Capitolo Uno:
L'Espresso per Hogwarts
Albus sventolò ancora
una
volta la mano fuori dal finestrino, in direzione delle macchie
indistinte sulla
banchina, che era quasi sicuro fossero i suoi genitori. Ben presto
però si
trovò costretto a rimetterla all'interno del vagone, visto
che l'Espresso per
Hogwarts cominciava a prendere velocità. Con lentezza
richiuse il finestrino e
si accasciò sul sedile opposto a quello di sua cugina Rose.
<< Sei preoccupato
Al? Per la Casa? >> chiese sua cugina Rose, piegando
appena la testa di
lato.
<< Un po’
>>
rispose, sincero.
Le
rassicurazioni del padre avevano sortito
effetto: il suo terrore iniziale si era trasformato in un po’
di inquietudine.
Gestibile, comunque.
<< Io sono
terrorizzata! Pensa alla faccia di papà se non dovessi
finire in Grifondoro! Sono
sicura che mi diserederà davvero >>
confessò scuotendo la testa, sconsolata.
Albus dovette reprimere
una risata alla vista della sua, di faccia e si allargò in
un grande sorriso.
<< Lo sai, Rose,
che non lo farebbe mai. Zio Ron parla tanto ma ti vuole bene e non gli
importerà davvero in che Casa finirai >>.
Rose sorrise un po’
rincuorata e aggiunse con un sorrisetto:<< E poi
c'è la mamma >>.
Albus ridacchiò e
annuì
con convinzione. Zia Hermione non avrebbe mai permesso allo Zio Ron di
diseredare sua figlia.
I due ragazzi
continuarono a chiacchierare, scambiandosi informazioni più
o meno esatte sulla
scuola. Avevano appena intavolato una discussione sulla piovra gigante
(<< James ha detto che ha mangiato più di
cento persone! >>) quando
la porta dello scompartimento si spalancò.
<< Ah.. pensavo
fosse vuoto >>
Il ragazzino che aveva
aperto il pannello lo richiuse con velocità, dandogli giusto
il tempo di notare
dei capelli disordinati di un biondo quasi bianco. Albus
guardò Rose, con uno
sguardo interrogativo.
<< Quello non era
il ragazzo di cui parlavano papà e zio Ron? >>
chiese.
<< Mi sembra di si.
Scorpius no? >>
<< Che nome strano
>>
commentò il ragazzo con un'alzata di spalle.
<< Papà
odia suo
padre >> affermò Rose,
convinta.<< Chissà perché poi?..
>>
La sua domanda rimase in
sospeso poiché Albus non sapeva cosa rispondere. Forse
avevano litigato a
scuola. O forse il papà era uno di quei Serpeverde
antipatici che Harry aveva
battuto a Quidditch quando era a scuola. Soddisfatto di quella risposta
stava
per comunicarla a Rose quando la porta di aprì di nuovo.
<< Finalmente! Al,
ti ho cercato dappertutto! Ti ho portato delle Gelatine
>> disse una voce
con sospiro esagerato.
Suo fratello James
entrò
veloce nello scompartimento seguito da Roxanne e Louis, anche loro al
terzo
anno.
<< Ciao ragazzi!
>>
salutò Roxanne, sedendosi vicino a Rose.
<< Ehi! Non vi
abbiamo visti giù al binario. Papà vi stava
cercando per augurarvi buona
fortuna! >> Louis si strinse tra Albus e James.
<< Peccato!
>>
disse Albus, sinceramente dispiaciuto di non aver potuto salutare lo
zio. Zio
Bill era uno degli zii più fighi del mondo: con l'orecchino,
la cicatrice e i
capelli lunghi. E aveva sempre storie entusiasmanti da raccontare sulle
sue
avventure come Spezzaincantesimi.
<< Già!
Zio Bill
non mi diserederebbe se non andassi a Grifondoro! Victoire è
Corvonero! >>
asserì Rose.
Roxanne rise di gusto
alla vista della faccia preoccupata della bambina e le
scompigliò i capelli, già
di loro disordinati, di un rosso fiammante marca Weasley.
<< Zio Bill non
può
diseredarti comunque. Non sei sua figlia! >>
precisò. << Ma vedrai
che non lo farà neanche tuo padre! >>aggiunse
frettolosamente alla vista
dello sguardo contrariato di Rose.
<< Per forza!
