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Autore: AtenaLeopardi_Winchester    09/08/2012    1 recensioni
Castiel ha affittato uno chalet in montagna, ma per sbaglio affittano lo stesso chalet anche a Dean. Fuori la tempesta di neve infuria, e Dean dovrò soggiornare nello chalet di Castiel più a lungo del previsto...
[Castiel gay mode: on, Dean stalker mode: on] [Destiel of course!]
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Prologo 


La neve scendeva rapida fuori dalla finestra dello chalet. Il fuoco del camino rendeva l’ambiente leggermente più caldo, ma il freddo dell’inverno si sentiva lo stesso.
Ero seduto sul grande letto matrimoniale quando qualcuno bussò alla porta. Sospirai, non avevo voglia di aprire la porta e di essere avvolto dalla tramontana, ma mi trovavo costretto a farlo, perciò indossai una felpa e andai ad aprire. Mi ritrovai davanti un ragazzo della mia età, forse di qualche anno più giovane, che mi guardava con quei suoi occhi verde smeraldo, che la neve faceva riflettere in una maniera assurda, quasi pornografica.
“Ehm … Scusa, ci dev’essere stato un errore, questo chalet è mio.” Disse, con un velo d’imbarazzo nella voce. Lo guardai attentamente.
“Sbaglio o sono io quello che ha le chiavi?” Era il mio vizio. Pensare ad ogni frase che dicevo era il mio vizio, mi sentivo più intelligente facendo così, ma la verità è che apparivo più stupido agli altri. Per fortuna ora il vizio l’ho perso.
“Sì, beh … Credo che ci abbiano assegnato per sbaglio lo stesso chalet.” Lo guardai un altro istante. Non sarebbe stato male dividere lo stesso chalet, ma … Il letto matrimoniale mi fece cambiare idea. Mi graffiai la pelle delle mani con le unghie prima di rispondere.
“Torna indietro e spiega il casino.” Il mio sesto senso aveva vinto contro l’istinto. L’istinto mi diceva di farlo accomodare nello chalet e di perdermi nei suoi occhi (fantasie da gay), mentre il sesto senso di cacciarlo. Mi immaginai la reazione del ragazzo se lo avessi fatto accomodare; probabilmente gli avrei offerto una cioccolata calda, lui, imbarazzato, si sarebbe pulito gli scarponi sul tappeto, arrotolandolo, poi sarebbe rimasto in piedi vicino alla tavola ad aspettarmi, io, tornando, sarei inciampato nel tappeto arrotolato e la cioccolata rovente sarebbe caduta in faccia al ragazzo, ustionandolo, e … Basta, avevo troppa fantasia!
“Fa freddo, non ho voglia di tornare indietro.” Obbiettò, alzando un sopracciglio. Effettivamente faceva un po’ freddino.
“E allora che vuoi fare? Dormire qui per questa notte e poi domattina tornare indietro?” Incrociai le braccia e gli lanciai uno sguardo di puro sarcasmo, che però non intercettò.
“Sarebbe un’idea.” Abbozzò un sorriso, poi si fece largo a spallate ed entrò nello chalet, per poi poggiare tutta la sua roba sul divano. Mi affrettai a chiudere la porta, evitando di portare in casa inutili ventate di tramontana, poi salii le scale e andai nella stanza.
“Non mi offri un po’ di cioccolata calda?” Mi ricordai la mia scenetta mentale.
“No.” Risposi, poi mi chiusi in bagno.
 
“Allora, tu stai sul divano e io sto sul letto.”Dean mi sorrise, strafottente. Lo guardai male.
“Io sto sul letto e tu sul divano …” Dissi, ricambiando il sorriso. Alzò le spalle.
“Tutti sul letto.”
“Tutti sul divano.” Mi guardò, arrabbiato, stavolta. Quel tipo era piuttosto suscettibile. Mi portai due mani davanti alla faccia, aspettandomi una sfuriata, che non arrivò. Tolsi le mani dal viso e lo notai disteso sul letto, con gli occhi chiusi. Tirai un calcio sullo spigolo del letto, poi trascinai Dean di lato e mi sdraiai vicino a lui. Dopo neanche un secondo mi arrivò un calcione sullo stinco. Imprecai a bassa voce, ma feci finta di niente e guardai un’interessante macchia sul soffitto. Inutile dire che mi trovavo leggermente a disagio.
“Sam?” Mi girai verso di lui. E ora che aveva? Impossibile che stesse già dormendo, si era appena buttato sul letto. E poi chi era Sam?
“SAM!” Urlò e mi tirò un altro calcione. Stavolta imprecai ad alta voce, ma lui non disse niente, stava dormendo. Cioè, non solo quel tizio sconosciuto si addormenta subito appena si butta sul letto, ma ha anche il coraggio di tirarmi calcioni!
“Sam, brutto figlio di put …”
“Non sono Sam,  sono Castiel!!” Urlai, esasperato. Grazie al mio urlo si fermò … Per un attimo, poi ricominciò a tirare calcioni e a imprecare contro Sam.
Quella notte non chiusi occhio.  


Angolo dell'autrice
Allora, non so cosa sia sta roba. E' da un pò che mi gira per la testa ...
Alla fine ho deciso di pubblicarla! Lo so che questo prologo è breve e non è molto bello..
Ma l'ho messo lo stesso. Spero che questo inizio vi piaccia.

                                  JennyCollins
 

AAAA 
   
 
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