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Autore: SwagMasta    09/08/2012    3 recensioni
Ripresi a camminare con fatica e finalmente lo vidi. Un vetro ci separava, lui se ne stava disteso in un letto, il suo viso era pallido, aveva gli occhi chiusi e i folti ricci castani uscivano disordinati dalla benda che gli copriva la fronte. Sembrava essere dimagrito, aveva le sembianze di un ragazzino debole e fragile.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il vento mi solleticava il viso e mi scompigliava i capelli, era notte fonda e l'aria soffiava piuttosto fresca, l'autostrada era quasi deserta e la nostra moto sfrecciava veloce.
Dico nostra perchè su quella moto c'eravamo io e il mio ragazzo, mi tenevo forte al suo bacino, sentivo ad ogni respiro il dolce ondeggiare del suo ventre sotto le mie mani.
Stavamo tornando verso casa dei suoi genitori, avremmo dormito li quella notte, la festa di Louis, alla quale avevamo partecipato, era terminata da poco ed erano girati parecchi alcolici, anche io non ero del tutto sobria.
 
Sentii un forte fischio di freni, vidi una luce bianca accecante e infine sbattei forte la testa sull'asfalto.
 
 
 
Un rumore persistente mi svegliò, una serie di "bip" provvenivano da un lato della stanza in cui mi trovavo, era tutta bianca, dalle pareti alle lenzuola del letto sul quale ero distesa.
Non riuscivo a capire dove mi trovassi, un forte mal di testa mi pulsava alle tempie, mi guardai meglio in torno e vidi una flebo che con un lungo tubicino terminva nel mio braccio.
Conclusi che dovevo trovarmi in un ospedale, ora il punto era come cavolo ci fossi finita li.
Poi un flesh mi riportò alla mente ciò che era accaduto.
 
-Harry!-urlai mettendomi seduta.
La porta della stanza si aprì, una donna in camice bianco, che doveva essere un'infermiera, venne verso il mio letto.
-Harry.-griadi ancora.
-Si calmi signorina.-disse l'infermiera cercado di rimettermi sdraiata.
Io rimasi seduta e chiesi nuovamente:-Dov'è il mio ragazzo? Devo vederlo, dov'è Harry?-
La donna mi rivolse uno sguardo stanco.
-Le ho detto di calmarsi, il suo ragazzo è in un'altra stanza.-
-Io devo andare da lui, devo vederlo, devo vedere se sta bene.-urlai.
Cercai di strapparmi l'ago della flebo che avevo nel braccio con la mano libera, ma venni bloccata da un'altro paio di mani.
Un'altra infermiera era entrata nella stanza e cercava di tenermi buona.
Cercai di divincolarmi nuovamente, sapevo che Harry non stava bene, lo sapevo perchè lui non era lì con me, ne avevo la certezza.
-Signorina si calmi, non può adare dal suo ragazzo, lei non sta bene.-disse la donna dalla carnagione color caffèlatte appena entrata nella stanza.
-Io sto bene, la prego mi lasci andare-la supplicai.-la prego.-ripetei nuovamente.
Le due infermiere si arresero alle mie suppliche, mi aiutarono a scendere dal letto e mi misi in piedi.
Presi con una mano il carrellino della flebo e incominciai a camminare affiancata dalle due donne.
 
La stanza di Harry era abbastanza distante dalla mia, incominciavo ad essere stanca, mi fermai per riposare.
-Siamo quasi arrivate.-disse la donna dai folti capelli biondi appoggiando una mano sulla mia spalla.
Ripresi a camminare con fatica e finalmente lo vidi.
 
