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Autore: igikoengland    08/08/2012    4 recensioni
SpaMano la mia OTP per eccellenza.
È la prima volta che scrivo su questa coppia. Personalmente li adoro!
Beh spero vi piaccia.
Ah ci sono degli accenni di ChibitaliaxHRE
BlueChan
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"Fratello? Che vuol dire quando sento la voce di qualcuno anche se non è qui?" Feliciano gli sorrise dolcemente. Un sorriso che sapeva di esperienza.
"Che quel qualcuno di cui senti la voce ti manca tanto... Sai Lovi, dev'essere qualcuno di speciale se ti fa stare in questo modo" Dannazione a quel piccoletto. Riusciva sempre a dire tutto quello che gli passava per la testa come se niente fosse.
"Qualcuno di... speciale?" Si maledisse mentalmente. Cazzo, Spagna non era speciale per lui!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda serata d'estate a casa Carriedo.
"Bastardo ma non esiste un cazzo di condizionatore qui?!" Appunto. Anche Lovino era d'accordo. Antonio lo guardò un pò perplesso per poi sfoderare uno dei suoi limpidi sorrisi.
"Non fa poi così caldo Lovi... anzi fa quasi fresco per come sono abituato!" L'altro lo guardò a sua volta per poi sbuffare.
"Sei proprio un idiota! Vado sotto al portico." Lovino sperava che almeno lì tirasse un filo di vento. Speranza vana purtroppo per lui. Si sedette sul dondolo e s'incantò un attimo a guardare il tramonto. Venne riportato alla realtà da Antonio che, con un passo felpato da far invidia ad un gatto, lo aveva raggiunto sedendosi accanto a lui. Lovino gli lanciò un'occhiata truce, quasi volesse ammazzarlo con quegli stessi occhi. Ma perchè quello spagnolo gli stava sempre appiccicato come una cozza?! Lo maledisse mentalmente quando l'altro si avvicinò ancora di più mentre gli metteva un braccio sulle spalle. Lovino sussultò a quel contatto; Antonio lo coglieva sempre di sorpresa, e spesso si ritrovava sprovveduto di difese davanti a lui. Cosa che non doveva per nessun motivo succedere, soprattutto quando si trovava in compagnia di quel bastardo. In effetti, anche se non l'avrebbe mai ammesso, quel caratteraccio che Lovino spesso aveva era solo una difesa, che ogni volta Antonio riusciva senza problemi a disintegrare.
"M-Ma che f-fai idiota?! Perchè devi sempre essere così maledettamente appiccicoso?!" Lovino si odiò in quel momento: quella voce tremante era simbolo che stava cedendo, e di certo ad Antonio questo non è sfuggito.
"Hai visto che bello il tramonto?" Antonio sorrise in direzione di Lovino cercando i suoi occhi scuri e profondi. "E anche romantico.." Mormorò poi con un filo di voce che l'altro sembrava non aver percepito.
"Mh sì, era di certo meglio prima che tu venissi qui a rompermi!" Lovino si girò dall'altra parte evitando di incontrare gli occhi verdi di Antonio. L'taliano capì che si stava cacciando in una brutta situazione con lo spagnolo così vicino. Cercò un modo per uscirne e non fù difficile.
"S-Senti ma.. Ce l'hai a-ancora la chitarra?" In quel momento fù come se negli occhi di Antonio si accendesse una luce.
"Certo certo è in salotto, vicino al divano" Senza farselo ripetere due volte Lovino scattò in piedi dirigendosi verso il grande salone. Guardò i divani e la vide: la chitarra che Antonio suonava spesso quand'era piccolo. Non l'avrebbe mai ammesso, come molte altre cose, ma amava sentire lo spagnolo suonarla; tanto che gli chiese pure qualche lezione. Con la chitarra fra le braccia tornò sotto al portico. Quando si avvicinò al dondolo sentì due braccia che gli cingevano la vita. Era Antonio che cercava di farlo sedere sulle sue gambe. Lovino arrossì violentemente e sentì ancora quel brivido provocato dal contatto delle grandi mani di Antonio sui suoi fianchi.
"Ma che cazzo fai maniaco?!" Lovino sbraitò com'era solito fare e Antonio, non curante delle proteste dell'altro, lo attirò a sè.
"Ti ho insegnato a suonare la chitarra in questo modo, ricordi?" Lo spagnolo continuava a sorridere, ricordando quel periodo lontano in cui Lovino era un piccolo, tenero distruttore. Si perchè non c'era giorno che passasse senza che il bambino non rompesse nemmeno un soprammobile.
"Mi tenevi sulle gambe soltanto perchè ero troppo piccolo per reggere la chitarra da solo, maledizione!!" Cercò di puntualizzare Lovino nascondendo il viso diventato ormai rosso fuoco. Accorgendosi del silenzio imbarazzante che si era creato Lovino tentò di romperlo cominciando a strimpellare qualche accordo di una canzone che Antonio conosceva bene. Sentendo quelle poche note suonate dalle mani esperte di Lovino gli si illuminarono di nuovo gli occhi.
"L-La pasion no se detiene... Oh Dios mio Lovi la sai ancora suonare?!" Chiese stupito lo spagnolo. L'altro in tutta risposta continiò a suonare e poi smise improvvisamente.
"Senti idiota ricordi ancora le parole?" Lovino sbuffò per poi ricominciare a suonare.
"Hola, Jounetsu wa tomaranain ya de..." La voce di Antonio... Lo aveva sempre fatto andare fuori di testa! Quella voce che lo aveva accompagnato per tutta l'infanzia e che, anche quando Antonio non era accanto a lui, sentiva.

