La mia ultima speranza.

Nessuno mi chiede la ragione per cui non riesco ad andare avanti normalmente nella mia vita dopo la morte di Fred.
A loro sembra strano che io preferisca chiudermi in casa, invece di accettare le loro offerte ad uscire, ogni tanto.
Tutti i miei fratelli sono stati male per la morte di Fred, ma sapevano che il mio legame con lui era diverso.
Era più profondo. La sintonia che c'era fra noi si poteva percepire ad ogni sguardo, ad ogni movimeno, ad ogni parola.
Tutti hanno provato a tirarmi fuori da questa "casa" se così vogliamo chiamarla (ancora meglio sarebbe il termine "buco"). Ci ha provato Ron, standomi il più vicino possibile, ed arrivando a casa mia ogni giovedì sera con un grosso pacchetto di Pop Corn e qualche bel film d'azione, ma circa a metà doveva sempre spegnere la TV perchè ogni volta che il protagonista, o chiunque altro, moriva, io iniziavo a piangere, memore della fine di Fred.
Ci ha provato Harry, cercando di tentarmi con due biglietti per un'importante partita di Quidditch, ma anche questo è stato vano. Il Quidditch mi ricordava troppo le partite che io e mio fratello gemello eravamo soliti giocare insieme.
Ci ha provato Hermione, regalandomi qualche libro che, a detta sua, avrebbe potuto tirarmi su il morale.
Ma la ragazza non era in grado di leggere libri leggeri, figuriamoci regalarli. Così dopo tre pagine, la nota drammatica era già presente ed io ero costretto a chiudere il libro e riprendere fiato.

L'altro giorno, però, passeggiando per Diagon Alley, (sì, ero uscito, ma solo per bere una Burrobirra, dato che a casa, quella babbana che mi aveva portato Hermione era finita), sono andato a sbattere contro una ragazza, con la conseguenza che i suoi libri sono rovinati pericolosamente a terra. Li ho raccolti istintivamente, e la ragazza mi ha sorriso.
Solo sorriso. Era tanto che qualcuno non lo faceva. Ed io ho sorriso a lei di rimando, stupendomi di me.
Era passato tanto tempo dall'ultima volta che le mie labbra si erano curvate in quella determinata posizione.
La ragazza si presentò, dicendomi di chiamarsi Lilian Pane, e fu allora che la mia mente si ricordò di averla già vista.
Studente a Hogwarts nei miei stessi anni, Tassorosso.
I suoi capelli erano rossi, e il viso era pieno di lentiggini. Non ho potuto fare a meno di pensare che somigliasse un pò a Fred. Ero arrivato al punto che vedevo il viso di mio fratello persino nel volto di una ragazza, anche abbastanza attraente,fra l'altro.
Era ovvio, però, Fred era stato la mia ultima speranza. E non ti dimentichi la faccia della persona che è stata la tua ultima speranza.
In quel momento pensai che Fred, sì, era stato la mia ultima speranza, ma era arrivato il momento di sperare di nuovo in qualcosa. Non volevo dimenticare mio fratello, quello mai, ma soltanto continuare la mia vita, continuare a sperare, con il suo ricordo come guida, non come impedimento.
Lilian se ne stava andando, così la fermai per un braccio, e convinto come non ero più stato dopo la morte di Fred
le dissi:"Lilian, stavo andando a mangiare qualcosa, ti andrebbe di venire con me?"
Forse l'avevo colta alla sprovvista, perchè arrossì violentemente quando le feci quella domanda, ma tuttavia, cercando di darsi un contegno, mi rispose: "Ma certo, George, perchè no?"
Non ero ancora sicuro di aver fatto la scelta giusta, ma per la prima volta dopo molto tempo avevo speranza.

Note dell'Autrice: Salve a tutti! Se siete arrivati fino a questo noiosissimo spazio autore vuol dire che avete letto la mia storia, quindi vi ringrazio! E' uscita così, non so bene da dove, ma sentivo la necessità di scriverla.
La frase in corsivo è presa dal libro "The Hunger Games" di Suzanne Collins, che adoro. Se non lo avete letto vi consiglio caldamente di farlo.
Mi farebbe piacere un vostro commento su questa storia, anche solo per dirmi in cosa devo migliorare, accetto ogni tipo di recensione. Ringrazio ad ogni modo chiunque leggerà o metterà questa storia fra le preferite/ricordate.
Grazie a tutti per il vostro tempo,
bacioni,
S. <3