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Autore: Geronimo1829    10/08/2012    3 recensioni
Una decina di vecchiette assatanate, una famiglia di ambasciatori della Mongolia, tre streghe pettegole, uno stravagante pittore, una maniaca della pulizia, un chitarrista rock che suona dalla mattina alla sera, un Jack Russell scatenato, un professore di letteratura mezzo pazzo, un vecchio strampalato, un generale in pensione ... quale ricetta migliore per un tranquillo e sereno condominio?
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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La mattina successiva fui svegliato dallo starnazzare di una gallina. Erano le sette in punto!

-Possibile che qualcuno abbia una gallina in un condominio?- pensai mentre uscivo dall'appartamento. Ieri avevo portato la spesa a ben 4 vecchiette che abitavano tutte all'ultimo piano. Vorrei ricordare che nessuna delle scale (M,N,O,P) ha un ascensore!

Quindi, come potrete ben capire, ero assolutamente esausto.

Uscito dal mio alloggio vidi tre vecchiette che erano sedute sulle scale e lavoravano a maglia.

-Ti ricordi i bei tempi?- chiese la prima, la più anziana, alle sue compagne non smettendo, però, di lavorare a maglia

-Si- rispose la seconda -non ci stancavamo mai di lavorare a maglia...-

-E poi i portieri erano molto più simpatici e lavoratori ...- disse la terza, la più giovane, guardandomi male - … e soprattutto duravano molto di più-

-Chissà perché adesso muoiono così velocemente?- si chiese la prima

-Hai ragione Carla, hai visto l'ultimo portiere?Quello si è ucciso solo dopo tre giorni-disse la seconda continuando a lavorare

-Che record!- urlò la terza -Me lo devo proprio segnare-

-E questo quanto rimarrà?-

-Io dico che domani già si uccide- disse la seconda mentre io toccavo ferro

-Io scommetto che resiste un settimana- disse la terza tirando fuori dieci euro

-No, quello si ucciderà fra un mesetto- disse la prima puntandone, invece, venti.

-Un mese di vita non era poi così male!- pensai fra me rabbrividendo.

Queste simpatiche signore si chiamavano Carla, Francesca e Antonietta ed erano le vecchiette più pacifiche del condominio! Giudicate voi!

Già dal mio primo giorno di lavoro avevo scoperto che le dieci vecchiette del fabbricato si potevano dividere in tre categorie:

  • le vecchiette irascibili (quelle della spesa), che erano le più pericolose di tutte. Erano quattro e abitavano all'ultimo piano delle scale.

  • le vecchiette che lavoravano a maglia, che erano le più pacifiche e tranquille.

  • le vecchiette dei servizi segreti condominiali. Erano tre (Giuliana, Giacomina, Bettina) e facevano parte, insieme ad altri condomini, di questa terribile organizzazione segreta.

I servizi segreti condominiali erano peggio della Gestapo, della CIA e della KGB messi insieme. Erano più efficienti di qualunque servizio segreto esistente ed era impossibile per nessuno entrare nel condominio senza essere visti da loro.

Si appostavano sui loro balconi nascosti dietro le tende e, appena vedevano uno sconosciuto, entravano in azione. Ovviamente, vedendo un nuovo portiere, i servizi segreti condominiali si misero i moto inviando il membro più temuto: Giuliana Moratti.

Era una vecchietta bassa, robusta e aveva dei capelli scuri totalmente scompigliati che le davano un'aria molto acida. Mi si avvicinò trotterellando con in mano un taccuino.

-Nome?- chiese con aria autoritaria

-Prego?-

-Insomma, sei scemo? Ti ho chiesto qual'è il tuo nome?-

-Francesco Di Nicola-

-Data di nascita?-

-Mi scusi, vuole per caso la mia carta d'identità?-

-Ah … così facciamo prima- disse strappandomi di mano il documento -Lei ha qualche esperienza come portiere?-

-No-

-Male, molto male … Oggi quanto tempo ha annaffiato le piante?-

-Penso 2 ore-

-Oltre a essere scemo sei anche bugiardo: hai annaffiato 1 ora e 58- urlò mostrando un cronometro -A che ora ti è stata consegnata la posta?-

-Alle 8 e 10-

-No, alle 8 e 15-

-In questo caso si sbaglia- dissi -il mio orologio si è proprio fermato in quel momento

-Cosa?- urlò disperata -Non è possibile … vieni a casa mia- continuò aprendo la porta del suo appartamento -Guarda- disse indicandomi degli scaffali -Anni di lavoro, migliaia di schedature … - continuò strappandosi i capelli - … tutto buttato per un piccolo errore grossolano!

Intanto io ero uscito e mi avviavo verso il mio appartamento. Chissà perché solo adesso mi ero ricordato che il mio orologio era in ritardo di alcuni minuti?

  
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