>>soggiunse
James, con fare saggio. Incrociò lo sguardo con Louis ed il
fratello minore e tutti
e tre insieme esclamarono << Zia Hermione!
>> come se fosse una
garanzia, scoppiando a ridere subito dopo.
Roxanne si aggiunse alle
risate, mentre i capelli scuri le ricadevano sul viso e Rose si
scioglieva in
un largo sorriso. La fama di sua mamma era leggendaria: nessuno avrebbe
mai
avuto il coraggio di contraddirla, a parte forse zia Ginny, e suo padre
meno di
tutti. Hermione Granger sapeva convincere tutti della bontà
delle sue opinioni
( che lo volessero o meno ) con un cipiglio e un’abbondanza
di valide motivazioni
da far invidia ad un membro del Wizengamot. Non per niente era uno
degli
Avvocati Magici migliori di tutta l’Inghilterra.
Dopo che ebbe finito di
ridacchiare ,James si alzò, scaricò sul sedile un
pacchetto di Gelatine Tutti i
Gusti + 1,uno di Cioccorane e dei panini e annunciò
:<< Devo raggiungere
Mark e Lucas nel mio scompartimento >> si rivolse a Louis
e Roxanne
<< Venite? >>
Louis annuì mentre
Roxanne disse di voler andare da Molly e Fred.
I tre salutarono veloci e
James richiuse la porta, non prima di aver consigliato loro di fare
attenzione
alla piovra gigante.
<< Dovete
attraversare il lago, attenzione che non vi porti giù!
>> concluse con
una strizzata d'occhio in direzione di Albus.
Rose sbarrò gli occhi e
Albus si girò verso di lei, con un'espressione soddisfatta.
<< Che ti dicevo?
La piovra gigante se le mangia eccome le persone! >>
****
Dopo aver scartato
velocemente lo scompartimento con il figlio di Potter ( quel signore
con gli
occhiali, dal cui figlio suo padre gli aveva ordinato di tenersi alla
larga) e
quello di Nott e suo cugino Matthew Greengrass, Scorpius Malfoy si
infilò
nell'ultimo del treno, dove sedeva una ragazzina con lunghi capelli
mossi, di
un castano biondiccio.
<< Posso?
>>
chiese educatamente << Sono tutti occupati
>> tese le mani avanti a
'mo di spiegazione, un po’ a disagio dal lungo sguardo
indagatore della
ragazza, che dopo il suo esame, annuì tranquillamente.
Era abituato ad essere
guardato con disprezzo o rispetto, non curiosità. Non che
avesse mai fatto
qualcosa per meritarsi il disprezzo o l'ammirazione di qualcuno, ma
Scorpius
Hyperion Malfoy aveva imparato fin da piccolo il peso del suo nome. O
meglio
era stato costretto ad impararlo.
Si sedette in silenzio, dopo
aver sistemato il baule nella retina sopra di lui. Era chiaramente
incantata, altrimenti
dubitava avrebbe retto il peso del suo grosso baule di legno pregiato.
Osservò
il baule della ragazza, semplice, di legno scuro un po’
consumato ai bordi. Forse
era di seconda mano, pensò distrattamente.
Si era seduto vicino alla
porta dello scompartimento, dalla parte opposta alla ragazza, che
guardava
fuori dal finestrino con aria assorta, senza curarsi più di
lui.
Dopo essersi accertato
che la ragazza non lo stesse più guardando
cominciò ad osservarla lui: portava
dei jeans, un maglioncino nero e quelle scarpe con i lacci e la
stellina sul
lato che gli piacevano tanto ma che non aveva potuto comprare, visto
che suo
padre disapprovava praticamente tutti i tipi di vestiario Babbani.
"Non
vorrai assomigliare ad un Mezzosangue, Scorp?" gli aveva
chiesto, scandalizzato. "No, no papà, certo che no!" gli
aveva
risposto subito. "Bravo figliolo, sono orgoglioso di te!".
Era così contento di
quell'affermazione che aveva rinunciato alle scarpe senza troppe storie.
In fondo suo padre aveva
ragione: un Malfoy doveva sempre vestire in maniera impeccabile, con i
migliori
completi su misura di Madama McClan e le scarpe adatte al suo rango.
In ogni caso si era già
messo la divisa di scuola, così da risparmiarsi il fastidio
di mettersela in
treno e, ora come ora, ne era abbastanza sollevato, considerando che
sarebbe
stato imbarazzante cambiarsi davanti ad una ragazza.