Un vetro ci separava, lui se ne stava disteso in un letto, il suo viso era pallido, aveva gli occhi chiusi e i folti ricci castani uscivano disordinati dalla benda che gli copriva la fronte.
Sembrava essere dimagrito, aveva le sembianze di un ragazzino debole e fragile.
Un groviglio di fili collegati ad una macchina gli occupavano le braccia e il petto nudo e due flebo erano attaccate ad un'asta sopra la sua testa.
Il mio cuore ebbe un sussulto, inconsapevolmente cominciai a piangere.
Appoggiai entrambe le mani al vetro e cominciai nuovamente a gridare il suo nome.
Le infermiere cercarono di calmarmi, mi spiegarono che il mio ragazzo era in coma e che le sue condizioni erano instabili.
 
Da ormai tre settimane la mia vita aveva perso il suo senso, tutte le mattine incominciavano allo stesso modo e finivano nel medesimo.
Andavo ogni giorno a trovare Harry, gli parlavo, cantavo per lui e cercavo di aggrapparmi ad ogni nostro ricordo per non perdere la speranza.
Anche il pianto era diventato un' abbitudine, trovavo in esso uno sfogo, ne avevo bisogno e mi portava conforto.
Harry mi mancava, mi mancava la sua voce, la sua risata, le sue parole dolci, le sue battute scherzose, le sue mani forti, i sui baci, i sui abbracci, mi mancava sentire la sua presenza quando mi addormentavo la sera, a scuola, mi mancava il suo respiro caldo sulla mia pelle, mi mancava lui.
 
 
Stavo seduta vicio al suo letto in silenzio, poi mi venne la voglia di parlargli, di dirgli tutto ciò che provavo, di esternare tutta la mia tristezza, il mio sconforto. Si dice che le persone in coma possano sentire chi gli parla, forse lui poteva percepire il suono della mia voce.
 
-Harry...-cominciai.-so che puoi sentirmi amore mio...questa è la quarta settimana che mi lasci sola, ho bisogno di te. 
Forse dovrei esserci io al tuo posto, tu non meriti di andartene, devi stare qui, so che gli angeli volano in cielo, ma tu resta qui con me, non mi puoi lasciarmi sola, perchè con te porteresti in cielo anche una parte di me, il mio cuore.-
 
Mi interruppi, i singhiozzi erano divenuti troppo forti ed ero incapace di proseguire.
Poi continuai:
-Io ti amo, noi ce lo siamo detti molte volte, ma ora che ti sto perdendo, ora sento che il sentimento che provo si fa sempre più forte e vero.
Ti ricordi quando siamo andati al lago soli per la prima volta, quando mi hai preso per mano e guardandomi negli occhi mi hai sussurrato che non mi avresti mai lasciato? Te lo ricordi amore? E quando abbiamo rivelato l'un l'altra il nostro amore per la prima volta, te lo ricordi? Eravamo al compleanno di tua cugina e stavamo ballando un lento abbracciati, credo che quello sia stato il giorno più bello della mia vita.
Non voglio restare sola, non posso sopportare la tua assenza, so che puoi sentirmi, ti amo troppo per lasciarti andare.-
 
Lo guardai, nonostante fosse pallido e magro era sempre meraviglioso, i suoi zigomi alti e la punta del suo naso diritto erano illuminati dalla luce che filtrava dalla della finestra.
Gli presi una mano e la strinsi tra le mie, era fredda, non emanava quel calore che mi faceva sentire a casa, quel calore che mi faceva sentire al sicuro.
Improvvisamente Harry sbattè le palpebre, il colore smelardineo dei suoi occhi illuminò la stanza, mosse piano la mano che gli stringevo e io mi avvicinai a lui con gli occhi gonfi di lacrime.
-Harry.-sussurrai vicino alle sue labbra.
Sorrise debolmente-Ti amo tanto anche io.-
 
 
 
 
 
 
Ed ecco un'altra OS, questa è su Harry ed è un po triste ma poi finisce bene, io non riesco a non mettere un e vissero tutti felici e contenti alla fine LOL
Che ne pensate? Vi piace? esprimete un vostro parere ne ho bisogno! :)
Saluto la mia Mo la mia Giulsy e la mia prociona romana LOL <3
Vi adoro xxx G.
  
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