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Autore: _Lost Tear_    08/08/2012    1 recensioni
Non perché ho scritto questa cavolata.
Le mie dita si sono mosse da sole.
Insomma, è tutta colpa loro! Non guardate me!
Vabbè, tornando alle cose serie, l'ho scritta perché ne avevo voglia, voglia di scrivere qualcosa riguardo un cambiamento e al fatto che una persona, se non è se stessa, non riesce a vivere bene con la maschera che nasconde il suo essere.
La cosa strana è che non.... Ops!
Stavo per fare quanlche spoiler sulle altre storie ancora incomplete ;)
( Ok, in realtà ancora all'inizio, ma dettagli! X°D).
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo lo specchio, guardo il suo riflesso.
Quel riflesso così uguale al mio, eppure così diverso.
Continuo a fissarlo.
I capelli neri, morbidi, lunghi ed estremamente curati cadono lungo la schiena bianca e delicata, mentre gli occhi illuminano il viso con un verde vivo e lucente.
La pelle è candida e morbida al tatto, il fisico è slanciato e ben definito e  sorregge due seni sodi e formosi.
Insomma, quel riflesso è il sogno di ogni ragazzo, difatti, tutti lo amano, anche se la proprietaria di quell'immagine così ammaliante non ne è affatto soddisfatta.
Non sono io.
Non voglio essere quella persona così perfetta, perché io non lo sono e non lo sarò mai.
Non le appartengo.
Voglio vivere senza quella bellezza, quella bellezza che ha distrutto molti cuori, piccoli e grandi, giovani e vecchi, stanchi e attivi.. quello che gli apparteneva e non.
Ora sono cambiata, troppo, non posso restare così.
Sento come se lo specchio avesse gli occhi e mi dicesse di toglierla da mezzo.
 «E' cattiva, uccidila, non è ciò che deve essere!»
Questo è ciò che mi sussurra, ciò mi rimbomba nella testa.
 «Uccidila, spazza via, lei è il male!»
Si fanno sempre più forti e invadenti, però sentivo che in quelle parole c'è la soluzione, la soluzione ad ogni cosa.
La morte.
Presi un piccolo coltellino dalla borsa (sapete, per difendermi dai pervertiti che circolavano la notte ), e lo avvicinai al mio collo.
Ero pronta a tutto.
Iniziavo a sentire l'adrenalina farsi strada tra le mie vene.
Quel piccolo oggettino lucente era così vicino, così piccolo, così affilato, così letale....
Per un attimo, inizio a pensare a tutto.
La mia vita, la mia famiglia, i miei amici, i miei sogni.
Tutto ciò che mi appartiene, tutto ciò che è restato immutato per tanto, troppo tempo.
E tutto desidera e chiede una fine, o meglio, la necessita.
Ogni cosa aveva un inizio e una fine.
Una linea, un viaggio, una stagione, un'esistenza.
L'istinto dice di fermarmi, darmi una calmata, ma il mio essere ed io vogliamo fare quel passo.
« Uccidila! Uccidila! »






Le ciocche nere e lucenti erano a terra, sparse sul pavimento, assieme a ombretti e rossetti dai colori sgargianti, oramai distrutti.
L'armadio era completamente vuoto, tutti vestiti avevano fatto un bel voletto dalla finestra, ovvero, la stessa fine delle scarpe troppo sfarzose.
Il riflesso dello specchio non era più lo stesso.
Una ragazza dall' aspetto selvaggio dominava la camera.
Capelli corti e selvaggi, tagli sul collo e sulle spalle (piccoli errori col coltello) che le davano un tocco in più di durezza, goccie di sangue che scorrevano lentamente sul corpo...
Niente più bellezza vanitosa e superflua.
Niente più colori troppo vivaci e trucco esagerato.
Ora c'era solo Claudia, la vera Claudia.


// The End~
Si, fa un po' cilecca, ma avevo voglia di scriverla ùwù
Grazie a chiunque la legga!
  
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