Udì finalmente un grido acuto squarciare il silenzio.

Un ghigno si disegnò sul suo volto.

Moriarty aprì gli occhi.

Tutto come nei suoi piani.

Si alzò dalla pozza di sangue su cui era steso. Vide la sagoma della sua testa scomparire lentamente mentre il liquido cremisi si espandeva sul tetto dell’ospedale. Solo un particolare lo irritò profondamente. Passò con stizza una mano dietro il collo. Sbuffò irritato. Il sangue che colava dal buco della pallottola gocciolava lungo il cranio, si raggrumava tra i capelli scuri per poi giungere sul suo nuovo completo Westwood.

Si riscosse. Aveva uno spettacolo a cui assistere. Arrivò saltellante al bordo del tetto e guardò giù. Una massa di gente si riuniva intorno al corpo senza vita di Sherlock Holmes. Vide una figura farsi largo tra la gente raccoltasi intorno al cadavere. Non poté impedire che il suo sorriso si allargasse ancora di più.

Salutò silenziosamente quell’uomo che si era accasciato sul corpo del detective.

-Addio…-

Moriarty indietreggiò.

-… Johnny boy-

Uscì dall’edificio. Intorno a lui un enorme caos, gente che accorreva, urlava, spintonava per avere uno scorcio di quello spettacolo, inorridiva, eppure restava con gli occhi fissi sulla morte.

Moriarty ridacchiò.

Miseri, adorabili esseri umani.

Entrò nella limousine nera.

-Salve, dolcezza!-

L’uomo alla guida buttò la cicca della sigaretta fuori dal finestrino e fece un cenno all’altro.

-Capo-

La limousine partì sfrecciando per le vie di Londra.

Moriarty si rilassò lungo il sedile. Allungò una mano e afferrò un bicchiere di champagne.

-Sebastian, mio caro Sebastian…-

Accavallò le gambe, assaporando lentamente il liquido alcolico scendere lentamente nella gola.

-Perché voi semplici umani siete così…-

Fece un gesto frivolo con la mano.

-…stupidi?-

Sebastian continuò a tenere gli occhi fissi sulla strada.

-L’unico umano che abbia trovato una scappatoia dalla mia trappola…-

Il viso del moro fu percorso per un momento dalla rabbia.

-Ho concesso lui una via di fuga. Ero morto, sarebbe potuto scappare, ma!-

Ingoiò un altro sorso di champagne.

-Terribilmente patetico. E prevedibile. L’unica cosa che dovrebbe importare a voi miseri esseri umani  è aggrapparvi disperatamente alla vostra breve esistenza…-

Un altro ghigno, forse un po’ amareggiato, si dipinse sul suo volto.

-Come si dice? Stain’ alive…-

Sebastian lasciò scorrere alcuni minuti.

-Torniamo alla base, capo?-

-Non essere sciocco, Seb. Crowley mi starà cercando dappertutto per fottermi-

Moriarty sorrise allusivo verso l’uomo.

-Cosa ha insegnato paparino a tutti noi? Mai attirare l’attenzione di queste scimmiette e delle prime pagine-

Sebastian annuì.

-Qual’è allora la destinazione?-

Gli occhi di Moriarty divennero torbidi. Nella penombra dell’auto Sebastian vide il luccichio oscuro di quelle iridi che scrutavano il mondo come un serpente nella sua tana.

-Ho bisogno di un altro giocattolo, Seb-

Si sporse per passare lascivo una mano sul suo collo.

-Te lo già detto, no? Stain’ alive-

Note d’Autrice

E siamo già a due, e ancora si tratta di un crossover Sherlock/Supernatural!

Spero di aver reso abbastanza bene il carattere del nostro Demon!Moriarty.

Spero che continuerete a seguirmi, alla prossima!