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Autore: Kafkaesque    08/08/2012    9 recensioni
Rose Tyler arriva lì, ogni giorno, e si trattiene dal ridere, perché pensa già alla faccia assurda che l'altro farà al suo risveglio; ogni giorno è sicura, sicura, che vedrà il naso lievemente asimmetrico dell'uomo che ama storcersi all'aroma dolce dell’odiato frutto, i suoi occhi spalancarsi di colpo con un’espressione terrificata.
Sulla sedia scomoda dell'ospedale, della stessa plastica bianca sporca del coltellino con cui toglie la buccia sottile, aspetta solo di sentire un «Rose! Cosa- cosa ti ho sempre detto sulle pere?!».

[Meta-crisis!Doctor/Rose]
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Dottore umano è in coma, Rose lo va a trovare. Sì, avete capito bene, è una di quelle storie allegre.
Ringrazio la mia ammmica, quella che "mi ha scoperto" Doctor Who. Lei è la sfortunata ragazza a cui questa storia è dedicata.
 


 

- Pere -

 




 
Rose Tyler arriva lì, ogni giorno, puntuale, con il dirigibile di linea.
Arriva lì con un cesto di pere e con un sorriso certo stampato sulle labbra; ogni giorno è sicura, sicura, che sia quello giusto.
Sposta la sedia vicino al letto con le coperte verde ospedale e, con aria di sfida, comincia a tagliare le pere.

L'uomo in coma non si muove, e lei continua a prendere, sbucciare, mangiare meccanicamente, cercando di fare più rumore possibile.
A fine giornata, rigorosamente, lei si ritrova con lo stomaco pieno e lui dorme ancora.

Rose Tyler arriva lì, ogni giorno, e si trattiene dal ridere, perché pensa già alla faccia assurda che l'altro farà al suo risveglio; ogni giorno è sicura, sicura, che vedrà il naso lievemente asimmetrico dell'uomo che ama storcersi all'aroma dolce dell’odiato frutto, i suoi occhi spalancarsi di colpo con un’espressione terrificata.
Sulla sedia scomoda dell'ospedale, della stessa plastica bianca sporca del coltellino con cui toglie la buccia sottile, aspetta solo di sentire un «Rose! Cosa- cosa ti ho sempre detto sulle pere?!». E, anche se ormai è passato un anno dal giorno in cui l'hanno sdraiato sul letto squadrato, anche se la linea verde sullo schermo è sempre troppo ferma, lei continua a credere che un giorno si sveglierà.

Perché, da quando ha smesso di lavorare in quel negozio, ha visto un sacco di universo: ha visto falsi dei, divinità maligne, e semi-dei e aspiranti dei, e tra tutti questi, tra tutti gli dei dell'intero pantheon, se c'è qualcosa -qualcuno- in cui lei crede, solo una cosa- lei crede nel Dottore.

Nell'uomo improbabile -non impossibile, solo molto improbabile- che le ha mostrato lo spazio e il tempo.
Nell'uomo che un giorno è ritornato, per l'ultimo varco tra gli universi; che per lei ha bruciato un sole.
Nell'uomo che se n'è dovuto andare, ma che l'ama così tanto da averle lasciato se stesso. L'ultimo regalo del Dottore per Rose, sì: un se stesso un po' diverso dal solito, diverso da quello che lei ha imparato a conoscere- molto più improbabile, se vogliamo; con un cuore solo nel petto e le memorie di una segretaria di Chiswick stampate in testa, più umano e più testardo. Più fragile. Ma pur sempre il suo Dottore.

Se c'è qualcosa in cui crede- lei crede in lui.
Crede che in questo momento lui stia correndo, attraverso le barriere del dolore, della spina dorsale incrinata, per raggiungerla.

Rosa Tyler arriva lì, ogni giorno, e si siede sulla solita sedia scassata, sbucciando pere, perché è convinta che ogni giorno sia il giorno giusto per aspettarlo.

Quando ormai il piatto è pieno di bucce e il cestino è vuoto, si alza e infila la mano appiccicosa tra le dita dormienti dell'uomo che sicuramente sta venendo da lei.
Lo aspetta alla fine della corsa, con la mano nella sua, e lo incita a correre, a correre, come ringraziamento per tutte le volte che lui l'ha fatto per lei.

E poi Rose Tyler se ne va, ogni giorno, puntuale, con il dirigibile di linea.
Il giorno dopo tornerà, con un altro cesto di pere e un altro sorriso certo- perché è sicura, sicura, che il giorno dopo sarà quello giusto.

 
 






 

- Splendido sequel scritto da Amy Tennant -






 
Note:
 
Prima storia su questo fandom, nonché prima storia su EFP. Non ha grandi pretese, questa storia, è che oggi è una di quelle -rare- giornate in cui dico "Massì, dai, mi butto". L'ho scritta, l'ho riletta mezza volta e poi l'ho pubblicata. Probabilmente, se oggi fosse domani, non l'avreste mai letta. Ma oggi è oggi, vi è andata male.
La parte "ha visto falsi dei, etc" è ripresa dalla puntata "The Satan's Pit", della seconda stagione. L'odio per le pere di Ten si scopre nella registrazione con la lista delle cose da NON fare, che il Dottore lascia a Martha nella puntata "Human nature".
 
  
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