Il Calore del Suo
sorriso.
Poteva distinguerla in mezzo alla folla
durante il mercato.
Non era importante il dove, il come, il quando, il chi o il perché.
<< Agni! >>
Bastava che i suoi occhi del colore dell’oro
lo guardassero, perchè lui si sentisse felice.
<< Agni, guarda che bello! >>
Dannatamente, irrimediabilmente,
completamente felice.
Anche quando si comportava da bambino,
Agni riusciva a capire la profondità di quei sentimenti. I suoi,
principalmente, di sentimenti, e quelli del proprio amato Dio.
<< Agni! Su vieni! Guarda quant’è
limpida e cristallina l’acqua! >>
“Mai
quanto voi” pensava.
La bellezza di un intero paesaggio
mozzafiato, non era nulla in confronto alla sconfinata purezza del proprio
signore e, in quanto bellezza, non poteva certo essere secondo a nessuno.
Agni si lasciò andare ad un sorriso mentre
osservava la schiena del proprio sole, con indosso i soliti e candidi vestiti
bianchi, che lo lasciavano sempre troppo nudo, soprattutto nella parte
superiore del corpo e troppo coperto nella parte inferiore.
Questo pensiero, ovviamente, era sempre
ben lontano dal raggiungere spiragli di vita sulle proprie labbra.
<< Agni! >>
Lo chiamò ancora e lui gli si avvicinò
quasi volando.
<< Da quando avete fatto quello, Principe Soma? >>
Mormorò accigliato, notando un anello d’oro
zecchino a brillare nell’ombellico di quello che doveva rimanere un corpo
sacro.
<< Ah! Dici questo? >>
Con un gesto teatrale sganciò via l’oggetto
e mostrò la pelle dorata della pancia, intatta.
<< Semplicemente è applicabile senza
fare il buco, Agni, perché? >>
Chiese, mostrandogli una delle proprie
facce da bambino.
Agni, avrebbe preferito rimanere calmo e
glaciale, o almeno, distaccato come il proprio migliore amico, Sebastian Michaelis,
ma ovviamente il proprio cuore prese a martellare freneticamente.
<< N-nulla di rilevante. >>
Come il suo solito il Principe si defilò
dalla discussine con una scrollata di spalle, rimettendo il piercing – che così
non era – nell’ombellico, per sistemare elegantemente il bracciale anch’esso d’oro
zecchino, sopra il gomito del braccio destro, assumendo una posa rilassata.
Agni si ritrovò a guardare come le onde
placide del mare, carezzassero morbidamente il corpo e i vestiti del suo Dio,
seduto nel bagnasciuga, mentre quest’ultimo chiudeva gli occhi alzando il viso
al cielo, per essere baciato dal sole. I capelli castani presero a muoversi
lentamente sul volto del Principe Soma, mentre sul suo volto compariva un
sorriso tenero e sereno, dovuto forse al solletico.
<< Mh, che bello essere a casa. >>
Aveva sospirato al vento, prima di aprire
i suoi occhi e ritornare a guardare il suo servitore.
<< Vero, Agni? >>
Il taglio così felino e sensuale degli
occhi del Principe, per una manciata di secondi, avevano completamente
abbattuto tutte le difese del servo, mandandolo in tilt; soprattutto se aveva
un’espressione così languida e facilmente equivocabile.
E poi aveva sorriso. Il sorriso che Agni
considerava fonte di vita e di forza.
Secondo Agni, solo uno stolto non avrebbe
notato l’accecante splendore di quel semplice umano, eppure quel sorriso era in
grado di contagiare anche il più freddo degli animi – tranne per qualche strana
ragione, il Conte Ciel Phantomhive. – e riscaldarne i cuori. Proprio come aveva
fatto con lui.
<< Ehi, Agni, secondo te, quali di
questi fiori mi stanno meglio addosso? >>
Rideva nel chiamarlo e questo gli dava la
forza.
Ogni cosa della figura del Principe Soma,
gli dava la forza necessaria per affrontare qualsiasi cosa e lui lo sapeva.
Con naturale calma, Agni sfilò dalle mani
del padrone, uno dei due fiori che teneva in mano e con gentilezza, stando ben
attento a controllarsi da gesti “folli”, spostò una ciocca di capelli vicino
del suo orecchio, adorno di orecchini lunghi, posandovi sopra un fiore dal
passionale cremisi.
<< Questo, mio signore. >>
Soma sorrise ancora, colpito dal buon
gusto di Agni, che adesso, con le caviglie completamente immerse dentro l’acqua
lo osservava dall’alto mentre lui si beava della frescura del mare.
Agni si rese conto dopo di avere le
caviglie dei piedi completamente immerse nell’acqua, ma non gli importò
granché, perché sorrideva.
E ciò, bastava per riscaldargli il cuore e farlo
sorridere a sua volta.