Sapeva di essere terribilmente in ritardo, ma il suo arrivo era stato ritardato dal professor Schuster che l'aveva trattenuto più a lungo del dovuto per preparare l'esibizione che lui e gli altri delle New Direction, stavano preparando per il giorno del Ringraziamento per dare il bentornato agli ex diplomandi che sarebbero tornati a Lima. Era così nervoso che si passava spesso la mano tra i capelli perfettamente pettinati e suonava spesso il clacson per far muovere il traffico che si era, improvvisamente, fermato con lo scoppio di quel temporale imprevisto. Era stata una giornata piena di sole, sembrava che il mondo gli sorridesse e gli dicesse che finalmente, dopo tanti mesi di lontananza, di insicurezze e di risentimenti, potesse essere felice, perché il suo amore sarebbe arrivato presto. Non più telefonate, non più lunghi messaggi per e mail, non più tristi occhiate attraverso lo schermo di un monitor, avrebbe finalmente rivisto i suoi occhi azzurro cielo, assaporato le sue dolci labbra vellutate e risentito quella voce che l'avvolgeva sempre di un calore che lo rendeva felice. Sorrise come uno stupido a quel pensiero accorgendosi solo in quel momento di essere arrivato, finalmente, davanti all'entrata degli arrivi.
Lo vide, il suo amore, la sua anima gemella, il ragazzo che l'aveva fatto innamorare per il suo buon cuore per la sua evidente tristezza di aver perso un caro amico. Aveva fatto di tutto per lui, anche trasferirsi in una scuola, lontano dai suoi amici e dalla sua vita precedente, dove ti buttavano in faccia una granita se decidevano che i tuoi sogni e le tue speranze erano da sfigati, ma l'avrebbe fatto altre mille volte, perché senza il suo ragazzo, senza l'amore della sua vita, senza averlo sempre vicino, difficilmente sarebbe sopravvissuto.
Ed eccolo lì il suo Kurt, che lo aspettava all'entrata del aereoporto, poggiato leggermente sulla sua valigia Gucci nuova fiammante, che gli sorrideva, in quel modo malizioso e riservato che lui adorava.
Blaine fermò la macchina con il cuore che batteva a mille e la testa che girava per la felicità, ma cercò di dipingersi sul viso un sorriso di scuse, nonostante volesse solo correre a baciarlo. Si risistemò i capelli con il pettinino che portava sempre in tasca e dopo essersi accomodato il suo papillon e il cardigan, uscì dalla macchina.
I loro sguardi si incontrarono e il resto del mondo scomparve, nulla più aveva importanza, solo quel attimo meraviglioso. Cominciarono ad avvicinarsi l'uno verso l'altro, dapprima esitanti, poi sempre più velocemente fino a quando non si ritrovarono l'uno di fronte al altro. Si incontrarono al di fuori dell'entrata, sotto la pioggia battente, che gli rigava il viso di gocce di pioggia e gli inzuppava i vestiti, ma niente di ciò era importante perché loro si erano finalmente ritrovati.
Blaine deglutì nervoso -Kurt mi dispiace così tanto, ma Schuester mi ha trattenuto più del previsto... mi sei mancato così tanto in questi mesi-. Non riuscì a trattenere alcune lacrime che scesero dai suoi occhi mischiandosi alla doccia
Vide il sorriso di Kurt sciogliersi, mentre allungava una mano per asciugargli dolcemente gli occhi dalle lacrime. -Anche tu mi sei mancato Blaine, più di quanto tu possa immaginare, il sole splende sempre di meno quando non ci sei tu-.
Blaine sorrise e chiese -Cosa posso fare per farmi perdonare questo ritardo?-
Kurt gli mise le braccia attorno al collo come aveva fatto tante altre volte -Credo che tu lo sappia?! sussurrò dolcemente. Blaine sorrise di più e stringendolo tra le braccia lo baciò, mentre la pioggia scrosciava su di loro e la vita ricominciava a vivere lasciandoli completamente persi nel loro amore.