Coriandoli a
Natale
E' inutile sai, il male che fa
il peso di un bacio.
L'hai dato soltanto perchè
eri da solo.
La colpa dov'è?!
Qua intorno non c'è
Sai dirmi tu dov'è?!
In un giorno che piove …
Subsonica
Dopo
quella colazione quasi irreale Charlie uscì presto e si diresse in facoltà dove
aveva promesso a Larry che si sarebbero incontrati e lo avrebbe aiutato con dei
calcoli.
Alan
dal canto suo uscì per una partita da golf tra amici e per Don successe proprio
quello che voleva evitare: rimanere solo con Amita.
“Ti
dispiace se rimango?”
Chiese
lei come un fulmine a ciel sereno quasi bisbigliando.
“No
perché me lo chiedi?”
“Forse
sei stanco e vuoi riposarti, posso andare a casa …”
“No.
Non ti preoccupare, mi fa piacere se rimani!”
Amita
gli sorrise timidamente prima di sparecchiare la
tavola.
Ormai
era mattina inoltrata. Don era sdraiato sul divano mentre la ragazza seduta
sulla poltrona eseguiva dei calcoli.
“Che fai?”
“Uhm?”
Chiese
distratta Amita.
“Ti
ho chiesto cosa stavi facendo?”
“Ah
scusa! Niente di particolare, dei calcoli per un problema che
Charlie non riesce a risolvere e mi ha chiesto di controllare dei passaggi
…”
Dopo
detto ciò si rimise a lavorare e Don continuò a fissarla.
Era
già da un mese che quando si trovava con lei si sentiva in quello strano modo,
ma stamattina dopo averla vista così in cucina il suo cuore era esploso. Se ne
stava innamorando e per questo si odiava.
“Ho
qualcosa che non va?”
Chiese
Amita improvvisamente.
“Perché?”
“Mi
continui a fissare …”
Disse
con semplicità.
“Oh
no non era per quello, è che quando lavori sei così
presa da quello che fai … ha uno sguardo, dovresti vederti!”
“Lo
so!”
Disse
ridendo.
Poi
come se le fosse venuta in mente un’idea improvvisa si alzò dalla poltrona e si
sedette sul divano accanto a Don che rimase colpito da quel contatto pressoché
nullo.
“Ti
va di aiutarmi?”
“Certo,
ma in cosa?”
Chiese
curioso.
“Riguarda
il problema che stavo affrontando … dovrei fare una
dimostrazione per capirlo meglio …”
“Cosa devo fare?”
Amita
si alzò di scatto e gli porse la mano.
“Te
lo mostro!”
Disse
solare come al suo solito.
Amita
portò Don fuori sotto la pioggia.
“Devi
vedere entro quando ci prendiamo un raffreddore?”
“Lo
so questa è una conseguenza possibile, ma ciò che devo constatare
è altro! Siamo sotto la pioggia giusto? E’ evidente, ma la cosa che ci deve
interessare è la partizione delle gocce di pioggia a secondo
della massa che colpisce …”
“Spiegato
in parole semplici?”
“Secondo
un calcolo di probabilità, sembra che la partizione delle gocce sia diversa a secondo che la massa che colpisce sia piccola o grande. Ti
faccio un esempio una persona da sola sotto la pioggia sarà colpita da meno
gocce a dispetto di due fidanzati che invece si abbracciano”
“E
con questo cosa vorrebbe dimostrare Charlie?”
“Questo
non so dirtelo ma mi ha detto che a che fare con uno
dei calcoli che utilizza per aiutarti nei crimini …”
Don
la guardò senza capire bene ma si fidò.
“Bene
ma noi cosa dovremmo scoprire …”
“Un’anomalia
che non torna nei calcoli! Così come ti senti?”
“Fradicio
fino dentro alle ossa!”
“Ok
concordo! Ma cosa succede se invece che a questa distanza
siamo a questa?”
Le
chiese lei avvicinandosi a lui e infilando le sue braccia sotto quelle di lui.
Don
pensò tra sé a sé che quella situazione non ci voleva, proprio adesso che con
la storia del problema matematico era riuscito per 5 minuti a non pensare a
lei.
Amita
dal canto suo non sentì di fare niente di che era il fratello del suo ragazzo e
lo abbracciava che cosa c’era di male. Guardò il cielo e percepì dove stava
l’errore …
“L’ho
trovato!”
Disse
improvvisamente abbassando lo sguardo e trovandosi occhi negli occhi con Don.
Lui come al solito seguì l’istinto quello che gli
faceva sempre fare la cosa giusta quando lavorava ma che probabilmente in
questa situazione lo stava mettendo in una situazione compromettente.
Le
mise una mano sul viso e senza pensarci 2 volte l’avvicinò a sé e la baciò,
voleva quel contatto che da giorni sopprimeva ma che ora … lì in quel momento
non voleva negarsi. Con l’altra mano le cinse la vita e la strinse a sé per
sentire ogni fibra del suo corpo contro di sé e percepire la bella sensazione
che gli provocava. Amita sembrava invece avere la mente sgombra quasi neanche
accorgersi di quello che stava succedendo fino a quando staccatosi si
ritrovarono così vicini e allora percepì. Lei che fino a quel momento era la
ragazza più felice e sicura del mondo sulla sua relazione
vacillò davanti a quella nuova emozione …