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Autore: veggie_92    08/08/2012    0 recensioni
Ciao a tutti!Questa è la mia prima fanfiction quindi siate clementi!XD
I personaggi sono molti ma i protagonisti saranno la mia coppia preferita:Vegeta e Bulma!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Mamma, la signora Brief mi ha chiesto se domani andiamo a prendere un thè a casa loro!” disse la piccola moretta  mentre addentava la sua cena. La madre, una donna sui 40 anni dai corti capelli color pece, ci pensò su un attimo.
“Direi che si può fare” disse infine, tra le urla allegre della sua bambina. Chichi cominciò a pensare a tutto ciò che avrebbe potuto fare domani con la sua amica del cuore, era così felice di poterla rivedere! Il loro era un rapporto veramente speciale, si conoscevano da sempre, sin da quando erano ancora in fasce e nessuno si sarebbe mai messo in mezzo, non lo avrebbe permesso a nessuno. Ormai erano arrivate le dieci di sera, Chichi era coricata nel suo lettino circondata da peluche di ogni genere. “Chissà cosa stà facendo Bulma, si starà annoiando a morte!Ahahaha” rise immaginando la sua amica in un angolino tutta sola e arrabbiata. Le avrebbe risollevato volentieri il morale il giorno dopo. Chiuse gli occhi e piano piano si addormentò.
 
A casa Brief intanto…
“Vegeta vieni a vedere!!! ” la piccola Bulma correva in giardino inseguendo uno sciame di lucciole, ne era circondata, sembrava una fata luminosa. Vegeta vedendo quella bambina così carina e vivace in una situazione tanto dolce arrossì cercando però di non farsi notare. Era proprio bella.
La bambina si fermò di colpo. “Ma tu non parli mai??” chiese seccata.
Vegeta rimase in silenzio, in effetti, pensò che da quando erano usciti in giardino aveva parlato sempre lei. Per lui non era facile cominciare una conversazione con persone che non conosceva, era un bambino molto riservato e un po’ scontroso, ma sotto sotto buono e gentile, ma quella bimba dai capelli così strani gli dava un senso di fiducia e tranquillità, così pensò di accontentarla almeno una volta.

“Parlo solo se mi va” disse con un filo di voce.
“Quindi ora ti va?” ribattè lei sorpresa. Non ebbe risposta, capì quindi che per lui era stato già un grande sforzo dire quella frase. Si conoscevano da malapena un’ora, ma lei già aveva capito che tipo era. Rimasero in silenzio a fissarsi immobili, circondati da quelle lucciole, che illuminavano quella notte buia come le tenebre.

“Vegetaaaaaa!!!” il piccoletto si scantò sentendosi chiamare, capì che era ora di andare, corse via verso quella che sembrava la voce del padre che lo stava cercando, Bulma lo guardava allontanarsi triste, il cuore cominciò a batterle velocemente “tu-tum tu-tum”, non voleva che se ne andasse, in fondo gli piaceva quel misterioso bambino. Lo vide fermarsi di colpo, “tu-tum tu-tum tu-tum”, il cuore accelerava, Vegeta si voltò e si avvicinò lentamente a Bulma, erano faccia a faccia per la prima volta in tutta la sera, vicinissimi “tu-tum tu-tum tu-tum tu-tum”, Vegeta sollevò piano la mano e si tolse i piccoli fiori blu che aveva appeso alla giacca, Bulma notò la sua mano tremante porgergli quei piccoli fiorellini, lei li prese, ormai le gote di entrambi erano arrossate, Vegeta scappò via veloce lasciando la piccola Bulma lì in piedi senza parole e a chiedersi il perché di quel gesto così delicato fatto da un bambino che sembrava così ombroso, ormai il battito del suo cuore si stava calmando.

La bambina osservava i fiori… Non ti scordar di me.
 
“Aaah!Ci voleva proprio un bel thè freddo in una giornata così torrida!” affermò la madre di Chichi.
“Hai proprio ragione!” disse la bionda donna appoggiando la bevanda sul tavolino da giardino, le due donne sedute sotto un grande ombrellone discutevano animatamente.
“Insomma ti stavo dicendo: avresti dovuto vedere come erano teneri Bulma e quel bambino ieri sera alla festa! Se si sposassero sarebbe un bel colpo!”
“Ma Bunny hanno solo dieci anni!!”
“Bè avresti dovuto vederlo! Era un amore con quello smoking così elegante!”
“Se lo dici tu” la donna si arrese, quando la sua amica si puntava su qualcosa non la smetteva più.

Intanto, all’interno della “Capsule Corporation”, nella stanza di Bulma, le due amiche erano sdraiate sul grande letto a baldacchino leggendo riviste per ragazze e ascoltando le canzoni dell’estate.
“Non mi hai raccontato come’è andata ieri sera! Che hai fatto? Scommetto che è stata una noia”disse la moretta.
“Bè… Non proprio…” affermò Bulma timidamente.
“Perché? Che è successo?” chiese sbigottita.
“Bè sai, un grande amico di mio padre si era portato… il figlio, sai… ha la nostra età, così… ho passato… la serata con lui”.

Chichi era rimasta a bocca aperta, non sapeva che dire, sia per il contenuto di quelle parole, sia dal modo in cui Bulma le aveva pronunciate. In dieci anni non l’aveva mai vista così timida ed impacciata.
“Quindi?Ti piace?” disse seria Chichi.
“Non direi, come faccio a saperlo? Non sono esperta di queste cose!Ahahaha!” Bulma scoppiò a ridere credendo che la sua amica la seguisse in quella risata contagiosa, ma quando si accorse della serietà della bambina smise di colpo.
“Non voglio…” sussurrò Chichi.
“Che cosa?” chiese preoccupata l’azzurra.
“Che qualcuno ti porti via da me!!!” ammise tutto d’un fiato.

Calde lacrime cominciavano a scenderle dagli occhioni che piano piano si stavano arrossendo. Vedendo quella scena Bulma si intenerì, non poteva sopportare di vedere quella dolce bambina soffrire. Le rivolse un tenero sorriso e la abbracciò teneramente.
“Nessuno mi porterà mai via da te, nessuno.” Lo sussurrò dolcemente, e il cuore di Chichi, pieno di timore, si alleggerì e fece spazio alla felicità di avere un’amica così stupenda e speciale.

Bulma continuò a raccontare della serata precedente, riportò ogni singolo fatto, persino del misterioso comportamento di quel bambino così strano e di come le aveva donato quei piccoli fiori. Chichi ascoltò senza timore tutto ciò che Bulma aveva da dirle, non c’era motivo per cui si dovesse preoccupare, lei aveva promesso che sarebbero state sempre insieme e che non si sarebbero mai divise, e lei si fidava ciecamente.
Le 17 erano passate da un pezzo e Chichi e la madre camminavano lentamente e silenziosamente verso la loro grande casa, la bambina ripensava a ciò che era accaduto quel pomeriggio. Perché si era messa a piangere in quel modo? Ok, per lei Bulma era importante, ma in fondo non era successo nulla di grave, stavano chiacchierando come sempre, ma quella notizia, le aveva fatto credere che qualcuno potesse mettersi tra di loro e tutto questo la faceva impazzire. Fu così che per la prima volta una bambina di dieci anni si accorse di avere nel cuore un altro sentimento, la gelosia.
  
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