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Autore: _diana87    08/08/2012    10 recensioni
Quando l'uomo che ami si rivela un insospettabile terrorista, tutto il mondo sembra crollare giù...
O forse no...?
Genere: Generale, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Hola

Hola! Ogni tanto sforno qualcosa... questa oneshot non è nulla di che, nata mentre ascoltavo "White America" di Eminem u.u

Non ho nient'altro da dire, ci si commenta alla fine XD

Buona lettura!! :D

 

 

 

"They're sayin' I'm in trouble with the government..."

 

 

Eppure dovevi aspettartelo. Tu la detective che difende l'ordine civile e sociale, e lui lo scrittore che ti seguiva per i suoi libri traendo ispirazione da te.

Tu eri troppo diventata troppo buona, eri troppo coinvolta con lui. E inevitabilmente, boom! Amore fu!

Ma come potevi prevedere, tu accecata da un sentimento così grande, che lui si sarebbe rivelato un potente terrorista, infiltrato nella polizia newyorkese solo per spiare da vicino l'Intelligence americana?

Non potevi saperlo. Punto.

Lui ti guarda dalla barricata del tribunale e sorride beffardo. Tutto fiero di sé, col suo bavero che non fa una piega, i capelli tirati all'indietro e tenuti fermi dal gel, vestito griffato di nero.

Tu, dall'altra parte, lo guardi schifata. Disgustata. Quasi ti copri il viso con le mani, vergognandoti di esserti innamorata di un tipo del genere. Ma come potevi saperlo? Per l'agitazione, porti più volte i capelli dietro le spalle, con un movimento furtivo della mano.

Il giudice sta per emettere la sua sentenza, anche se il martelletto rotondo va a rallentatore sul tavolo, come se temesse di avere l'ultima parola. Intorno a lui, la gente mormora. La madre e la figlia dell'imputato continuano a guardarsi le mani a vicenda, non avendo il coraggio di guardare in faccia il colpevole di tutti quei crimini, l'insospettabile terrorista pseudo scrittore di romanzi gialli.

"Silenzio in aula! Signor Richard Castle, lei è colpevole di crimini contro lo stato di New York e di crimini contro l'umanità per aver venduto prima i piani della polizia di New York, e poi quelli dell'FBI al gruppo di terroristi più ricercato al mondo, Al-Qaeda. Cos'ha da dire in sua difesa?"

Continua a ridere beffardo, portando la testa all'indietro e ridendo di gusto.

Kate Beckett stringe i pugni e viene tenuta ferma dal suo collega di poco più anziano, Javier Esposito, dal desiderio di alzarsi e tirare un pugno in faccia al suo ex fidanzato ed ex partner.

Rick Castle guarda prima il giudice, poi la giuria, infine il suo pubblico, ex fidanzata compresa.

"Signor giudice. Giuria. Mio amato pubblico." sorride sarcastico, convinto di essere al David Letterman Show. "L'America è una nazione che annoia. Nata con la speranza di creare uno stato indipendente dalla sua madrepatria, fondata sui diritti e doveri dei cittadini, è diventata con l'essere, invece, una nazione di false speranze. Cosa vi sta offrendo l'America? Solo tanta crisi e tante bugie! Per cosa sono nate le organizzazioni segrete? Per proteggere gli americani, o per nascondere i segreti dei potenti di stato e contorcere la verità? Io vado contro questo. E mi ritengo un cittadino americano deluso dalla sua nazione."

Un boato di disaccordo riempie l'aula e tutti si portano la mano davanti la bocca. Martha Rodgers, la povera donna, non può sentire queste parole dal proprio figlio ed esce dall'aula piangendo, trattenendo le lacrime con un fazzoletto di pizzo bianco portato sugli occhi. Sua nipote, Alexis Castle, la segue rivolgendo un furtivo sguardo d'odio verso il padre.

Il giudice batte di nuovo il martello sul tavolo richiamando tutti all'ordine.

"Silenzio in aula!! Signor Castle, sta dicendo alla corte e all'intera nazione che rinnega la sua cittadinanza americana?"

"Esatto signore. Non mi ritengo colpevole di nessun crimine, se non quello di aver detto all'intera nazione americana di che pasta è il nostro governo, la nostra amministrazione Obama. E non mi ritengo neanche colpevole di aver spifferato ad Al-Qaeda i piani dell'FBI e della CIA. Voi americani meritate di morire e di essere giudicati dall'unico vero dio Allah e dalla sua unica vera fede islamica!"

Di nuovo quel boato in aula. Agitazione. Tanta ansia.

Kate non resiste. Si alza e quando sta per avvicinarsi a Castle, viene trattenuta a forza dalle guardie.

"Lasciatemi andare!! Devo parlare con lui!!"

"Lasciatela stare, voglio sentire la mia Nikki Heat cos'ha da dire."

Lei resta inerme, arricciando la bocca e sferrandogli addosso un pugno tanto forte da lasciare il segno.

