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Autore: ourevel    09/08/2012    0 recensioni
E' una normale giornata invernale al Mahora, soprattutto per la piccola Yue.
Molto più imprevedibile sarà invece lo svolgersi della stessa, costellata da inquietanti avvenimenti...
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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3° capitolo – Bugie ed Esplorazioni
 
L'aria nell'atrio del dormitorio era carica di tristezza: Asuna singhiozzava in un angolo, le altre compagne li presenti si scambiavano poche parole sussurrate.
Vedendo entrare i professori Ako si staccò da un gruppetto lì vicino e gli si accostò titubante.
“Mi scusi professore... non è che per caso ha incontrato o visto Makie per strada? Dovevamo andare al cinema, ma è da quando è andata a comprare delle bibite che non la vedo... non risponde neppure al cellulare e, ecco, io...”
“Non preoccuparti Ako” prese la parola Takamichi con un sorriso che dovette sembrare rassicurante, almeno per la ragazza, “La sono passata a prendere i suoi genitori... Dovevano andare in Francia mi pare, mi sa che per un po' non la vedremo... eheh... si sarà scordata di dirtelo!” finì inventando di sana pianta.
“O-Oh. Capisco.” rispose con faccia perplessa la calciatrice “Se lo dice lei... mi fido. Grazie infinite!” concluse con un piccolo inchino e tornando dalle sue compagne.
“Uff... c'è mancato poco...” si disse il professore passandosi una mano tra i capelli “ Ora dovete scusarmi ragazzi, ma il preside desidera parlarmi con urgenza. Vi consiglio vivamente di fare una bella dormita, se ci riuscite. Può aiutare: credetemi.”
“Sì... mi pare un'ottima idea... mi sa che la metterò in pratica.” rispose Negi, evidentemente provato da quegli spiacevoli eventi.
 
Yue nel frattempo rimaneva sempre più colpita dal modo di fare calmo e pacato del loro ex-docente. Lei non ce l'avrebbe mai fatta addirittura a sorridere a qualcuno, in quella situazione. Tanto meno avrebbe avuto la prontezza di inventarsi una palla per coprire un evento così tragico, e mai e poi mai con quella facilità! Si poteva notare da questi particolari lo spirito di un uomo che ha passato veramente di tutto nella vita.
-Anche la capoclasse?! No... non è possibile!- la sua mente aveva ripreso la sua frenetica attività -Non può essere una maledettissima coincidenza! E non voglio neppure pensare a quella roba... la sfortuna! Il caso non esiste! Qui ci DEVE essere dietro qualcosa, o qualcuno! Deve! Non è possibile che due persone muoiano senza motivo a poche ore di distanza, causa il ghiaccio, quando è tre, e ripeto TRE, giorni che la situazione è così! Ma che motivo potrebbe avere qualcuno per uccidere due ragazze delle medie?! Ma chi può essere stato,poi? Maledizione...tutto questo non ha senso!-
“Yue! Yue! Ha-hai sentito cos'è successo? E'...è terribile! L-la capoclasse...!”
Nodoka, spuntata dal fondo della sala, corse incontro alla ragazza con le lacrime agli occhi e gli si buttò al collo, abbracciando con forza.
“Calmati Nodoka! S-sì, purtroppo ho visto...su, però ora staccati: non respiro!” annaspò Yue cercando di scrollarsi di dosso l'amica “Ma che hai? Sei gelata!” notò quando infine riuscì nel suo intento.
“O-oh... S-sono rientrata poco fa dalla biblioteca...H-ho sentito delle urla e sono scesa... e c'era la capoclasse lì...” rispose sempre più piano Nodoka.
Poi sembrò inspirare coraggio invece che aria, gonfiando il petto e fece per dire qualcosa, ma quel che uscì dalle labbra della ragazza furono solo un flebile “E-ecco... p-professore, perché lei e Asuna non venite in camera da noi a prendere un thè e provare a rilassarvi? S-sembrate a pezzi, senza offesa, e ho letto che in momenti come questi a-aiuta avere qualche amico vicino...” concluse guardando di sottecchi in direzione della ragazza dai capelli arancioni rannicchiata in un angolo a singhiozzare.
Anche Negi la fissò un attimo, poi rispose “Sì, penso che sia una buona idea... ma, Nodoka: Paru e Konoka non dovevano essere con te in biblioteca? Dove sono?” chiese stupito notando la loro assenza nel salone.
“Stavamo esplorando una nuova serie di librerie al decimo piano sotterraneo quando Konoka si è accorta che le erano cadute le carte pactio... mi ha detto di avvisarvi che rientrava tardi perché le rimaneva a cercare e Haruna a deciso di darle una mano... sono un vero labirinto quelle sale!” rispose inclinando la testa la bibliotecaria.
-Ah! Ecco dove era sparita quella sottospecie di mangaka!- si disse Yue, ripensando alla fine delle lezioni.
 
