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Autore: _Hana_    10/08/2012    1 recensioni
10 agosto.
La notte di San Lorenzo.
Se lasciate una piccola recensione il desiderio di questa magica sera si avvererà,
non costa niente provare! ;D
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La notte di San Lorenzo.



Io non ci posso credere.
Cioè.
Non ho parole.
Può passare il fatto che siamo ad agosto, sull’argine davanti a casa mia, seduti su due seggioline scapestrate a guardare le stelle alla ricerca di una particolarmente in movimento e con la coda, ma il fatto che mi batta il cuore così forsennatamente non va affatto bene.
Ho perso il conto di tutte le volte che mi sono infatuata di qualcuno.
C’è stato il postino biondo dagli occhi azzurri, il cameriere dall’accento spagnolo, il piccolo brasiliano dal sorriso da esponente della Mentadent che portava le pizze, l’idraulico sbadato e altri che non dimenticherò mai.
Non starò qui ad elencarvi tutti quelle persone che venivano costantemente a disturbare i miei sogni, piuttosto mi fa strano pensare al fatto che in questo preciso istante, con le guance arrossate e la pancia sottosopra mi stia dichiarando al mio migliore amico.
 
Vergogna delle vergogne.
 
Immaginatevi per un secondo due persone che si conoscono da tutta la vita: hanno condiviso tutto, si sono dichiarati migliori amici con il mignolino e che litigano come due sposini … verrebbe logico pensare, dal momento che uno è un ragazzo e l’altra una ragazza, che prima o poi qualcuno si sarebbe innamorato.
Ma non io.
Non mi aveva mai sfiorato l’idea che mi potesse piacere il mio “quasi” fratello, colui che mi ha sempre sostenuta, demoralizzata, fatta sorridere, piangere eccetera eccetera.
Poi però … effettivamente non so quando mi sia successo, mi ha cominciato a piacere.
Sarà stato quando mi ha salvato dall’espulsione quella volta a scuola, o quando mi è scoppiato a piangere in mano dopo essere stato abbandonato dalla sua ragazza perché dichiaratasi lesbica, che ho perso la testa.
Ma andiamo! Io e le dichiarazioni che non siano strettamente formali, non andiamo d’accordo.
Va bene che a parole sono brava, ma non così tanto da rimanere impassibile davanti ad una cosa del genere.
C.V.D
Come volevasi dimostrare.
Mi tremano le gambe, ho improvvisamente freddo con 40 gradi di sera, sono rossa come un peperone e non riesco a non balbettare, ho persino paura che mi esca qualche lacrima dal nervosismo.
E io non piango mai.
Lui è qui che mi fissa.
Non capisco se lo sguardo sia dolce, sorpreso o tutt’ e due perché sono troppo impegnata a parlare e a evitare di cominciare a singhiozzare.
Improvvisamente mi blocco.
Smetto di riempire l’atmosfera di cose inutili che ora mi sembrano anche stupide; come se gli ultimi due mesi passati  non siano stato l’inferno a nascondergli i miei sentimenti, mi risiedo sulla sedia di plastica e mi rimetto a guardare le stelle.
Lascio tutto a metà, perché sento che non ha senso.
Ho poca autostima anche se sembra che io sia la persona più sicura di questo mondo e lui lo sa, così mi appoggia piano una mano sul capo.
La verità è che più di una volta ho fatto l’altruista per non prestare attenzione ai miei sentimenti, per sviare quello che è il problema.
Non mi voglio bene.
A volte mi dico che sono fortunata ad averlo, perché avere un vero migliore amico non è da tutti, infatti oltre a lui non ho nessun altro.
Sono io quella che infonde autostima alla gente, ma sono la prima che non ne ha.
“Perché un ragazzo bello, biondo e con gli occhi cioccolata dovrebbe perdere tempo con una ragazzina mora in tutto, caratterialmente cinica, fredda e asociale?” penso spesso a questa cosa e un po’ me ne vergogno, forse è proprio il fatto che non mi ha mai abbandonata che mi fa pensare a lui in quel modo.
So che a volte mi vede come un leone, altre come una pecorella e anche gli altri, mai una via di mezzo, o bianco o nero, o chiaro o scuro.
Non ho mai cercato l’amore forzando le altre persone come molte mie “amiche”, vorrei solo qualcuno a cui poter raccontare i miei segreti, stop.
Voi direte, hai il tuo migliore amico no?!
Troppo facile, se lui è diventato il mio segreto come faccio a dirglielo?
Posso essere molto asociale se voglio, dipende da come mi gira ed è per questo che la notte di S.Lorenzo siamo solo io e lui a esprimere desideri.
E’ possibile che ami il buio e la luna perché sono più tranquilla e adoro la pace, ma lui non è così e spesso mi trascina in avventure più grandi di noi.

Qualche volta combino qualche marachella, ma è sempre lui a sgridarmi perché nonostante le mie imperfezioni c’è chi ancora mi vede come la perfezione.

