11/08/2012
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The Beauty and The Beast
- Jinki, tu sei felice qui con me? -
La creatura pelosa distolse lo sguardo dalla pietanza e lo riversò dritto negli occhi del giovane dinanzi a lui.
- Certo, perché me lo chiedi? -
- Non era ciò che volevi, all’inizio. -
Continuò la bestia, un tempo chiamata Taemin.
- Cosa intendi dire? -
Jinki abbassò lo sguardo.
- La ragione per cui sei qui è…la rosa. -
Taemin continuò, affranto per la dura realtà. Jinki era giunto al suo castello per trovare suo padre, poi si era invaghito della sua rosa e aveva tentato di rubarla.
Ma la bestia non poteva permettere che nessuno toccasse quell’oggetto, poiché era la sua maledizione e poteva spezzarsi solo se fosse stato amato.
Ma erano ormai settimane che Jinki era là e non aveva mai mostrato segni d’apprezzamento verso di lui.
Sicuramente la besta si presentava scorbutica, irriverente, rabbiosa, ma con Jinki cambiava atteggiamento, perché era interessato seriamente a lui.
Jinki era stupendo, una persona trasparente e disponibile.
Chi avrebbe potuto non amarlo?
Taemin non ne aveva idea. Sapeva soltanto che voleva trattenerlo con lui il tempo necessario per far sciogliere l’incantesimo.
Ma, oramai, le speranze erano vane, così aveva preso una decisione.
Quella sera, dopo aver riportato Jinki ai suoi alloggi nel castello, si recò nell’ala ovest, quella proibita e si accostò alla sua rosa luminosa, i cui petali erano quasi tutti poggiati al suolo.
Sollevò il coperchio, lentamente, vezzeggiando lo stelo dell’incantevole fiore sospeso in aria.
Poi lo afferrò con delicatezza tra due dita e lo portò con sé, dal suo amato.
Se donandogli se stesso Jinki avrebbe rifiutato, la rosa lo avrebbe sicuramente reso felice.
E Taemin non desiderava altro che il suo benessere.
- No, io…non posso accettare… -
Jinki si tirava indietro, mentre la creatura gli porgeva il prezioso fiore.
- Io non posso accettare la tua infelicità. Ti prego, prendila… -
Lo tese la mano e gliela carezzò con una dolcezza di cui non si sarebbe mai reso capace in passato.
Jinki sorrise e ricambiò il suo sguardo languido, lasciando che Taemin gli sfiorasse il dorso con le labbra prima di tendergli la rosa.
- E’…è stupenda. Grazie…Taemin. -
Era radioso, ma la bestia sapeva che non avrebbe mai provato qualcosa per lui.
Non avrebbe mai spezzato l’incantesimo, perciò aveva optato per la sua fine.
Sarebbe morto tra le mani di Jinki, poiché i petali sarebbero appassiti molto velocemente in mano a qualcun altro.
Si era condannato a morte, per amore.
Voleva vivere tra le mani del suo Jinki e si toccò il cuore quando scorse il giovane dormire con il suo regalo tra le braccia.