Occasional Lover s.r.l.

Intro

L’uomo è una creatura assurdamente complessa:
tutti gli animali conoscono il rispetto,
solo l’uomo la fede;

tutti gli animali conoscono il desiderio,
solo l’uomo l’amore;

tutti gli animali conoscono l’affetto,
solo l’uomo l’egoismo;

tutti gli animali guardano il cielo stellato,
solo l’uomo si chiede: “Sono solo?”

Prologo

Seta.
Meravigliosi, frivoli, scontati guanciali di seta nera.
Caldo.
Sentiva il suo respiro, leggermente accelerato sul collo, sulla gola, sul torace.
Sentiva la maglietta leggere che lentamente si alzava e quelle mani: delicate.
Non morbide: era diverso. Non le aveva viste bene, non aveva avuto tempo, non erano il tipo di mani che le piaceva osservare: grandi, con le dita lunghe e sottili dove si intravedeva il guizzare dei tendini e il percorso delle vene: forti ed eleganti.
Con le mani seguiva il profili di quella schiena, lungo la spina dorsale, sulle spalle. Poteva sentire come si inarcava la pelle fra le scapole, i muscoli che guizzava definiti e tonici.
Poteva passare una mano sul collo teso, fra i capelli corti e morbidi e sentirlo sospirare, rilassarsi: gli piaceva.
Sentiva la sua camicia scivolarle, lentamente, fra le dita mentre percorrevano la schiena bollente e di nuovo le labbra si incontravano. Aveva labbra morbide e sottili: doveva avere un bel sorriso.
Con delicatezza finì di sfilarle i pantaloni e le portò le mani dietro la nuca percorrendo frenetico la schiena, armeggiando con il gancio del reggiseno.
Si inarcò per agevolarlo mentre erano entrambi ansanti e sudati, ma ad un tratto … lui interruppe il bacio.
-Aspetta!- disse, più un sospiro che una parola –Perché sei qui?- chiese, guardandola negli occhi puntellandosi sui gomiti ancora a cavalcioni su di lei.
-Una domanda piuttosto inutile, direi.- la frustrazione e l’imbarazzo che l’avevano accompagnata fino a lì di nuovo la sommersero. Non voleva ricordarselo perché era lì. Una donna e un uomo in un letto. Due sconosciuti. Punto.
Sospirò.
-Non ci pensare: sei stato pagato, no? Non ti fermare.-
Gli aveva parlato senza guardarlo, tenendo il volto premuto sui cuscini.
-Abbiamo tutta la notte, c’è tempo, farò quello per cui sono stato pagato- ribatté lui senza scomporsi –Ora rispondi.-
La ragazza si era voltata a guardarlo ma era comunque troppo buoi per scorgere i suoi occhi. Sapeva solo che sembravano così luminosi.
Con un sospiro si arrese. Era così stanca.
Poggiò le mani sul suo torace e allontanandolo piano si mise seduta, mentre lui restava in ginocchio di fronte a lei, aspettando una risposta.
La camicia di seta che indossava era completamente aperta scivolava maliziosa lungo le spalle lasciandole nude, rivelando il suo torace bellissimo. La fissava incuriosito e attento.
Scese dal letto, maledicendo tutta quella scivolosa seta e si avviò, sistemandosi la maglietta, verso il frigo-bar.
-Preferisci birra o coca cola, soda …dimmi tu.- disse frugando pigra nel frigorifero che nella stanza buoia era l’unica fonte di luce.
-Birra, grazie.- rispose lui.
La prese e gliela lanciò.
Riprese a parlare mentre cercava qualcosa per sé: - Lo chiedi a tutte le clienti, solo alle minorenni o devo addirittura ritenermi un’eccezione assoluta?- una nota ironica faceva sembrare quella domanda particolarmente insidiosa e quella voce particolarmente triste.
-Lo chiedo perché è la prima volta che mi si presenta una situazione simile e sì, in sostanza perché sei minorenne … non voglio guai.-
Si lasciò sfuggire un sorriso sghembo, pensando che quella ragazzina aveva un temperamento notevole.
Alla fine la giovane si voltò reggendo in mano una soda.
-Fa molto telefilm poliziesco USA: “Non voglio guai!”- lo scimmiottò ridendo piano, senza cattiveria. Lui sorrise di nuovo aprendo la sua birra.
Che strana sensazione, che strana intimità.
-Ok- sospirò lei infine – ma è una storia imbarazzante e soprattutto lunga. Fossi in te me la risparmierei, mi scoperei e girerei pagina senza rimpianti … e senza guai. – disse aprendo la lattina a sua volta. Ne bevve un sorso e sollevò lo sguardo.
-Lunga, dici?- sembrò riflettere un instante e poi si allungò ad afferrare qualcosa dal bordo del letto. –In tal caso … indossa questa.- e le lanciò quello che le sembrava un pezzo di stoffa.
Lei lo afferrò e constatò che si trattava di una vestaglia un po’ sgualcita.
Lo fissò interrogativa e alzando un sopracciglio chiese:-Sono una vista così insopportabile?-
Lui rise, e sembrava davvero divertito.
-Affatto, voglio solo evitare di lasciarmi distrarre da … altro.- affermò con sempliciità.
Lo fissò per un po’, sospettosa, ma dopo un altro sorso di soda scoprì si sentirsi anche decisamente lusingata … e stupida!
Non indossò la vestaglia.
Si sedette con un piccolo slancio sul bancone del bar e iniziò a raccontare.

Angolo dell'autrice (?)
Buondì!
pubblico questa storia su consiglio di alcune amiche, e spero che ne condividerete l'entusiasmo xD
In quanto al mio, sono totalmente innamorata di questi personaggi e spero li seguirete con me nel loro percorso xD
La storia è pronta fino al capitolo 10, e a seconda del successo o meno deciderò i periodi di pubblicazione.
Riguardo il rating è temporaneo, in quanto non ho ancora deciso se evolvere la vicenda fino al rosso xD muahahahahah!!! So che è solo il prologo ma avere comunque dei pareri iniziali è sempre un bene, quindi non esitate e scrivete quello che pensate su questo esordio!! lo aspetto con ansia *_*
ora vi saluto e ovviamente dedico questa storia alle amiche che con me la amano e mi incoraggiano sempre a continuarla:
-Kagome_
-PSSC
-robiii

vi adoro!!!!! *__________*

un bacione a tutti!!

Yuki_o