"Io. Non. Sono. Più. La. Tua. Musa." scandisce ogni lettera a denti stretti. "E tu sei un fottuto bastardo!" si avvicina di più al suo bancone, così che nessuno può sentirla. "Io mi fidavo di te. Mi sono innamorata di te."

"Pensavo ti piacessero i cattivi ragazzi... visto i tuoi modi..."

Lo guarda con disgusto, non riconoscendo più l'uomo davanti a sè.

"L'hanno voluto loro, Beckett. Ho iniziato a sparlare del governo nei miei libri e loro hanno rigirato la verità che io avevo scoperto. Cioè che il governo ruba i soldi ai cittadini per gestire i loro affari privati. E poi hanno cominciato ad accusarmi che andavo contro la costituzione, contro l'uso di armi in casa, fino a dire che sono nei guai col governo. Ma a me piace così. Ci godo ad essere una superstar."

Oramai si chiamano per cognome. Come se l'uomo di fronte a sé, non fosse più neanche un essere umano, ma una bestia immonda.

"Sei un essere spregevole."

"Continua pure, amore."

Di nuovo uno schiaffo, poi viene allontanata e torna al suo posto, seduta tra Esposito e l'altro agente, Kevin Ryan, finché il giudice dichiara la sentenza finale in accordo con la giuria.

"Richard Castle, la dichiaro colpevole di crimini contro gli Stati Uniti d'America e contro la Costituzione americana. Per questo la condanno alla sedia elettrica."

Sorride beffardo, ancora. Come se non gliene importasse nulla. Lui avrà la fama. Verrà amato di più dopo la sua morte. Magari verrà ricordato come un eroe per aver detto al mondo la verità sullo stato americano. La sua ex musa Sophia sarebbe stata fiera di lui.

"Dicono che sono nei guai col governo, e io ci godo a stare così." continua a ripetere, di nuovo sghignazzando a più non posso.

Per poco, mentre viene trascinato fuori dalla corte e dritto alla prigione di Stato, l'eco della sua risata rimbomba ancora dentro la testa di Kate.

Lei scuote la testa... ma seppur con la mente pensa che è follia pure quell'uomo, il suo cuore le dice che è pur sempre l'uomo che ha amato e che non può lasciarlo andare così. Che strano organo che è il cuore.

Corre cercando di raggiungere Rick e le guardie.

"Castleeeeee!!!" urla una volta. "CAAAASTLEEEE!!" urla più forte una seconda.

"CAAAAAAAASTLEEEEEEEE!!"

 

"Castle!!"

L'uomo chiamato chiude gli occhi facendo ridere la piccolina davanti a sé. Poi le fa segno col dito di far silenzio, seguito da un occhiolino.

Ma non c'è scampo. Nulla sfugge all'orecchio di Kate Beckett, che arriva in tenuta da mamma casalinga, con capelli tenuti su da una cipolla e il grembiulino davanti il vestito rosa.

"Smettila di raccontare storie del genere a nostra figlia! Non voglio che faccia sogni brutti!"

"Tesoro, le sto solo aprendo gli occhi! E poi ha sei anni... certe cose deve saperle!" si avvicina alla sua consorte mettendole le mani sui fianchi e stampandole un bacio sulle labbra. Lei sorride, sentendo il pizzico di quella barbetta sul mento.

"Sì certo. Ti piacerebbe essere un terrorista figo come quello del tuo racconto!"

"Ammetti che sono figo però! Ci hai messo degli anni, ma alla fine l'hai capito!"

"Papiiii come finisce la storia??"

Non si accorge neanche che la loro figlia si è avvicinata al padre tirandogli i pantaloni.

Kate guarda Rick in cagnesco.

"Non ti azzardare!" gli fa col labiale, un suono impercettibile, che però lui capisce.

Infatti da un orecchio gli entra e dall'altro gli esce. Appena la donna si allontana per tornare alle sue faccende serali, Rick mette la bambina a letto, le tira su le coperte e le dà un bacio sulla fronte. La piccola si imbroncia. Voleva la fine della storia!

"Per stasera basta storie così... hai sentito la mamma? Poi domani..." si sporge verso la piccola e le sussurra "beh domani ti racconto di come papà una volta è stato scambiato per Indiana Jones!"

Dalla lontana cucina, si sente un urlo femminile che gli spacca quasi il timpano.

"CASTLEEE!!"

 

 

FINE.

 

 

 

 

Angoletto dell'autrice poco sana di mente:

Huahuahuahua ammetto che ci ho goduto a scrivere una cosa del genere solo per far prendere i colpi :p

Rick terrorista sarebbe stato figo... sappiamo quanto gli piacciono i ruoli da supereroe cazzuto, che sia buono o cattivo XD

Aspetto le vostre recensioni per sapere che ne pensate :)

Alla prossima!!

D.

   
 
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