FF Demerry Dementor (Dissennatore-Harry)

CAPITOLO 1: Il primo incontro non si scorda mai

Harry, Ron e Hermione erano seduti su uno degli scompartimenti dell'Espresso per Hogwarts. Il loro scompartimento era vuoto se non fosse stato per un signore sconosciuto che dormiva completamente dentro a una coperta rattoppata. Tra chiacchiere, risate e abbuffate di cioccorane, Api frizzole e Gelatine tuttigusti +1 ( harry scoprì con disgusto di avere una gelatina al muco di vermicolo) il tempo passava e il treno sferragliava per i binari. Ad un certo punto, però accadde qualcosa. Il treno improvvisamente si fermò, è il vetro dello scompartimento diventò ghiacciato. Un brivido percorse harry. Ebbe la inspiegata sensazione di essere destinato ad essere infelice per sempre. Nel frattempo Ron gemeva e ripeteva parole sconnesse del tipo: “paura... freddo...” e Hermione era terrorizata. L'unica persona che non si mosse di un millimetro e continuò a dormire beatamente era lo strano signore dalla coperta rattoppata.

Ad un certo punto, Harry vide una figura nera, incappucciata. Scorreva le scheletriche dita per il vetro dello scompartimento cercandolo di aprire. Harry in quel momento non si sentì più pervadere dalla tristezza, cioè si, ma da una tristezza diversa.

Si sentiva depresso e felice allo stesso tempo. Gli ronzavano le farfalle nello stomaco.

Non sapeva il perchè, ma quel dissennatore era decisamente attraente.

Harry provò il desiderio di stargli vicino, ma il figuro nero ci aveva già pensato. Si avvicinava ogni momento di più ed era come se volesse baciarlo. Prima di poter pensare altro, il signore che un attimo prima dormiva imbacuccato si alzò e disse molto chiaramente: “Expecto Patronum!”.

Una luce argentea scaturì dalla bacchetta del mago che ora harry vedeva bene.

Aveva il viso coperto di qualche graffio, e non aveva solo la coperta rattoppata ma anche tutti i vestiti. La luce argentea impaurì il figuro nero che si allontanò in fretta. “NO!” urlò d'istinto Harry.

“PERCHè L'HAI FATTO?” si rivolse al tipo stempiato. Il signore era molto confuso da quella risposta, e disse “ehm.. sai cos'era quello? Un dissennatore! I dissennatori sono creature che portano via la felicità a chi gli sta vicino e il bacio del dissennatore porta via l'anima alla malcapitata vittima...”

“lo so, ma...” la verità era che Harry non sapeva che dire. Non poteva uscirsene con

“quel dissenatoruccio non era niente male!”. il silenzio imbarazzante fu interrotto da Hermione che disse: “lei deve essere Remus J. Lupin”.

“come fa a saperlo?” chiese Remus.

“c'era scritto sulla sua valigia...”

“ah, già...comunque ragazzi, io sarò il vostro nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure!” esclamò Lupin. “comunque Harry, non so cosa ti sia preso per volere un dissennatore a farti compagnia, ma è meglio che tu prenda questo”. E gli porse una tavoletta di cioccolata. “aiuta riprendersi dagli attacchi dei dissennatori”. Harry annuì, anche se pensò che non avrebbe voluto scordarsi quel breve, intenso, incontro. Lentamente mangiò un pezzo di cioccolata, e poi sentì che l'Espresso si era fermato di nuovo. Ma stavolta non era per un dissennatore.

Putroppo, Harry pensò.

Erano arrivati a Hogwarts, dove avrebbero frequentato il loro terzo anno di lezioni.