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Autore: cl33    20/02/2007    19 recensioni
“Ditemi che è una specie di scommessa. Che volete far schiattare Ron e Harry nello stesso momento non appena vi vedranno andare in giro mano nella mano...”
Draco si finse pensieroso: “Sarebbe un interessante effetto collaterale...”
“Dai, Herm, non esagerare... Usciamo insieme, punto. Non mi sembra l'Apocalisse”.
La riccia puntò l'indice contro la ragazza: “Tu, Ginevra Weasley, esci con lui, Draco Malfoy, e non è l'Apocalisse?!”
Un urletto stridulo li fece girare: Calì Patil stava correndo euforica verso la sala grande.
“Ops”.

Seguito di Spuntino di mezzanotte. E' una Draco/Ginny solo di contorno. In realtà è un parto della mia mente malata sulle reazioni improponibili che avrebbero gli altri se i due uscissero insieme.
Ho rivisto la storia, ho preferito suddividerla in due capitoli ma non ci sono significativi cambiamenti di trama.
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come scritto nella presentazione, ho apportato alcune modifiche dopo aver discusso della fanficion con Ida59. Non ci sono sostanziali modifiche nella trama ma ho suddiviso in modo più netto le due parti che compongono la storia. Spero che sia di vostro gradimento!


Draco Malfoy era seduto al tavolo dei Serpeverde, intento a spalmare la marmellata su una fetta di pane. Cercava disperatamente di non guardare alla sua destra, dove Tiger stava torturando una povera fetta di torta al cioccolato nell'evidente tentativo di strozzarsi in tempi record. Intanto, Pansy Parkinson, alla sua sinistra, continuava a lanciare frasi più o meno allusive per ricordargli che sabato - il giorno dopo - era prevista l'uscita a Hogsmeade.
“Draco, ho sentito che Madama Piediburro ha rinnovato il locale, sembra che adesso sia ancora più romantico... ”
Il ragazzo si chiese come era possibile rendere più romantico un posto in cui dei mini putti stregati ti buttavano coriandoli a forma di cuore nella tazza di tè, ma preferì non indagare. Piuttosto, la sua attenzione fu improvvisamente catturata da una chioma rosso fuoco che si stava avvicinando al tavolo dei Corvonero. Vide la ragazza salutare timidamente un brocco che la guardava con espressione da pesce lesso, prima di dirgli qualche parola all'orecchio. La faccia del suddetto da felicemente ebete divenne mestamente abbacchiata - come se non fosse stato abbastanza brutto al naturale. Si riprese solo qualche secondo dopo, evidentemente per rassicurare colei che gli aveva appena dato buca che non c'era rimasto male.
Bugia, tremenda bugia.
Non appena lei gli voltò le spalle per tornare al suo tavolo, il tapino si mise a picchiare la fronte sul legno, e Draco scoppiò a ridere.

Dall'altra parte della sala, Ginevra Weasley stava prendendo posto, sotto l'occhio indagatore del fratello. Nonostante avesse una piovra con molteplici tentacoli avvinghiata al suo collo - Lavanda Brown - era riuscito a intravedere le sue mosse.
“Perché eri a parlare con Goldstain?”
“Gli ho detto che non posso andare a Hogsmeade con lui”, gli disse con nonchalance. Sul volto di Ron si dipinse un sorrisone a trentadue denti.
“Brava la mia Ginny! Te l'avevo detto che è un deficiente!”
Hermione emerse dal suo libro di trasfigurazione per accennare al soggetto della loro conversazione: “E' per questo che si sta fracassando il cranio sul tavolo?”
L'altra ragazza si portò una mano alla bocca.
“Oh. Non mi sembrava che l'avesse presa così male!”
Ebbe giusto il tempo per mangiare un biscotto prima che Calì, nata per farsi gli affari degli altri, si desse la briga di indagare.
“Ma come mai non vai con Antony?”
Ginny rimase bloccata: come faceva a spiegare alla branca di Grifoni che la circondavano, muniti, peraltro, di pericolosi coltelli per spalmare il burro, che aveva accettato l'invito di un Serpeverde - e mica di uno qualsiasi, nossignore: Draco Malfoy.
Ecco un piccolo particolare sul quale non aveva riflettuto.
“Non mi andava... ”, farfugliò poco convinta. Calì invece sembrò entusiasta.
“Allora facciamo un pomeriggio tutto shopping! Sai, Lavanda sarà impegnata... ” e lanciò un'occhiata sorniona all'amica, che le fece una linguaccia stringendosi ancora di più a RonRon “... e visto che noi belle ragazze siamo sole solette potremmo divertirci insieme! Devo comprarmi il mascara nuovo, tra l'altro... Vuoi venire anche tu, Hermione?”
Quest'ultima abbassò lentamente il pesante tomo per puntare sulla compagna uno sguardo da maniaco omicida.

