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Autore: helly    09/08/2012    7 recensioni
Non aveva mai assistito ad uno spettacolo così ricco di fascino, o forse sì...
Sorrise istintivamente, ripensando a qualcosa che potesse quanto meno equiparare quel luogo, poi scosse la testa e portò gli occhi sull'orizzonte. Mancava poco all'alba.
Il cuore proponeva battiti aritmici e le gote erano un po' rosse. Le mani gli sudavano, ma non importava. Stavolta ce l'avrebbe fatta.
Senza perdere altro tempo volò in direzione della C.C. .

A Reby-chan
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Goten, Trunks | Coppie: Goten/Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Toc, toc... *bussa con nonchalance* è permesso? Vabbè, entro lo stesso.
Buon Salve a tutto il popolo di Efp, ma in particolare a chi deciderà di avventurarsi in codesta cosa *^*...
Ok, sono malata. Non sto bene. Shippo la GxV, la 17x18 ma una cosa normale NO? no, perché vedete per me queste cose sono normalissime! LOL *si nasconde*. Beh adesso vi starete chiedendo...perché helly ha deciso di scrivere una GxT...eheheheheheh...uhm...me lo sto chiedendo anch'io sapete! Me lo sto chiedendo da quando ho iniziato a scriverla, e sono arrivata alla semplice conclusione che lo sto facendo perché shippo moltissimo anche loro! Muahahahahahah...*ride istericamente*.
*cerca di tornare seria*
Allora, ho scritto questa shonen per la mia piccola Reby-chan, che oggi compie gli anni! Ahhhhw *^* fatele tutti gli auguriiiii...su! 
Vedi tesoro, mi auguro solo che G e T non vengano ad uccidermi, dopo aver letto questa flash. E spero che anche tu non voglia uccidermi! 


Auguri   .


Allora, se vi va di farci un salto,*si spamma da sola* Hundred Drops è una raccolta alla quale tengo tantissimo.


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Orizzonte.

 


A Reby-chan.    







L'aria profumava di margherite selvatiche, mentre il terreno era ancora umido di rugiada. Quella mattina Goten si era svegliato molto presto, anzi, a dirla tutta, non era mai andato a dormire. Erano un po' di giorni che strane idee gli frullavano per la mente, ma per quanto contorte e conturbanti potessero essere, non aveva alcuna voglia di scacciarle via.
Dopo essersi riempito lo stomaco con gli avanzi della sera, aveva deciso di fare un salto in quello che negli ultimi giorni era diventato il suo nascondiglio segreto. Tra le lande, nei pressi di una cascata, vi era una piccola roccia, e da lì la veduta era mozzafiato. Tutta Satan City era ai suoi piedi. Le isole vicine, sembravano piccole lanterne luccicanti, e lui, ogni giorno, non faceva altro che lasciarsi inebriare da quella vista emozionante. Non aveva mai assistito ad uno spettacolo così ricco di fascino, o forse sì...
Sorrise istintivamente, ripensando a qualcosa che potesse quanto meno equiparare quel luogo, poi scosse la testa e portò gli occhi sull'orizzonte. Mancava poco all'alba.
Il cuore proponeva battiti aritmici e le gote erano un po' rosse. Le mani gli sudavano, ma non importava. Stavolta ce l'avrebbe fatta.
Senza perdere altro tempo volò in direzione della C.C. .
Tutta la struttura era ancora perfettamente in ombra. Piccoli barlumi di luce, provenienti dai lampioni riposti sulla strada, si disperdevano sulle mura, e il tutto era circondato dal più totale silenzio. Goten bussò alla finestra di Trunks, chiusa, e coperta da una tendina gialla perfettamente ricamata ad uncinetto. Attese pochi minuti, prima che una figura assonnata e barcollante si mostrasse ai suoi occhi. «Goten...» sussurrò il giovane con tono roco «Non credi che sia un po' presto?» continuò passando una mano tra i capelli scompigliati.
«Dai, non fare il nonnetto, seguimi!» sorrise, afferrandogli il polso, e lui lo seguì, fiducioso.
In pochi minuti furono lì, in quel luogo, su quella roccia.
Trunks appoggiò i piedi nudi sulla superficie grezza e umida, e cercò di scaldarsi le spalle, essendo coperto solo dai pantaloncini del pigiama.
«Allora, che ne dici?» la sua voce era flebile ma sicura, nonostante cercasse di nascondere la paura che silenziosamente si univa ai battiti cardiaci accelerati e alla gola secca. Trunks gli lanciò una veloce occhiata e poi, osservò il cielo albeggiante «Beh... è...è...b-bellissimo!». Goten lo fissò, mandando al diavolo tutto, beandosi solo di quello sguardo «Io credo d'aver visto di meglio!» soffiò con voce ammiccante, mentre con delicatezza appoggiava le labbra su quelle morbide dell'amico. Sorpreso da quel contatto, sussultò, per poi lasciarsi andare poco dopo, socchiudendo gli occhi «Di che parli...» bisbigliò, lasciando le labbra così vicine che Goten poté sentire il calore del suo alito accarezzargli la pelle. «Parlo di te!» sorrise, senza più paura. Trunks ricambiò il sorriso «Devo correggerti!» scosse la testa.
Non poteva crederci, anche in una situazione così romantica, non riusciva a mettere da parte il suo lato intellettuale, ma andava bene, infondo amava tutto di lui.
«Quando dici che hai visto di meglio, non devi parlare di me, ma di noi!» sibilò, tornando a baciarlo con dolcezza.

 

Erano loro, lo spettacolo più bello. Solo loro due potevano uguagliare, o meglio, superare, la bellezza di quell'orizzonte.






helly

   
 
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