Be judged-essere giudicati
SunshineMalik.
Siamo nel ventunesimo secolo e la popolazione anziché progredire torna indietro. Ammettiamolo, è la verità. Ora molti diranno di no, io dico di si e lo dico per esperienza.
Viviamo in un mondo, dove la musica che ascolti è un modo per definirti bimbaminchia ma non è così.
Viviamo in un mondo, nel quale se una ragazza con le punte dei capelli blu cammina per strada viene presa per punk o matta.
Viviamo in un mondo, dove ti giudicano se non sei magra quanto dicono loro o non sei alta quanto dicono loro.
E viviamo in un mondo, dove per essere fighi bisogna far parte di quel gruppetto che si ritrova ogni giorno nel centro del paese.
Ma chi sono loro?
Loro sono quelli che si credono normali, quelli che secondo il loro pensiero possono mettersi lì a giudicare questo e quello senza pensare alle conseguenze. Per supposto non esistono persone normali. La normalità non ha criteri, come fai a dire che una persona è normale e una no? Non esistono regole, ma loro le hanno inventate. Come faccio a dire che non ci sono regole per definire la normalità? L’ho studiato e l’ho vissuto.
Camminiamo per strada con la paura di essere giudicate da un qualcuno che non ha nessun potere per giudicare. Chi sono loro per dire –si tu puoi stare con noi, tu meriti di stare qui, tu sei bella- ? loro sono quelli che si credono belli, potenti, eccezionali. Coloro sulla quale si basa la popolazione del paese per sentirsi apprezzata.
Chi sono loro?
Loro sono quelli che ti
mettono ansia se devi camminarci
davanti.
Sono quelli che ti rendono la vita un inferno perché se non
sei come loro
allora non va bene.
Sono quelli che non sanno ascoltare e capire le persone.
Sono quelli che se ci passi davanti ti fissano e non ti fanno capire se
ti
prenderanno per il culo o se diranno –cavolo, guarda quella.
Ma –soprattutto- sono quelli che credono di avere i canoni di
perfezione/bellezza in mano.
Chiedo troppo quando dico che vorrei vivere in un mondo dove non si viene giudicati dall’apparenza?
Possiamo anche avere chili di troppo, brufoli, brutti vestiti, ma dentro abbiamo qualcosa di bello. TUTTI hanno qualcosa di bello dentro. E forse se loro non si fermassero all’apparenza capirebbero.
Come nel migliore dei telefilm americani. Chi non ha fatto l’impossibile per entrare a far parte delle cheerleader o nella squadra di football? C’è sempre una graduatoria di importanza nella società e guarda caso alcune di voi che stanno leggendo –se siete arrivate fin qui s’intende- si sentiranno nel fondo di questa sottospecie di piramide, o addirittura sentono di non farne parte.
Siamo nel 21 secolo, eppure ci fermiamo a giudicare alla prima impressione.
Faccio un esempio stupido,
l’altro giorno camminavo per
strada con dei pantaloncini di jeans e una cannottiera, è
estate, mi son detta.
Camminavo tranquilla guardando le bancarelle fin quando passano delle
ragazze
che mi guardano e sussurrano tra loro –troia-. Mi faccio
forza e vado avanti
dopo poco altre ragazze mi danno della troia anche loro ma ad alta
voce.
Sono tornata a casa trattenendo le lacrime, non potevo permettermi di piangere, non li, non in mezzo a tutta quella gente.
Mi sono chiesta, perché mi giudicano solo perché ho dei pantaloncini? Come se loro non li indossassero, poi sono giunta a questa conclusione, loro possono.
Ma la verità è questa ed è ovvia, loro sono quelle con 30 mi piace su facebook, che sanno sempre con chi uscire il pomeriggio, che se ne fregano di tutto e tutti. Non sei come loro? Out.
Non è
così. TU che stai leggendo sai che non è
così.
Loro sono gli scarti della società, non tu che ti guardi
allo specchio e non ti
senti bella.
Loro sono quelli che dovrebbero essere odiati e evitati non tu.
Loro sono della macchine di ghiaccio.
Possono parlare, insultarti ma tu sarai sempre migliore di loro.
Ricordatelo.
Con immenso affetto.