo che ho risposto alla sua domanda. – Che fai? – Chiede poi un po’ allarmato.
- Ascolto la musica, genio.
- Ma se tu ascolti la musica io cosa faccio per nove ore?
Ma chi sono, la sua baby sitter?
- Arrangiati, Henry.
- Harry.
- Arrangiati, Harry. Leggi, scrivi, disegna, grattati la schiena, cavalca unicorni, qualunque cosa.
Detto questo mi volto verso il mio bellissimo finestrino.
Non è che odio Harry. Non lo conosco nemmeno. Ma la sua presenza mi irrita. Lo conosco da poco e sembra un barbapapà arrogante e falso con un porcospino in testa.
Dopo qualche minuto sento qualcuno picchiettarmi sulla spalla.
- Har… - dico voltandomi ma vedo una hostess in piedi in mezzo al corridoio.
- Scusi signorina, sull’aereo non si possono utilizzare apparecchi elettronici, potrebbe spegnere il suo iPod?
- Certo, mi perdoni – rispondo togliendomi le cuffie e la donna va via.
Harry mi guarda e sorride. - Alleluia, adesso ho trovato qualcosa da fare durante il viaggio!
- Cioè? Andare dietro alle hostess?
- Parlare con te! – risponde lui entusiasta ignorando la mia affermazione di poco prima.
- Uippi. Sono felice come un re.
Ride. – Dai Ronnie, non posso esserti così antipatico!
- Invece si. Sei arrogante, credi che tutto giri intorno a te, sei falso, fai l’infame con me anche se non mi conosci mentre con le hostess sei tutto carino e coccoloso.
- Ca… Carino e coccoloso? – Dice lui in risposta e trattiene una risata. È insopportabile.
- Vedi? Di tutto ciò che ti ho detto non hai ascoltato una parola.
- Perché quello che hai detto non ha fondamenta! Mi conosci si e no da venti minuti.
- Beh, mi sono bastati.
- Non sai niente di me.
- Allora raccontami di te. Vediamo se riesci a farmi cambiare idea.
 






__________
 Salve. c:
Okay, è la mia primissima storia, siate buoni con me. So che non è bello ma non sono abituata a scrivere, sry.
Bene, parliamo della storia.
Harry lo conoscete. Alto, capelli ricci e scuri, sorriso smagliante, fossette, occhi verdi smeraldo. Potrei continuare per millenni elencando i suoi pregi ma dopo invecchierei e dovrei andare a comprare una crema anti rughe e non ho voglia perchè sono le undici di sera e fuori c'è buio cc.
Ronnie è una ragazza forte, permalosa, testarda, impossibile. Avrete definito il suo carattere leggendo il capitolo e vedendo come si comporta con Hazza. Non è sempre così simpatica, tranquille. Styles non si è comportato bene con lei, di conseguenza lei gli è ositile, ecco tutto.
Riguardo all'aspetto, beh, immaginatela come preferite. 
Va bene, la smetto di rompervi e scusate se ho parlato così tanto ma dovevo introdurre un po' la storia. 
Giovedì nove agosto purtroppo partirò per la Sicilia, quindi non penso di poter pubblicare il seguito prima di due settimane. Quindi, probabilmente ci vediamo fra quindici giorni e poco più.
Vi saluto, pace e amore gente.
  
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