Abbandono
La voce
dell'abbandono è silenziosa e gracile,
cristallina, non
lucida, dalla goccia facile,
la testa annulla,
la lingua annoda,
ogni pensiero pur
cercato non snoda
in un vortice che
lascia sospeso a tremare
senza più
parvenza
di saper respirare.
Lì dove il
cuore
sussulta ora solo brandelli,
riso spezzato da
mille fardelli.
Tornare a sognare
in questo buio profondo,
cercare ristoro da
quello che è il mondo,
chiudere gli occhi
o abbassare lo sguardo,
abbracciare se
stessi, e il dolore è un dardo.
Disperazione forte,
crudele e corroborante,
distrugge l'anima,
tutta, in un solo istante.
Lizy,
2 Marzo 2011