Tra i Verde-argento, intanto, Pansy aveva deciso di passare dalle allusioni alle richieste esplicite. “Potremmo starcene un po' per conto nostro domani: mi piacerebbe andare per negozi, mano nella mano. Sarebbe dolce, no?!”
“Sì”, disse serafico Draco. “Diabetico”.
La Serpeverde decise di non dare troppo peso all'ultima parte della risposta e gli schioccò un bacio sulla guancia.
“Allora siamo d'accordo!”
Malfoy se la scosse di dosso e si alzò in piedi.
“No. Ho un appuntamento. Ed è inutile che tu ricominci a seviziarmi i timpani per sapere con chi: mi spiace, ma sono fatti miei”.
Presa la borsa, uscì dal salone.

Prima che la sua migliore amica trasformasse Calì in un macaco, Ginny afferrò la mano di Hermione e, raccattate le loro cose, si allontanò in fretta e furia dicendo che rischiavano di “far tardi”. Gli altri non ebbero nemmeno il tempo di farle notare che avevano lezioni diverse, ma per loro fortuna riuscirono a scansarsi la riccia in versione banshee, visto che iniziò a dare in escandescenze in corridoio.
“Brutta viscida piattola, il mascara glielo fi... ”
“Herm!”
“Lei e quella cozza decerebrata della sua amica Lavanda-ventosa-Brown!”
Ginevra ascoltò sconsolata i borbottii della compagna: per lei la sua intelligenza sarebbe stata assolutamente sprecata con un ritardato mentale quale suo fratello, ma si sa, all'amor non si comanda.
Hermione chiuse gli occhi e tirò un sospiro prima di riportare l'attenzione su Ginny.
“Adesso che siamo sole: mi spieghi perché hai piantato in asso Antony?”
“Ehm... perché avevo voglia di fare shopping?!” provò l'altra.
“Non con la sottoscritta, immagino”.
Ma perché non sfuggiva mai nulla a quella benedetta ragazza?
“No, con me”.
La voce strascicata di Draco Malfoy le fece voltare verso un angolino in penombra, dove il Serpeverde era rimasto nascosto, a quanto pare ad origliare beatamente cosa si dicevano.
“Ah-ah, bella battuta Malfoy. Niente di meglio da fare che farti gli affari nostri?”
Il ragazzo si avvicinò a passi lenti, col solito ghigno strafottente.
“Mi spiace deluderti, ma non era una battuta. E questo implica che sono anche affari miei”.
Hermione spostò lo sguardo sull'amica, convinta che di lì a breve si sarebbe scagliata sul furetto perché la piantasse di sparare cretinate, ma con suo sommo sconforto Ginny aveva spalancato gli occhioni in modalità cerbiatto in una muta richiesta di perdono e comprensione.
“Ditemi che è una specie di scommessa. Che volete far schiattare Ron e Harry nello stesso momento non appena vi vedranno andare in giro mano nella mano!”
Draco si finse pensieroso: “Sarebbe un interessante effetto collaterale...”
“Dai, Herm, non esagerare. Usciamo insieme, punto. Non mi sembra l'Apocalisse”.
La ragazza riccia le puntò contro l'indice: “Tu, Ginevra Weasley, esci con lui, Draco Malfoy, e non è l'Apocalisse?!”
Un urletto stridulo li fece girare: Calì Patil stava correndo euforica verso la sala grande.
“Ops”.

Come previsto la notizia fece il giro del castello entro la fine della prima ora. Piton confiscò 27 fogliettini inerenti all'argomento, un paio di bamboline woodooo preparate appositamente per la Grifondoro e un cappio, che Antony Goldstain cercava di nascondere sotto al banco. Intanto, Ron passò la giornata in uno stato catatonico, incapace di interagire nuovamente col mondo. Harry non gli fu molto d'aiuto, visto che si limitava a ringhiare sommessamente a tutti i Serpeverde che capitavano a tiro. A Pozioni la cosa gli sfuggì di mano, tanto che i Rosso-oro persero 50 punti in un colpo solo. A cena ne parlavano anche i fantasmi, i ritratti, persino Pix era stato coinvolto, tanto che passò la serata a sbattere la testa su ogni ripiano disponibile e a ridacchiare come un pazzo. Acciambellata in una poltrona di fronte al camino della sala comune, Ginny fissava mestamente le fiamme.
“E' un incubo... ”
Hermione, al suo fianco, le dava pacche affettuose sulla spalla. Era l'unica che le stava vicino: gli altri Grifondoro erano chi troppo schifato, chi troppo invidioso per voler avere a che fare con lei. Calì e Lavanda avevano provato a parlarle per avere ulteriori elementi per spettegolare, ma, prima che Ginny sfogasse la sua rabbia su di loro, il naso di Lavanda si era trasformato in una proboscide di un metro e mezzo. Hermione si era giustificata dicendo che non aveva preso bene la mira.
“Dai, Gin: domani uscirete, litigherete dopo tre metri di strada e l'ordine delle cose sarà ristabilito. Ron ricomincerà a parlare e Antony la smetterà di tentare il suicidio”.
L'amica la guardò senza capire.
“Era vicino al lago, stasera, chiamava la piovra gigante... ”
“Ah”.

