La mia vita fu un disastro subito dopo la morte di mia madre, morta per il cancro. Nonostante avessi pregato  notte e giorno che guarisse, il mio desiderio non venne esaudito. Così  in casa restammo io, mio padre e mio fratello più piccolo. Ero la donna di casa dopo che mamma non c’era più ed era molto difficile all’inizio, ma poi una signora anziana amica di papà cominciò  darci una mano in qualunque modo a fare qualunque cosa: le volevo molto bene, come fosse una seconda madre per me.  Alla fine dei conti a casa stavo sempre da sola mio padre andava a lavoro, il mio fratellino andava all’asilo. Quel giorno la signora non c’era ma io ero abituata a restare da sola a casa e  quindi sapevo anche che cosa fare. Mi vestì e andai a fare una passeggiata. Abito a New York, città che ho sempre adorato, era spettacolare, quando mi trasferì qui ero strafelice ma allo stesso tempo triste perché non volevo lasciare la mia città. 

Stavo dicendo,   camminando , mi ritrovai al centro di New York, c’era un Bar e allora decisi di prendermi una tazza di cioccolato con tutta tranquillità, quando all’improvvio sentì delle urla. Mi girai e non vidi nessuno. Sentì di nuovo quelle grida, poco dopo,  mi girai un’altra volta e finalmente vidi delle ragazze correre come pazze dietro a cinque ragazzi : e questi da dove sbucano? Forse saranno quelli più fighi della scuola vicino,mi ritrovai a pensare! All’inizio feci finta di nulla, ma con le urla e tutto il resto divenne impossibile. Mi girai di nuovo e eccoli lì che correvano nella mia direzione. Più si avvicinavano e più mi sembravano familiari. Quando furono abbastanza vicini , realizzai che io conoscevo quei ragazzi. Oh cielo! Quelli erano i One Direction! Io li adoro, voglio dire … amo le loro canzoni e … ma che ci fanno qui a scappare così a New York? Persa nei miei pensieri una voce mi riportò alla realtà: 

<< Ehi! Scusa, non è che ci sapresti indicare al volo un posto dove nasconderci da queste adorabili e assatanate fan? Veloce però!  >> disse quello che riconobbi come Liam, guardandosi rapidamente alle spalle.

<< Siete fortunati. Alle spalle del bar c’è un palazzo abbandonato, potreste provare lì! >>

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<< E’ proprio dietro l’angolo a sinistra, se volete io vi ci porto.>> 

Non ebbi il tempo di aggiungere altro che Liam mi aveva già prelevato con la forza e spinto in avanti. Risi divertita e iniziai a correre , mostrandogli la strada. Arrivammo velocemente , aprì la porta e li fecì entrare velocemente. Tutti e cinque ansimavano, ma allo stesso tempo ridevano divertiti.  D’un tratto una voce catturò la mia attenzione.

<< Certo che corri, eh! >>

Mi voltai verso il ragazzo che aveva pronunciato queste parole, e in un attimo non capii più nulla. Il ragazzo più bello che avessi mai visto mi stava sorridendo, e mi fissava.