Ora che ci pensava
l'abbigliamento da Babbana non prometteva bene: magari non era una
Purosangue o
peggio era una NataBabbana!
Più preoccupato della
reazione del padre che per una reale avversione verso i NatiBabbani,
cercò di
non guardare più quella ragazza e si concentrò
sul suo gufo reale che
sonnecchiava nella gabbia.
Dopo un'oretta di
silenzio lo scompartimento venne aperto da un'anziana donna sorridente
con
delle fossette sulle guance, che trascinava un carrello colmo di
cibarie dagli
incarti colorati.
<< Desiderate
qualcosa dal carrello, cari? >> domandò con
uno sguardo benevolo.
<< Per me delle Api
Frizzole >> chiese Scorpius, la voce un po’
roca, per lo scarso uso che
ne aveva fatto fino a quel momento, tendendo verso la donna una falce.
La ragazza osservò il
carrello con interesse e le chiese, un po’ divertita
:<< Immagino non
abbiate delle M&Ms, vero? >>
La vecchina del carrello
la guardò un po’ stranita, scuotendo il capo.
<< Lo sospettavo.
Allora
potrei avere un pacchetto di tutto quello che c’è?
>>
Mentre la donnina
poggiava pazientemente un esemplare di ogni cosa sul sedile di fronte a
lui, la
ragazza tirò fuori un sacchetto verde acceso e si mise a
rimestare con le
monete, porgendole alla fine dodici falci e
ventidue zellini.
<< Spero di aver
contato giusto! >> ridacchiò la ragazza,
facendo tintinnare la sacca.
La signora sorrise,
rivelando un’abbagliante chiostra di denti bianchi e richiuse
lo sportello, con
un cenno di saluto. La ragazza si risedette al suo posto e,
inaspettatamente,
si rivolse a Scorpius :<< Ovviamente ti prego di
contribuire, non
riuscirei mai a finirli da sola! >>
<< E
perché ne hai
preso così tanti? >> spiò, con una
punta di acidità.
<< Ovviamente per
assaggiarli. E perché non ho idea di cosa possa piacermi. Ma
se non ne vuoi non
vorrei mica costringerti! >> rispose, un po’
seccata.
<< Non sei
Purosangue vero? >> constatò Scorpius con
rassegnazione.
<< Dipende da cosa
vuol dire Purosangue. >> disse con un'alzata di spalle.
<< Beh, che i tuoi
genitori sono due Maghi >> la informò.
Lei fece un verso di
comprensione : << Oh! Allora no, non lo sono
>>
Scorpius sperò fosse
almeno Mezzosangue e che almeno uno dei suoi genitori fosse un mago o
una
strega, anche se, non ci credeva poi molto vista la sua reazione a
dolci
comunissimi come quelli del carrello.
E infatti la ragazza
aggiunse:<< I miei genitori sono entrambi.. aspetta come
li
chiamate..Babbani? >>
Scorpius annuì, serio.
Questo
era meglio non farlo sapere a suo padre: forse avrebbe addirittura
preferito il
figlio di Potter.
<< Sono Ruby
comunque >> si presentò, tendendogli la mano.
Scorpius la guardò indeciso
per un attimo poi la strinse.
Sua mamma lo avrebbe
sgridato se fosse stato così maleducato da non ricambiare il
gesto. “Malfoy è anche
essere educati!” avrebbe
sottolineato, con un’occhiata gelida, zittendo qualsiasi
protesta di suo padre
sul sangue e sulla discendenza.
<< Io mi chiamo
Scorpius Hyperion Malfoy >>.
Non aveva mai dovuto
presentarsi a nessuno. Tutti conoscono i Malfoy: nel bene e nel male.
La trovò
una cosa fastidiosa, tanto più che odiava il suo nome. Non
gli era mai piaciuto,
così inconsueto e antiquato e trovava abbastanza irritante
doverlo pronunciare
a voce alta.
<< Che nome strano!
>>notò la ragazza.
<< Non ci trovo
niente di strano! >> ribatté, piccato.
<< Beh dai,
obbiettivamente
lo è. Però non ti offendere. Anche io ho un nome
strano >> disse con
semplicità.
<< Ruby non
è un
nome strano >> precisò.
<< Infatti non mi
chiamo propriamente Ruby >>
<< E come allora?
>>chiese,
curioso.