"Fratello? Che vuol dire quando sento la voce di qualcuno anche se non è qui?" Feliciano gli sorrise dolcemente. Un sorriso che sapeva di esperienza.
"Che quel qualcuno di cui senti la voce ti manca tanto... Sai Lovi, dev'essere qualcuno di speciale se ti fa stare in questo modo" Dannazione a quel piccoletto. Riusciva sempre a dire tutto quello che gli passava per la testa come se niente fosse.
"Qualcuno di... speciale?" Si maledisse mentalmente. Cazzo, Spagna non era speciale per lui!


Il meridionale scosse la testa, cercando di scacciare quel ricordo. Ma in seguito a quello che poteva reputarsi un ricordo quasi piacevole ne giunsero altri molto tristi. Ecco perchè evitava sempre di ripensare al suo passato. Nemmeno si accorse di aver smesso di suonare. Antonio lo guardava con quegli occhi che parevano due smeraldi da tanto era profondo il verde che li colorava.
"Ehi Lovi qualcosa non va?" Una lacrima scivolò sulla guancia dell'italiano mentre cercava di trattenere i singhiozzi. Non riusciva a rispondere, non voleva rispondere. Non voleva mostrarsi debole davanti ad Antonio per l'ennesima volta.
"Q-Quando .." Disse soltanto una parola. Gli occhi sempre più lucidi e sempre più assenti dell'italiano fecero preoccupare seriamente lo spagnolo. Sembrava che Lovino non fosse più lì, sulle sue gambe.
"Cosa Lovi? Cos'hai?" Antonio scosse un pò Lovino nel tentativo di riportarlo alla realtà. L'altro si girò fissando lo spagnolo negli occhi.
"Ti ho soltanto chiesto... QUANDO CAZZO HAI INTENZIONE DI ABBANDONARMI ANCHE TU EH?! QUANDO?! NON MI SEMBRA UNA DOMANDA TANTO DIFFICILE A CUI RISPONDERE!!" Scoppiò a piangere e si alzò. Cercò di allontanarsi il più possibile dall'altro tenendo lo sguardo basso.
Antonio non riusciva a capire come a Lovino fosse soltanto passato per la testa questo pensiero. Non l'avrebbe mai abbandonato, per nulla al mondo! E l'unica volta che si erano detti "Addio" era stata per volontà dell'italiano. Se fosse stato per lui non gli avrebbe mai dato l'indipendenza.
Lo spagnolo si alzò dal dondolo e si avvicinò a Lovino abbracciandolo. L'altro, stranamente, non oppose resistenza.
"Lovi, come puoi solo pensare che potrei abbandonarti?" Sentiva l'italiano tremare fra le sue braccia, sentiva il suo cuore battere forte e il suo petto alzarsi ed abbassarsi velocemente.
"Te quiero màs de mi misma vida, Lovino. Non ce la faccio a vederti così."