La serata passò tranquilla nella stanza di Yue, Nodoka e Haruna: si provò a fare un po' di conversazione cercando di evitare argomenti spiacevoli, ma quasi ogni tentativo fallì miseramente in un silenzio imbarazzato.
Poco dopo il thè, sia asuna che negi crollarono addormentati dalla stanchezza. Yue, aiutata dalla compagna sistemò Asuna nel letto sopra il suo, mentre Negi venne posizionato su quello di Nodoka. Lei e l'amica avrebbero dormito insieme, non sarebbe stata la prima volta, per Paru aveva preparato un futon ai piedi del letto.
“Scusa Yue... Vado a farmi un bagno, te vai pure a letto! Sembri reggerti a malapena in piedi!” disse uscendo.
Il che in effetti era vero: stava facendo una fatica tremenda a combattere il sonno e non pensava di poter reggere ancora a lungo.
Guardò l'orologio: erano le dieci e mezza.
-Ma quanto ci mettono quelle due a trovare le carte? Se vengono beccate finiranno in guai grossissimi!- pensò preoccupata mentre si stendeva sotto le coperte e spegneva la luce.
Proprio mentre stava prendendo sonno il cellulare si mise a squillare: era Konoka.
“BZZ... onto! Pronto! Yu...BZZ... esci a sentirmi? Mi Senti?...BZZ...” si sentiva la voce della nipote del preside che chiamava dall'altra parte.
“Sì, ti sento Konoka” rispose con voce impastata Yue “ Dove diavolo siete te e Paru? Vedi di sbrigarti a trovare le carte e tornare al dormitorio! E' tardissimo”
“...BZZ...aru? Guarda che qua ci sono solo io! Oh! Ora non ci sono più interferenze!” rispose con voce candida Konoe. Un brivido percorse la schiena di Yue ,svegliandola all'istante.
“In che senso, scusa, ci sei solo te? E Haruna?” chiese con un filo di voce.
“Nel senso che se ne è andata poco dopo Nodoka, dicendo che si era scordata di dirle una cosa, e si è portata via la cartina, senza però tornare indietro! Ecco quale! E' da un'ora che cerco di chiamare qualcuno che mi indichi la strada per uscire di qui!”
“Aspetta. Prendo una cartina! A che piano sei ora?” chiese Yue cercando nei cassetti del comodino le varie carte relative al club.
“Dunque... eccolo! Sono al nono sotterraneo! Corridoio... dunque... 125b sezione 54!”
In qualche minuto Yue riuscì a identificare la posizione di Konoka, e da lì iniziò a istruirla su come uscire passo a passo, corridoio dopo corridoio. Era un processo lungo laborioso poiché, oltre a dover districare il labirinto, bisognava stare attenti a non attivare trappole o incantesimi di protezione (aveva fatto ricerche al riguardo, e ne aveva trovati di più di quanti se ne aspettasse).
Dopo mezzora di istruzioni Yue si sentì chiamare dall'altro capo del telefono-walkie talkie loro in dotazione, dove una normale ricarica sarebbe finita in un attimo in casi come questi.
“Aspetta Yue! Le ho viste! Le mie carte! Sono là sopra un tavolo!”
Yue senti scalpiccio di passi e controllò l'area attorno alla posizione di Konoka: era tutto pulito, tranne che per una piccola sbavatura appena accennata sulla cartina.
“Ok prendile ed esci! Ormai sei fuori.”
Aspettò ancora qualche attimo per permettere a Konoka di raggiungere il tavolo e recuperare le carte, e in quel lasso di tempo notò che in realtà la sbavatura era più una macchia, di colore molto simile a quello della carta, che sembrava possibile grattare. Incuriosita cominciò a passarci sopra l'unghia.
Intanto dall'altro capo Konoka esultava per il ritrovamento dei suoi tesori “Chissà come sono finiti qui... non ci siamo mica passate all'andata! Aspetta! Qui di fianco, a terra, c'è lo zaino di Paru... cosa ci fa qui? Aspetta che glielo riporto! Sarà qui nei parag...UGH!”.
E cadde la linea, proprio quando Yue, sbalordita riuscì a staccare quella strana macchia di colore che nascondeva una T nera contornata da un teschio stilizzato.
  
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