<< Deve rimanere un
segreto però! >>impose Ruby che intanto si era
sporta verso di lui con
fare cospiratorio. Scorpius rimase un po’ sorpreso dalla
piega che stava prendendo
la conversazione, incerto se dare confidenza alla Mezzosangue. Alla
fine, vinto
dalla curiosità, annuì solennemente.
<< Mi chiamo
Rubyanne >> sussurrò, guardandosi intorno.
<< Si è
un po’
inusuale ma non esagerare! Non è niente di che.
>> commentò il ragazzo.
Scorpius
Hyperion è infinitamente peggio.
<< Beh in effetti
Scorpius Hyperion è molto più inusuale!
>> ridacchiò lei.
Nonostante non avesse
tutti i torti, e più di una volta avesse maledetto i suoi di
avergli dato quel
nome così strano, sbottò infastidito
:<< Ma si può sapere che vuoi dal
mio nome, Rubyanne?! >>
La ragazza ammiccò
:<< Niente! Anzi mi piace! Sa di misterioso..
>>
Scorpius la beneficiò
di
uno sguardo soddisfatto:<< Appunto!
>>disse, pur non trovandoci in
realtà niente di misterioso.
Ruby cambiò
sapientemente
argomento chiedendogli cosa fossero le Gelatine Tutti i Gusti + 1 e il
ragazzo
si lasciò trascinare dall’entusiasmo e
cominciò dalle gelatine per poi passare
a tutti gli altri dolcetti, accompagnando la spiegazione con i dovuti
assaggi.
Quando Ruby provò una
gelatina di un orribile colore verdastro (con un coraggio ed una
stupidità che
gli fecero temere che potesse pure diventare Grifondoro -della serie
oltre al danno,
la beffa!-) per concludere che quella era sicuramente al gusto di
muffa, quasi
rotolarono giù dal sedile per le risate.
Si sentiva davvero in
colpa per scherzare e chiacchierare così con una Mezzosangue
ma, nonostante
tutto quello che suo padre gli aveva sempre detto, quella ragazza era
simpatica
e intelligente, abbastanza acuta da tenere testa ad ogni suo inciso
più acido
del solito: più piacevole di quanto quei babbei dei figli
degli amici di suo
padre e suo cugino ( tutti Purosangue dalle lucide scarpe alla punta
dell’aristocratico naso) fossero mai stati.
Passarono le ultime ore
del tragitto a chiacchierare e per gran parte del tempo Scorpius
descrisse
all'interessatissima ragazza il funzionamento del Quidditch,
sperticandosi in lodi
per la sua fedele Firebolt -che nonostante fosse un modello ormai
superato da
un bel pezzo, volava che era una meraviglia- e una cronaca piuttosto
dettagliata dei campionati degli ultimi undici anni.
<< Da quando Oliver
Baston le ha cominciate ad allenare, le Holyhead Harpies sono
perennemente in
testa al campionato! Per essere stato un Grifondoro devo ammettere che
è un
genio! >> esclamò ammirato, scompigliandosi
ancora di più i capelli
biondi con una mano, le guance arrossate dalla foga del discorso che
spiccavano
sul colorito pallido. Adorava profondamente Oliver Baston e il fatto
che suo
padre non gli avesse permesso di appendere un suo poster alle pareti
era stata
la causa scatenante di uno dei loro rarissimi litigi.
Aveva ottenuto la
Firebolt però il poster non l’aveva messo, alla
fine.
<< Cosa vuol dire
Grifondoro? >> chiese ingenuamente Ruby.
<< Beh è
la Casa
peggiore di Hogwarts >> rispose incerto, dimentico delle
origini della
ragazza, e data la sua espressione confusa, continuò
:<< Allora ad Hogwarts
ci sono quattro Case nelle quali vengono divisi i ragazzi:
Serpeverde,Grifondoro,Tassorosso e Corvonero >>.
<< Ah.. e come mai
Grifondoro è la peggiore? >>
<< Ma
perché..
perché.. sai che non lo so? Lo dice sempre mio padre: che
quella casa è piena
di traditori del loro sangue e Mezzosangue.. >> concluse,
quasi sperando
che la ragazza non capisse che lei era uno di loro.
<< Beh e cosa
direbbe tuo padre se ti vedesse stare con me? Sono quasi sicura che i
Mezzosangue sono quelli che non hanno genitori maghi, vero?
>> domandò,
sorridente, perfettamente rilassata.
Scorpius annuì,
borbottando
tra se. Non era abituato a gente così perspicace.
<< Accidenti! E' un
bene che non mi abbia visto allora! >>
constatò, seria.
