Jasmine's
diary
A Carmela, la
mia Jas.
Non ricordo
l’esatto momento in cui accadde.
Mi sforzo di
ricordare un giorno o una data
precisa come si cerca inutilmente di recuperare un sogno incastrato tra
le
ciglia, o dissolto nelle prime luci dell’alba.
Ci provo, invano.
Il motivo,
probabilmente, risiede nell’ipotesi
sconclusionata che un istante, un giorno o un’ora precisa non
ci siano. Mi
piace pensare, scioccamente, di essere sempre stata irrimediabilmente,
pazzamente, disperatamente innamorata di lui. Come inconsapevolmente si
sa che
il cielo è sempre stato blu, che il cioccolato scaccia il
malumore, che non sei
un Weasley/Potter/Wood se non ti porti dietro una bella dose di
sfiga… allo
stesso modo, io so di amarlo.
E’
quel tipo di amore che cresce giorno dopo
giorno, che si nutre dei miei sguardi adoranti, dei miei sospiri e
delle
colorite imprecazione che adoro rivolgergli tra me e me.
A questo punto,
una persona normale, dopo aver
trascorso la maggior parte della propria vita a struggersi per un
damerino che
non accenna a ricambiare il terribile sentimento, alzerebbe il culo,
lancerebbe
un urlo disumano e manderebbe al diavolo il bellimbusto in questione.
Io non sono una
persona normale.
Per giunta ho
nel mio adorabile corpicino quegli
stramaledetti geni Potter che mi confinano nel regno degli sfigati
masochisti,
amanti dei cosiddetti ‘Casi Umani’. Certo, lui non
raggiunge i livelli di mia
madre che con nonchalance mette in pericolo la vita dei suoi pargoli un
giorno
sì e l’altro pure, o di mio zio Lorcan che dopo
aver sposato un uomo e averci
ripetutamente scopato assieme, afferma tutt’oggi di non
essere una checca, o
ancora mio zio Noah che sforna eredi solo per attribuir loro nomi
imbarazzanti
e poi prenderli in giro, come se non fosse lui il responsabile di
quello
scempio.
No, lui non
è ad un passo dalla paralisi
cerebrale come gran parte dei miei adorati parenti, ma…
è esasperante. Lo amo,
ma ho spesso preso in considerazione l’ipotesi che su per il
culo non abbia
infilato una scopa, piuttosto uno di quei pali lunghi e dritti che
tengono
insieme i fili elettrici, nelle strade babbane. Raramente cede
all’istinto, mai
compie qualche follia: ama la disciplina, le regole, gli schemi
prestabiliti e
quelle stupide etichette e convenzioni che gli impediscono di lasciarsi
andare.
Sono fermamente
convinta che non abbia mai
pisciato fuori dalla tavoletta.
Una volta lo
sognai mezzo nudo, coperto solo da
un gonnellino hawaiano e una ghirlanda tra i capelli, mentre faceva
ondeggiare
i fianchi e le braccia a ritmo di ukulele; il giorno dopo continuavo a
fissarlo
e a ridergli in faccia ad intervalli regolari di cinque secondi. Il
punto è che
darei la mia natica destra per vederlo
‘sciogliersi’ e sì, anche sculettare su
note esotiche: risveglierebbe la mia libido oltre che la mia
ilarità.
Farei qualsiasi
cosa perché lui ricambiasse
questo pazzo e disperato sentimento, perché mi guardasse
come lo guardo io, con
gli stessi occhi da pesce lesso, con la stessa espressione ridicola e
trasognata, con l’immancabile rivolo di bava che arriva
indisturbato fino al
mento, prima che un’anima pia abbia pietà della
tua miserabile vita e ti
avverta dell’imbarazzante somiglianza ad un San Bernardo.
Vorrei che anche
lui avvertisse quel piacevole
formicolio alle dita dei piedi se dovessi sfiorarlo; vorrei che
divenisse un
esperto nelle tecniche di stalker come lo sono diventata io; che
vivesse ogni
singolo giorno con la speranza che tutto possa cambiare, che Merlino si
decida
finalmente ad essere buono e giusto.
Dopo avermi
fatto nascere in una famiglia di
disadattati, forse forse me lo deve.
Prego Morgana,
Silente e mio nonno Harry di
tramutare in realtà i miei sogni erotici e non…
prego con fervore e passione,
prego con quella minuscola eppur presente speranza che zampilla nel mio
cuore,
che mi perette di abbandonare il mio letto la mattina, di sfogliare
qualche
libro e fingere d studiare, di mandare giù qualcosa -o forse
più di qualcosa- insomma,
quella ‘cosa’ che mi porta a credere
che non tutto è perduto, che niente è ancora
iniziato, e che un giorno -non molto
lontano- asciugherò la bava dal suo mento, magari con un
bacio.
So che anche la
sua testa si riempirà con simili
pensieri sconnessi, che il suo cuore si aprirà per
accogliermi, che le sue
braccia saranno lì ad attendermi, che il suo… Oh,
so che mi amerà, punto.
Sono innamorata
di Christopher Shacklebolt e ben
presto lui sarà innamorato di me… questo, o
l’evirazione.
Una
paginetta o due del diario di Jasmine Potter.
Non
chiedetemi perché l’ho scritta, né che
senso abbia.
Non ce
l’ha.
Sono
pensieri sconclusionati di un’altrettanto sconclusionata
quindicenne xD
Bacio :*