"Sì, qualcuno di speciale. Lovi, l'amore è splendido, non rinnegarlo solo perchè te ne vergogni." Feliciano gli sorrise ancora, ma questa volta malinconicamente. Lovino sapeva perchè... Quel tedesco bastardo l'aveva abbandonato. Se solo l'avesse rivisto, gli avrebbe fatto il culo! Non sopportava che qualcuno avesse osato far star male il suo fratellino.
"Non ti vergognare dell'amore fratello, perchè l'amore è ciò che fa muovere il mondo. L'amore è vita, Lovi." Nonostante il viso ancora da bambino, Feliciano gli  era apparso molto maturo in quel momento.
"L'amore... L'amore è splendido..." Vide un sorriso compiaciuto dipingersi sul volto di Feliciano: aveva vinto ancora una volta.


Sentendo quelle parole, Lovino sussultò. Pensò che presto, molto probabilmente, gli sarebbe venuto un infarto. Sentiva le braccia forti e abbronzati di Antonio stringerlo, quasi come se avesse paura che l'italiano sarebbe potuto svenire da un momento all'altro. Non credeva possibile che lo spagnolo gli avesse davvero detto quella parole, nessuno gliele aveva mai dette. E mai aveva pensato che qualcuno gli avrebbe dichiarato il suo amore. Si odiava con tutto sè stesso per quello che aveva detto in passato ad Antonio. Si odiava perchè, conoscendo l'altro, molte delle sue offese le aveva prese per vere e probabilmente ci era pure rimasto male. Non riusciva a credere che in qualche modo aveva indotto lo spagnolo ad odiarlo. E nonostante questo lui gli era sempre rimasto vicino, a differenza di tutti gli altri.  Lentamente l'italiano si calmò, e tornò a respirare normalmente. Si asciugò le lacrime strofinando il viso contro la maglietta dell'altro. Antonio sorrise. Gli sembrava proprio un bambino, Lovino.  
"U-Una volta..." Cominciò con voce flebile Lovino. "M-Mi hanno d-detto che n-non bisogna rinnegare l'amore... s-solo perchè ci si vergogna.." Lo spagnolo strabuzzò gli occhi. Davvero Lovino Vargas gli stava dichiarando apertamente il suo amore? Doveva essere un sogno, pensò.
"E quindi?" Antonio si diede dello stronzo mentalmente, ma dopotutto voleva sentirselo dire, voleva che l'italiano gli dicesse "ti amo" senza tanti giri di parole. Lovino sbuffò per poi girarsi nell'abbraccio in modo da poter guardare lo spagnolo negli occhi.
"E quindi ti amo, stronzo!" Al diavolo l'orgoglio, al diavolo tutto. In quel momento tutto ciò che voleva erano le labbra dello spagnolo. E non dovette aspettare molto per ritrovarsi quelle tanto desiderate labbra sulle sue. Un bacio, un semplice bacio casto a fior di labbra.
"Dovevo pur dimostrartelo..." L'italiano guardò con espressione perplessa lo Antonio.
"Che cosa??" Lo spagnolo sorrise per poi baciare sulla fronte Lovino.
"Che non ho la minima intenzione di abbandonarti, ne ora, ne mai..." Si fermò un attimo e guardò negli occhi l'altro. "Te quiero, Lovinito"
"Ma sta zitto idiota.." Sbuffò Lovino per poi baciare di nuovo Antonio, con la stessa voglia e tenerezza della prima volta.



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P.S. le parti in corsivo sono dei flachback per chi non l'avesse capito XD
Spero di non essere andata troppo OOC, soprattutto con Lovino. Aaah lo spero proprio, odio l'OOC..
Se siete arrivati fin qui senza carie, complimenti!!
Scusate mentre l'ho scritta ero in preda ad un attacco di pucciosità fuori misura (?)
L'idea non è solo mia, ma anche della mia Sempai ^^
Beh alla prossima !
BlueChan <3


   
 
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