<< Io non volevo
offenderti.. >> bofonchiò il ragazzo.
<< Non sono offesa.
Forse, se tuo padre ti ha detto così dei Grifanoro e dei
Mezzobabbani vuol dire
che gli hanno fatto qualcosa di male e non vuole che lo facciano anche
a te! >>
tentò Ruby, con un sorriso incoraggiante.
La semplicità delle sue
domande e addirittura il tentativo di difendere suo padre gli fecero
riconsiderare sempre di più quelle che non erano idee sue ma
che aveva sempre
rispettato e accettato come parte della sua educazione e del suo
retaggio.
<< Grifondoro e
Mezzosangue >> la corresse ,distrattamente.
<< Sai, credo che non
gli abbiano mai fatto niente. Anzi penso sia stato lui a comportarsi
male >>
constatò con semplicità.
Quest'idea, soffocata
sempre, gli veniva ogni volta che un passante per strada,
riconoscendolo come
Malfoy, lo guardava con disprezzo e timore. Non sapeva molto riguardo
alla
guerra a cui suo padre aveva partecipato. Solo ciò che la
madre gli aveva
spiegato frettolosamente: cioè che suo padre era stato
obbligato a stare dalla
parte che aveva perso.
Quella che Scorpius
credeva ormai essere la parte dei ''cattivi''.
Altrimenti perché
avrebbero dovuto guardarlo con quel disgusto?
Gli avevano sempre detto
che lui apparteneva ad una famiglia importante, Purosangue, una lunga
stirpe di
maghi dotati e di talento e che doveva tenere alto l'onore della
famiglia. E
l'argomento ''guerra'' veniva sempre elegantemente accantonato.
Solo una volta, da
piccolo, quando l'avevano apostrofato ''Bastardo Mangiamorte'' ed aveva
chiesto
ai suoi genitori cosa fosse un ''Bastardo Mangiamorte'' sua madre si
era
chinata verso di lui, mentre suo padre si strozzava con il Whiskey
Incendiario
che stava trangugiando in quel momento, per dargli velocemente quelle
poche
informazioni: suo padre era stato costretto a partecipare alla guerra
come un
Mangiamorte, quelli che poi avevano perso.
E il resto glielo
avrebbero detto quando fosse stato abbastanza grande da capire. In
compenso sua
madre gli aveva caldamente consigliato di affatturare chiunque lo
avesse
chiamato così nuovamente, insegnandogli la Fattura
Gambemolli (''Solo per le evenienze, mi
raccomando!”)
e gli aveva raccomandato di non ripeterlo più (''Scorp
è una brutta parola e non voglio che tu la ripeta!'').
<< Beh allora non
ti importerà granché parlare con una Mezzosangue!
>>
La ragazza lo distolse
dai suoi ricordi. Annuì, pensieroso.
<< Sai, credo
dovresti mettere la divisa, stiamo per arrivare! >>
suggerì Scorpius.
<< Ah
perché, la
devo mettere di già? >> domandò
preoccupata.
Il ragazzo annuì di
nuovo. << Mettiti la tunica sopra >>
suggerì, saggiamente.
Rubyanne ubbidì,
dicendo
: << Spero proprio di finire nella tua stessa casa.
Sarebbe bello
conoscere qualcuno! >>
Scorpius annuì.
Anche lui, ma non ci
credeva poi molto. Sarebbe finito a Serpeverde come tutti i Malfoy e,
si sa, i
NatiBabbani non finivano a Serpeverde.
NdA.
Salve
a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, ovviamente sulla
Nuova
Generazione. Amo il fatto che la Rowling abbia lasciato aperto il suo
universo
e che ognuno possa, diciamo, dire la sua. Senza contare che non sarei
in grado di
modificare di una virgola quello che ha fatto lei. Semper fidelis, del
resto!
:D
Ho una
decina di capitoli semi-pronti e intendo postarli al più
presto.
Non credo che seguirò uno schema particolare nei postaggi.
Sarà più qualcosa
come “quando è pronto, pubblico” ;)
Altra
cosa, quando riuscirò a superare la mia naturale avversione
per la
tecnologia ( che ci volete fare, non sono mica una Babbana u.u)
cercherò d’
inserire disegni, foto, link di informazioni e magari di canzoni
attinenti al
capitolo. Appena riuscirò..
Grazie
a chi ha letto e spero di “risentirvi” presto!
Elena