" Jack non mi abbandonare,ho bisogno di te."

Tre settimane dopo.. 10:30, chiesa di San Lorenzo.. Le campane suonavano ,rievocavano il dolore della perdita. Jack era morto...

La messa era finita,ma Sally non aveva ancora versato una lacrima. Dall'incidente non aveva  ancora detto una parola. 

Sally si avvicinò alla bara del suo amico. 

" Mi avevi promesso che non mi avresti lasciata sola. Adesso dovrò lottare da sola contro questo schifo di vita.." Queste furono  le prime parole di Sally da quel tragico pomeriggio in cui Jack era morto .

Il mattino dopo Sally marinò la scuola e si recò nel cimitero in cui Jack il giorno prima era stato sepolto.

 Guardava la lapide. La foto era sua. 19 Dicembre 1993- 31 dicembre 2012.. " Sei proprio tu."

Sally si siede accanto alla lapide di Jack. Non versa lacrime. Sta lì,in silenzio con gli occhi fissi verso il vuoto.

I giorni passano e Sally sente il forte desiderio di andare nel luogo in cui era solita recarsi con Jack. Lì, crede di sentire e vedere il suo amico. Lei si avvicina, tende la mano per accarezzargli il viso,ma lui si dissolve.

 "Io l'ho visto, era lui." Pensava fra sé. Il giorno dopo torna nel medesimo luogo del giorno prima,ma niente. Delusa e triste Sally torna casa.

31 Gennaio.. Un mese è passato dalla morte di Jack e il dolore diventa sempre più insopportabile. Per la prima volta da quel tragico incidente Sally sente sulle sue labbra l'amaro sapore delle lacrime. Ora si sente meglio,ha sfogato il suo dolore,la sua tristezza. Vuota più che mai torna nel magico posto in cui tempo prima ha avuto l'impressione di vedere Jack. Ecco che riappare l'immagine di Jack. Si avvicina.. "Sono qui,sono io,non avere paura. Ero io anche quel giorno in cui sei venuta. Non sei impazzita. Mi sei mancata Sally." La ragazza prova ad avvicinarsi al suo amico,ma lui la ferma. " Non provare a toccarmi perchè tanto non ci riusciresti. Non sono altro che un immagine senza ossa e senza carne.

In un tutti i modi ho cercato di rendermi visibile a te,ma il dolore che provavi mi ha impedito di avvicinarmi. Io non ti ho abbandonata Ti sono sempre rimasto accanto."

"Ma com'è possibile?!" chiede Sally.

"Ho deciso di restare qui,sulla terra con te e di proteggerti,per quanto mi sia possibile."

"Oh jack,quanto vorrei abbracciarti."

"Non sai quanto lo vorrei,ma non puoi.. ne di ossa ne di carne sono fatto."

I giorni passavano e i due si vedevano ogni pomeriggio.

I genitori di Sally iniziarono a preoccuparsi per la figlia che negli ultimi tempi non aveva legato con nessuno. Decisero di portarla da una psicologa. Nessuno la capiva. Dicevano che stesse impazzendo,che il dolore le avesse dato alla testa. Intanto Sally si estraniava sempre più dal mondo reale. I medici credendo di aiutarla la mandarono in un centro psichiatrico e ciò le impediva di vedere Jack perchè solo Jack si manifestava solo nel loro posto speciale. Fu così che un giorno Sally  decise di indossare i vestiti più belli che avesse e andò nel reparto dei medicinali e astuta come una volpe fregò un flaconcino di medicinali. Ne inghiottì più che poté e si distese su letto.. "Jack aspettami,sto tornando da te.."

Arrivata, Jack si manifestò a lei e le disse:" Che fine avevi fatto? Credevo ti fossi dimenticata di me :("

"No mio caro,non potrei mai e ora fatti abbracciare." 

" Ma non puoi." Rispose Jack.

"Oh caro mio ti sbagli. Vieni qui!"

Jack rimase immobile e Sally gli corse incotro e lo abbraccio così forte che se Jack fosse stato vivo lo avrebbe soffocato le in quell'esatto momento.