09/08/2012
7 recensioniLa ventiseienne si diresse verso la porta e raccolse le lettere da terra. 'Bollette, bollette, bellotte' lesse fra se e se la donna guardando i mittenti, fin quando non si ritrovò fra le mani una lettera da un certo Cody Anderson. Andò in salotto, si sedette sul divano, aprì la busta e iniziò a leggere:
Ehi Gwen,
Ti ricordi di me? Scommetto di no… Io sono Cody, quello stupido ragazzo che nonostante siano passati dieci anni da quando ci siamo visti l’ultima volta, è ancora innamorato di te. E lo è sempre stato.
A te non importerà niente, ormai sei sposata con quello sbruffone di Duncan, hai un figlio e un lavoro, ma io ci tenevo che tu sapessi che non ti ho mai dimenticata.
Non so cosa mi sia venuto in mente quando ho deciso di scriverti questa banalissima lettera, non so in cosa speravo. Forse credevo che dopo che l’avresti letta saresti corsa da me e ti saresti buttata fra le mie braccia.
Ma non sarà così, vero?
Forse dovrei finirla qui, con un semplice ‘Ti amo, ciao’, ma sarebbe da codardi, ormai ho iniziato, tanto vale dirti tutto.
Ogni volta che avevi bisogno di me, io c’ero sempre.
Per esempio, ti ricordi durante la sfida delle canoe? Quella dove dovevamo andare fino all’isola del teschio e tornare indietro?
Sapevo che eri attratta da Trent e lui lo era da te.
Perciò, mi sono fatto da parte e grazie a me vi siete messi insieme. E questa non è stata l’unica volta che mi sono schierato dalla tua parte, per il tuo bene e la tua felicità. Io ti amo talmente tanto, che mi basta sapere che sei felice, anche se la tua felicità non sono io.
Non sai quante volte ho desiderato essere come Duncan o Trent, per poterti baciare o, semplicemente, poterti abbracciare.
Non puoi neanche immaginare quanto li abbia invidiati.
Sarebbe stupido dire che loro non ti meritavano e io si, perché non sarebbe vero. Ma io ti ho amato, ti amo, ti amerò. Prima, ora, per sempre. Ma tutto ciò non importa se ora non sei qui, accanto a me. E’ come aver bisogno di droga e non averla: è doloroso.
Ma tu non puoi capire. Tu hai sempre conquistato la persona che amavi. Guarda: prima quel moro dagli occhi verdi e poi quello dagli occhi blu. Tutti e due sono cascati ai tuoi piedi. Ma come biasimarli?! Piuttosto mi sarei meravigliato del contrario.
Come ho gia detto, ormai non importa più ciò che provo.
Forse dovrò farmi una vita, come hai fatto tu. Una moglie, un figlio, un lavoro… E’ più facile a dirsi che a farsi.
Forse mi arrenderò alle continue suppliche Sierra, quella ragazza ossessiva dai capelli viola. Anche se non sarà mai come te. Nessuna potrà mai esserlo.
Forse è meglio che smetta di scrivere questa stupida lettera.
Forse, forse, forse… La mia vita è tutto un forse.
Ora, dopo questo sfogo, concludo qui questo strazio e finirò dicendoti: Ti amo, ciao.
Cody
Appena finì di leggere l’ultima frase, la porta di casa si aprì ed entrò Duncan, dicendo ‘Famiglia adorata, sono tornato!’.
La donna piegò la lettera e se la infilò nella tasca della gonna, per poi dirigersi verso il marito e salutarlo con un bacio appassionato.
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Perdonatemi per questo schifo. Per favore!
Spero che almeno non ci siano troppi errori.
Un enorme saluto, Dog (e chiedo di nuovo scusa ai vostri poveri occhi per aver dovuto leggere questo strazio!)