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Autore: trix334    10/08/2012    1 recensioni
la storia parla di una ragazza che durante una normale serata viene paralizzata, si risveglia il giorno dopo in ospedale ma qualcosa è cambiato nel suo codice genetico
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-FERMO MANI IN ALTO!!- Disse il poliziotto entrando dalla porta
-Prova a prendermi- replicò il ragazzo buttandosi dalla finestra, i vetri uscirono verso l'esterno accompagnandolo nella sua caduta, i suoi lunghi capelli neri puntavano dalla parte opposta della direzione della caduta, l'uomo guardò a terra, il suolo si avvicinava sempre più velocemente, si mise in posizione eretta e premette un bottone sulla cint...
-AH CAVOLO!- La luce si spense di colpo, la casa si fece buia, mi alzai in piedi di scatto, mi girai per andare a prendere una torcia ma andai a sbattere contro un comodino -DANNAZIONE!- Il rumore rimbalzò per le pareti della camera e Harvey si mise a ridere
-Devi fare attenzione Jessica- Harvey era la mia ragazza, aveva la mia età, capelli biondi e occhi versi, aveva il naso leggermente a gobba, delle bellissime lentiggini e una corporatura normale
-Grazie, la prossima volta che la mia casa diventerà un circolo di gatti ciechi farò più attenzione- Harley riprese a ridere più forte di prima, mi avviai ferso la cucina, rantolando e tenendo le mani davanti a me tastando  tutto quello che mi si trovava intorno, arrivai in cucina, tastai un po' i balconi per arrivare fino al cassetto che cercavo, lo aprii e frugai fra le varie cianfrusaglie che si distendevano per la capienza del mobile, ne tirai fuori una torcia grande quanto la maniglia di una porta.
Accesi la torcia, mi abituai alla luce della torcia e tornai in salotto e Harvey mi saltò davanti di colpo urlando, d'itinto mi misi in posizione orizzontale reggendomi con una gamba mentre con l'altra diedi un calcio in pancia alla ragazza, la sentì sbuffare e cadere sonoramente qualche metro più avanti -Oh merda- Accorsi verso Harvey prendendo al volo un cuscino intanto lei era totalmente distesa a terra, le alzai la testa e le misi il cuscino sotto, adagiandola delicatamente sopra di esso
-Nota personale: *coff coff* mai più fare uno scherzo a Jessica Harvey- ridacchiai mentre la prendevo in braccio per portarla in camera, mi abbassai piegando le ginocchia per afferrare la torcia che avevo precedentemente gettato.
Mi avviai lentamente verso le scale la torcia cominciò a lampeggiare non appena salii il primo gradino, fuori dalla finestra si vide un lieve lampo giallo, seguito da un piccolo buco sulla finestra e un dolore come una puntura al collo, i miei muscoli si irrigidirono, mi sforzai allo spasmo tentando di assecondare la caduta di Harvey per evitarle una brutta ferita, l'effetto che ottenni fu una caduta all'indietro che mi fece sbattere violentemente la testa, svenni poco dopo.
Al mio risveglio mi ritrovai in ospedale, un forte odore di disinfettante e medicinali mi pervase il naso, cominciai a tastarmi per vedere in che condizioni ero, mi guardai intorno e vidi Harley di fianco a me che stava dormendo, le presi la mano e la accarezzai, mi guardai di nuovo intorno con la speranza che qualcun'altro fosse venuto a trovarmi "E'inutile che continui a guardarti intorno, i tuoi sono morti, hai rimasto solo Harvey, tientela stretta" Strinsi la sua mano leggermente più forte, Harley si svegliò di colpo urlando di dolore, le lasciai la mano e lei se la massaggiò
-Jessie... Mi hai fatto male-
-Io... Scusa... Io non... Io non volevo-
-Non è niente, l'importante è che tu stia meglio- Harley mi si avvicinò dolcemente nascondendosi la mano arrossata e mi diede un bacio sulle labbra, mi venne voglia di abbracciarla ma avevo paura di farle male, strinsi forte il manico del lettino su cui ero sdraiata, finito il bacio lasciai la presa e vidi poco dopo l'espressione stupita di Harvey, che mi fece posare lo sguardo dove prima avevo la mano, notai appena che il manico aveva la forma della mia mano quando fui costretta a girare il volto spaventata dall'arrivo di un uomo in camice bianco che sfogliava le pagine di una cartella, istintivamente appoggiai la mano dove prima avevo stretto talmente forte da far piegare il metallo 
-Beh fortunatamente ha solo un piccolo bernoccolo, e vista la sua caduta mi aspettavo almeno un trauma cranico-
-Sembra quasi deluso- Risposi al dottore
-Sono solo molto stupito, credo che non ci sia altro da dire, possiamo farla uscire subito se vuole-
-Sono d'accordissimo- Il dottore mi fece firmare alcune carte e mi ridiede i miei oggetti personali.
Uscimmo in fretta e furia dall'ospedale per dirigerci a casa mia
-Come mai vai così di fretta?-
-Hai visto come ho stretto forte la tua mano? E come ho distrutto quel lettino? Ieri non mi sarei nemmeno sognata di farlo ma oggi... Penso sia successo qualcosa ieri notte e devo scoprire cosa-
-Ma dai, magari quel lettino era molto vecchio-
-Non penso sia andata così- Mentre stava parlando un vecchietto veniva minacciato da un uomo incappucciato, guardai Harley -Guarda questo- Le dissi mentre mi avvicinavo al malvivente per fermarlo, gli arrivai da dietro e diedi qualche colpetto sulle spalle per attirare la sua attenzione, il ladro si voltò e si rivolse a me con un tono nervoso
-Che vuoi, vuoi che ti ammazzi? O forse vorresti un trattamento speciale!?- Il ladro abbassò lo sguardo e fissò con ossessione il mio seno
-Se per trattamento speciale intendi tu che finisci in galera allora ci sto-
-Senti, fai poco la spiritosa, quello col coltello sono io, tu sei solo una ragazzina indifesa- Nel mentre Harley mi si avvicinò silenziosamente e mi sussurrò all'orecchio
-Andiamocene, chiamiamo la polizia e allontaniamoci-
-Tranquilla ci penso io-
-Oh vedo che hai anche l'amichetta, se vuoi posso trovare un posto anche per...- No lo feci finire, lo afferrai per il colletto e lo sollevai a un metro da terra
-Torci un solo capello alla mia ragazza e mi assicurerò che tu ti penta di quel nefasto giorno in cui i tuoi hanno bucato quel preservativo da due soldi per dare alla luce un bambino con qualche chiaro problema mentale- Il teppista spaventato strinse l'impugnatura del coltello e tentò di affondarmelo nella carne, sentii Harley che gridava di terrore, non guardai la ferita, non sentivo dolore e la faccia sconvolta del ladro mi tolse ogni dubbio, fece cadere il coltello e tentò di liberarsi dalla presa, lo alzai un po' più in alto e poi lo lasciai cadere, lui si rimise subito in piedi e scappò a gambe levate, tutta la gente lì attorno aveva lo sguardo stupito, presi il coltello da terra e lo diedi ad Harvey -Hai bisogno di altre prove adesso?- Harvey rimase immobile a fissare il coltello per qualche istante mentre io mi ero già avviata verso casa -SBRIGATI- Lei si girò e mi rincorse.
  
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