Le si avvicinò lesto a passo calmo e pacato. Nonostante l’evidente distanza riusciva a vederla chiaramente. Stava lì,accosciata sul un cumulo di paglia che provava e riprovava a creare qualcosa che somigliasse ad una corona di fiori. Il suo corpo di porcellana era avvolto il un largo chimono azzurro. Attorno a lei decine di fiori vari e di svariate sfumature e colori. Il sole era ormai tramontato e si poteva intravedere l’arrivo della luna argentata. Guardava quel essere cantare gioioso,non aveva mai osato interrompere quel rito quotidiano. Ogni sera restava in diparte ad osservarla…nascosto per non farsi notare.Sapeva che alla sua vista sarebbe sicuramente scappata,preferiva contemplare in silenzio la sua visione. Ecco che come al solito si alzava scrollandosi di dosso i resti della paglia e mettendosi la corona si metteva a correre.Si dirigeva verso un posto ben preciso.Verso una persona. Odiava quella persona…la detestava. Perché,pur non avendo mai fatto niente,subiva tutte quelle attenzioni da parte della ragazza? Eppure non l’aveva mai visto comportarsi in modo gentile o anche degnarla di uno sguardo. Lui invece era colmo d’amore per lei.Se ne avesse avuto l’opportunità lo avrebbe dimostrato con tutto se stesso! Hmpf… Da quando in qua provava certi sentimenti?Gelosia?...se potesse chiamarsi così. Per tutto quel tempo. Già,ne è passato di tempo. Un tempo era certo dei suoi sentimenti,adesso invece era rimasto ammagliato da quella ragazza. Prima di incontrarla pensava di aver trovato il vero amore,e che bastava la sua presenza per renderlo felice. E invece si sbagliava. Amaramente. Colei che l’aveva fatto tanto soffrire per amore lo aveva lasciato solo. Non avrebbe funzionato diceva. Tsk! Non era alto che un egoista,un’ipocrita! Aveva rinunciato a tutto per lei,ai suoi desideri,sogni..a tutto. E come l’ha ricompensato? Mi dispiace.Tutto qui. Diceva che le bastava averlo cambiato…che non sarebbe più stato malvagio..che se ne andava col cuore in pace sapendo di aver compiuto una buona azione. Buona azione?! Cosa ne sapeva lei?!Come poteva conoscerlo? Non poteva pretendere di sapere cosa pensava..dei suoi desideri...del suo dolore interiore. Ciò che vedeva lei era solo l’apparenza che si ostinava a tradurre per la verità. Lui non era buono,non lo era mai stato. In fondo,era pur sempre un demone. Lei era solo una fievole luce in quel oscurità che lo circondava da sempre. Ma anche quella luce si è spenta,con quella tutti i suoi buoni propositi erano svaniti. Nuovamente il desiderio omicida aveva preso controllo delle sue azioni. Si era promesso di dimenticarla. Non avrebbe mai regalato il suo cuore a nessuno. Avrebbe fatto come quella persona che tanto odiava nonostante il legame di sangue… Durante i combattimenti con demoni di livelli nettamente inferiori che uccideva per la pura voglia di fare,quando si guardava le ferite…quel sangue..che gocciolava libero sull’erba polverosa…lo disprezzava. Era disgustato. Ormai era arrivato a procurarsi da solo le ferite. Nel tumulto di quelle atroci sofferenze godeva nel vederlo scorrere via… Quel sangue umano.. Doveva andarsene,non doveva rimanere una sola goccia di quel veleno nel suo corpo! Sì,voleva diventare un demone completo. Dannazione!Ce l’avrebbe fatta,anche senza l’aiuto di quella maledetta sfera! E’ a causa di quella sfera che tutto è iniziato. E’ a causa di quella sfera che ha incontrato lei. ..tutto per colpa di quel gioiello ora mai senza valore. Aveva lottato tanto per averla. E alla fine? Cosa? La sacerdotessa lo aveva portato con se. Prima che potesse fermarla era già dentro il pozzo. Quel pozzo..tante volte ci era passato…l’aveva sempre riportata indietro.Non per voglia sua ma dei suoi amici. Che non c’erano più. La sterminatrice preferì la morte all’alternativa di vivere ancora senza il fratello,vederlo spegnersi per sempre l’aveva spronata al suicidio. Kirara la seguì dopo poco. Il monaco non riuscì ami a liberarsi del