Draco era andato a letto alle 8 e mezza. Dopo che Pansy gli era scoppiata in lacrime in faccia per sette volte, non aveva retto alle domande insistenti di Nott che pretendeva di sapere di che colore fossero le mutande della Weasley. Fortuna che aveva un amico come Blaise: lo aveva lasciato in pace per tutto il giorno, limitandosi a borbottare come un mantra “Sporca babbanofila traditrice del suo sangue”. Quando persino Tiger e Goyle avevano capito che sarebbe uscito con una Grifondoro e lo avevano guardato imbambolati, aveva mandato tutti a cagare e si era rifugiato dietro le cortine del suo letto. Era lì a rigirarsi come una trottola da tipo quattr'ore quando sentì Nott sussurrare:
“Draco? Draco, sei sveglio?”
Silenzio.
“Dai, Draco, lo so che non dormi”.
“Che c'è?”, ringhiò.
“Nemmeno il reggiseno?”
“Il che?!” chiese confuso.
“Il colore del reggiseno, dai!”
Theodore fu centrato da un raggio rosso che lo mise a dormire per le seguenti otto ore.

Sala grande, colazione.
Di solito c'era una certa euforia quando erano previste le uscite ad Hogsmeade, ma va detto che quella mattina l'aria era decisamente elettrica. L'argomento del giorno prima non si era ancora esaurito e gran parte degli studenti non faceva altro che alzare il naso per vedere i protagonisti del pettegolezzo. Sia l'entrata di Ginny che quella di Draco erano state accompagnate da un mormorio fitto fitto, che stava man mano aumentando all'avvicinarsi del momento fatidico in cui i due avrebbero dovuto avviarsi verso il piccolo borgo magico insieme. L'attesa era così fremente che pochi si distrassero quando il consueto stormo di gufi entrò per portare la posta.
Fu solo quando sentirono un sibilo proveniente dal tavolo delle Serpi che si azzittirono. Una lucida, fumante strillettera scarlatta ballava di fronte a Draco Malfoy. Nemmeno tre secondi dopo un grido assordante si propagò per tutta la sala.

“DEGENERATO TRADITORE DI UN FIGLIO, INGRATO CHE NON SEI ALTRO! COME TI E' SALTATO IN TESTA DI FARE UNA COSA SIMILE! HAI IDEA DI QUANTO MI STIA VERGOGNANDO IN QUESTO MOMENTO?! TUA MADRE E' DEPRESSA E PIANGE ININTERROTTAMENTE DA QUANDO L'HA SAPUTO, CONTINUA A BLATERARE CHE I NOSTRI NIPOTI AVRANNO I CAPELLI ROSSI! E UN CERTO GOLDQUALCOSA CONTINUA A MANDARE GUFI MINATORI DICENDO CHE METTENDOTI AL MONDO GLI ABBIAMO ROVINATO LA VITA! PROVA A USCIRE CON QUELL'ASPIDE DI UNA WAESLEY E TI TAGLIO I VIVERI, TI REQUISISCO TIGER E GOYLE, TI DISEREDO!!!!!”

Con un botto fragoroso la missiva si fece cenere, che ovviamente finì sulla brioches del destinatario.

Ginny teneva le mani sugli occhi, mentre una vena aveva preso a pulsarle fastidiosamente sulla tempia destra. Voleva sprofondare. “Quell'aspide di una Weasley”? Ma si erano rincoglioniti tutti? Stava per mordere il malcapitato che l'aveva scossa per la spalla quando si accorse, con sommo stupore, che si trattava di Malfoy. Il ragazzo le porse la mano.
“Andiamo?”
Purtroppo o per fortuna, Ronald decise di ricominciare a parlare proprio in quel momento.
“Nipoti dai capelli rossi... Nipoti dai capelli rossi... Ginny... Malfoy!”
Con fare teatrale, si alzò in piedi mettendosi le mani tra i capelli, prima di gridare: NOOOOOOO!!
Fu a quel punto che Ginevra prese la sua decisione.
Guardando il fratello con fare omicida, afferrò la mano del Serpeverde e praticamente lo trascinò verso il portone d'ingresso. Si voltò solo quando furono sulla soglia, per lanciare un'occhiata ai tanti ragazzi ancora seduti, immobili, ai loro tavoli.
E sbottò: “Andiamo a Hogsmeade, mica ci sposiamo!”
  
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