Che non sono.
Io odio, amo, sono gelosa, maliziosa, timida forse un po’ troppo, ma la mia timidezza è diversa.
E’ come una corazza che mi protegge e allo stesso tempo danneggia.
Non mi fido delle persone, ma vorrei .. Sono sadica, cinica, fredda e fragile a seconda di come vengo presa.
Con quel maledetto sono sempre fragile.
Non ho paura dei mostri della notte, ma delle persone che vi si nascondono, amo la luce pallida della luna, non mi piacciono i trucchi ma mi piace sentirmi carina.
Anche sapendo che non vengo bene nelle foto e non adoro fotografare, mi ha regalato una Nikon per  il mio compleanno.
Sono io, quasi nessuno mi consoce e quell’unico che sa chi sono veramente sto rischiando di perderlo per un qualcosa di sciocco come l’amore.
Neanche la mia ostinazione può niente contro questo sentimento.
E se dopo questa dichiarazione non tornassimo più come prima?
Questo è sicuro, ma non voglio pensarci.
Avere 141 contatti nella rubrica del telefono e nessuna persona da chiamare nei momenti veramente importanti, è triste.
Arriva un certo momento in cui cominci a chiederti: chi sono per me quelle persone?
Su chi posso contare?
E quando la risposta è ormai evidente, è li che scatta il dramma esistenziale.
Essere e sentirsi soli sono due cose completamente diverse a mio parere.
Io posso sentirmi sola dopo una litigata o in un momento di particolare debolezza, ma c’è qualcuno che mi può consolare, un’ancora di salvezza.
La persona che è veramente sola non distingue la felicità dalla tristezza, non prova momenti di debolezza perché essi sono ormai quotidiano, un’abitudine; non trova la soluzione ai problemi uscendo e chiacchierando con un amico.
Insieme è indubbiamente meglio.
Confusione adolescenziale, certo, ma bisognerà pur uscirne o no?
Dichiararsi o non dichiararsi?
Questo è il dilemma.
Mente me ne sto a fissare il cielo con il naso all’insù, torturandomi con pensieri pesanti ed esistenziali, la sua mano si è spostata e non la sento più a contatto con la mia pelle.
Ho paura a voltare lo sguardo perché non so cosa potrei trovare.
Un sospiro.
Eccone un altro. 
:-Una stella cadente!- urlo indicando la scia luminosa che sorvola per pochi secondi il cielo.
Non ne avevo mai vista una, sono emozionatissima!
Non provo più imbarazzo o altro, nemmeno confusione o ansia, adesso solo mi preme il fatto di fargli vedere la mia scoperta frutto di una lunga attesa snervante.
Sono fiera di me stessa.
:-Esprimi un desiderio- il fatto che abbia sussurrato mi fa sorridere.
:-Espresso- ed è vero, me l’ero preparato sin dall’inizio. :-Tu?-
:-Voglio che rimaniamo amici per sempre-
L’ha detto ad alta voce.
Questo significa che non ha letto tra le righe.
Colpa mia.
Mi accascio sulla sedia e comincio a ridere quasi in modo folle.
Sapevo che quella serata avrei pianto in un modo o nell’altro, ed eccole lì le maledette che scendono copiose accompagnate dai singhiozzi e dalle risate.
Dovevo dirglielo prima che tutto fosse così chiaro.
Per un attimo mi sono sentita morire.
:-N..non devi dirlo ad alta voce,altrimenti il d..desiderio non si esaudirà- biascico quasi ubriaca.
E realizzo.
:-Sei uno stronzo- ringhio infuriata cambiando repentinamente umore.
:-Ti amo anch’io- sorride furbetto abbracciandomi :-Infatti io non voglio essere il tuo migliore amico per sempre … voglio di più-
“Che vada a farsi fottere” ho pensato quasi ricominciando a ridere.
Sentivo come se il buco dello stomaco ormai chiuso si riaprisse e nel mentre vi fiorisse un fiore bellissimo e piacevole, dalla corolla soffice e colorata.
Non credo al lieto fine.
Nelle fiabe, solo in quello esiste, nella vita non c’è quasi mai, eppure quella sera l’ho desiderato ardentemente al passaggio della stellina.
E cosa ho ottenuto? 
La conferma alla mia convinzione.
Non ho ricevuto un lieto fine, perché non è stata la fine ma l’inizio della nostra storia, ma ho avuto quello che mi spettava, quello che mi ero guadagnata fino a quel punto.
Un po’ di felicità, quella vera.
Sicuramente non finirà  come Cenerentola o come Giulietta e Romeo perché i principi non erano i migliori amici delle principesse.
Io non ho mai perso la scarpetta di cristallo, l’ho sempre lanciata dietro alla gente, non sono stata limitata da nessuno e non permetterò a nessuno di trasformare in tragedia la mia vita.
 Mi sono semplicemente innamorata seriamente nella notte di San Lorenzo,sotto le stelle che vibravano dalla felicità e il silenzio che faceva da componente essenziale.
 
Trovatemi qualcuno che abbia scritto una fiaba così perfetta come la mia che state sicuri che corro a denunciarlo per plagio.
 
   
 
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