vortice e fu inghiottito dallo stesso,senza esser mai riuscito a dar vita alla propria prole. In un certo senso Shippo aveva sostituito il figlio che non avrebbe mai avuto. Ma anche lui... Mah,che potesse importare. Oramai il pozzo era andato. Adesso sopra ad esso cresceva un albero secolare. Forse con un colpo di Tessaiga sarebbe riuscito ad abbatterlo,ma dopo la partenza della ragazza crebbe vertiginosamente,divenne altissimo e anche molto robusto. Inutile.Tutto inutile.Era protetto da una forte barriera spirituale. Nemmeno la vecchia Kaede poteva fare qualcosa a proposito. Era rimasto solo.Si isolò di sua volontà da tutti. Dopo lo scontro con Naraku riportò grave ferite su tutto il corpo,ma quelle col tempo rimarginarono,rimase un’unica grande cicatrice. Nel suo cuore. Si era fidato di quell’umana,ma lei lo aveva tradito come tutti! Lo aveva attirato come un ragno tra le sue tele.. Lo mangiava lentamente… La sua forza…il suo amore…tutto. Era divenuto solo un sacco di carne senz’anima. Un involucro vuoto. Ma dopo tanto tempo sentì finalmente di poter andare avanti. Dopo averla vista. Allegra,gioiosa e piena di vita. Gli schiumava il sangue vederla accanto a quel essere freddo. Lui non la meritava! Lo odiava…fin dalla prima volta. Quelle iridi fredde...aveva capito subito che tipo era. Lui era sempre stato il migliore in tutto. Poteva avere tutto. Anche lei. No,almeno lei…non poteva essergli tolta l’unica ragione di vita! Avrebbe lottato con tutto se stesso per averla! Stavolta aveva deciso.Ci sarebbe andato.Avrebbe preso quello che gli spettava! Si avviò in direzione della fanciulla seguendo il suo dolce aroma fruttato. Arrivò.La vide. Stava seduta su una roccia accanto al fiume che giocava con le gambe gaiamente nell’acqua cristallina. Perfetto.Era sola.Poteva andarle incontro. D’un tratto però si irrigidì. Sgranò gli occhi incredulo. Dietro la ragazza apparve il suo più grande nemico. Le si avvicinò piano sorprendendola da dietro. La abbracciò e lei sussultò appena. No!Non toccarla! Stava per correre colmo di rabbia per allontanarlo ma un brivido gli passò piano e doloroso trafiggendogli il petto… La ragazza sorrideva.. E anche lui… Scostò un po il kimono scoprendo tra le sue braccia un grembo appena gonfio… “…non è possibile…” L’ultima gioia della sua maledetta vita gli fu tolta in un attimo. Anche volendo,lei sarebbe rimasta di quel essere. Per sempre. Con un filo di pura follia la osservò alzarsi lievemente posando una corona di fiori sul capo del demone. Quello era il colmo! Appena lei sparì dalla sua vista si precipitò urlando verso il fratello. “Sesshomaru,muori!” Fu l’ultima cosa che disse prima di sentirsi infilzare il petto.. Fu un attimo. Ma bastò per rivedere tutta la sua vita. Era stato costruita sul dolore e la sofferenza. In fondo,quello che desiderava… ….era morire? Sì. E chi altro se non al proprio fratello spettasse questo onore? Lui aveva sempre desiderato ucciderlo. Il mezzo demone cadde a terra dolorante. Il sangue iniziò a scorrere rapido riversandosi nell’acque oramai impura del fiume. L’ultima cosa che vide fu l’espressione glaciale del demone. Non cambierà mai. Pensò emettendo un mezzo sorriso,il primo dopo tanti anni. Grazie. Cercò di dirgli ma non aveva più fiato. C’era una cosa che però doveva assolutamente dirgli! “Prenditi cura di Rin...” Sussurrò a fatica prima di chiudere gli occhi per sempre. Il demone dopo un attimo di esitazione prese Tenseiga dal suo fodero. Ma rammentando le parole del fratello la ripose. Come ultimo desiderio lo avrebbe lasciato morire in pace,non si meritava tutto quella sofferenza. Girò i tacchi dirigendosi verso l’amata. La raggiunse,accanto a lei,come sempre lo aspettava il vecchio e fedele Jaken. Sorrise impercettibilmente. Sapeva che Inuyasha l’amava. L’aveva capito dopo il loro ultimo scontro,quando per la prima volta dopo tanto tempo il suo sguardo si illuminò. Ma..ormai è finita. Le si avvicinò e la baciò. Fine.