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Autore: fepha    11/08/2012    1 recensioni
'E arriverà quel giorno,piccolo
dove ogni mio passo
si confonderà con il tuo.
Non piangere,chiudi gli occhi e sogna
perchè se ti mancherò è nella tua testa che mi troverai;
è nel tuo cuore che vivrò;
sarò la tua anima e tu sarai la mia'
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'odore di natura bagnata imebriò i polmoni di Summer.
L'umidità si stava pesantemente appoggiando sulla sua pelle; chiuse gli occhi e strinse ancor più forte a se quell'enorme felpa beje assaporando quel profumo. Il suo profumo. Il profumo proibito che per tanti anni aveva bramato e che solo in quel momento si rese conto dell'effetto contrario che otteneva su di lei.
Un forte vento si sollevò scompigliandole i capelli e scagliandole addosso sottili e taglienti gocce di pioggia che veloci,frastagliavano la sua schiena quasi frustandola.
Barcollando appoggiò la mano sul freddo e bagnato tronco di quella quercia; la loro quercia.
Saltò una,due,tre radici fino a che non trovò la grossa conca che caratterizzava in modo particolare il tronco di quell'albero; luogo dove per puro errore si baciarono la prima volta.
Era da qualche mese che si chiedeva se quello che lui diceva di provare per lei era reale o solo frutto della sua ingenua fantasia,fantasia che tristemente chiedeva aiuto ogni qualvolta lui cercasse un contatto da lei,anche un contatto che andava oltre i suoi schemi.
In fondo lei cos'era? Una semplice ragazza,ragazza qualunque che per puro caso fu spinta tra le braccia di un uomo che si credeva dio con la differenza che lui riusciva ad esserlo e lei doveva sempre patire ogni pena dell'inferno per poter essere alla sua altezza.
Il modo in cui lui si comportava era talmente naturale che faceva sembrare lei un robot condannato a seguire movimenti prestabiliti da chissà chi. Lui poteva andare oltre e questi movimenti,lui ne poteva inventare di nuovi e poi insegnarli agli altri che,ingenuamente affascinati,lo seguivano. Ed era giusto così.
Lui non faceva altro che dirle: 'Tu hai qualcosa in più di tutte le altre; tu hai quel qualcosa che mi permette di fidarmi ciecamente di te,tu hai quel qualcosa che mi permette di chiudere gli occhi e sognarti ogni notte. Tu ormai possiedi tutto il mio amore' ma lei non era nemmeno lontanamente tutto questo: lei era una semplice ragazza baciata dalla fortuna tanto che le sembrava che appunto quest'ultima si sia innamorata perdutamente di lei e non la mollasse nemmeno un secondo. Questo sarebbe potuto capitare a chiunque,lei era stata solamente fortunata,ma questo lui non lo capiva nemmeno a martellarglielo nel cervello.
Ora lei non aveva nient'altro che paura; paura per il fatto di essersi lasciata andare troppo,paura perchè lui ormai si fidava ciecamente di lei e lei non era affatto abituata ad avere qualcuno che dipendesse da lei,ora aveva paura di rovinargli la vita più di quanto lui avesse già fatto da solo; a malapena riusciva a gestirsi la sua di vita. Insulsa vita da diciasettenne,segreta amante dell'uomo più famoso del pianeta.
-Summer!-
La voce di Michael era debole e sottile. Era ancora lontano.
Si sedette a gambe incrociate e si coprì il viso con le mani soprendendosi a singhiozzare.
Non voleva che Michael la trovasse ma aveva un disperato bisogno delle sue carezze; voleva stare sola con se stessa più di ogni altra cosa ma necessitava dei suoi abbracci; voleva chiarire una volta per tutte la sua situazione ma sentiva il bisogno di suoi baci,del suo corpo,della sua essenza,della sua anima.
Strinse i denti e tra un singhiozzo e l'altro cominciò ad intonare sottovoce la ninna nanna che Michael tanto amava. In tantissime occasioni lui glie l'aveva chiesta e lei glie l'aveva sempre sussurrata nell'orecchio. Nel buio della camera da letto,nel calore delle lenzuola,nell'eccitazione del corpo di lui completamente nudo accanto al suo altrettanto scoperto. Nel calar del sole quando si sdraiavano l'uno sopra l'altro sul dondolo del giardino. Nella notte sotto le luci del Luna-park. Quasi sperava in quel richiamo,sperava con tutto il cuore che quelle smielate frasi risuonassero nella mente di lui e lo portassero sicuro verso di lei.
'E arriverà quel giorno,piccolo
dove ogni mio passo
si confonderà con il tuo.
Non piangere,chiudi gli occhi e sogna
perchè se ti mancherò è nella tua testa che mi troverai;
è nel tuo cuore che vivrò;
sarò la tua anima e tu sarai la mia'

Aprì gli occhi e il viso bagnato di Michael si bloccò davanti al suo.
Le mani di lui affondarono nel fango e afferrarono quelle di Summer,facendole riemergere.
Si buttò in ginocchio e circondò le spalle di lei con le sue lunghe ed esili braccia.
Summer affondò il viso nella sua spalla ed esplose. Non esplose in lacrime, no; esplose in una fragorosa risata che fece scattare Michael all'indietro.
Non servirono parole per far intuire a Summer che Michael era totalmente confuso e spaesato,bastava guardare la sua espressione da perfetto idiota.
Summer si coprì e si stropicciò il viso con le mani. Non riusciva a capire il perchè di quella reazione così fuori luogo.
Michael sospirò e sorrise scuotendo la testa.
Si rimise in ginocchio e prese tra l'indice ed il pollice il mento di Summer.
-Spiegami perchè sei così strana-
Le guance di Summer si acceserò di un rosso vivo. Poteva rispondere a tutto meno che a quello.
-Non importa il perchè. E' per questo che io ti amo-
Michael abbassò lo sguardo,forse afflitto dall'espressione preoccupata che aveva assunto lei.
Gli occhi di Summer si inumidirono quanto bastò per far fuggire svelta una lacrima. Una lacrima ladra che portò via con se pezzi d'anima.
-Non voglio che tu lo ridica. Non dire che mi ami.-
-Perchè?-
Michael si mise a gambe aperte incastrando le sue con quelle di lei.
-Ho paura che prima o poi ti stancherai di dirmelo. Tienilo per te e dimmelo solo quando ne senti la necessità.-
Le prese le spalle e lentamente la tirò a se.
Summer si lasciò tirare verso di Michael quasi con un certo sfarfallio nello stomaco.
Le labbra di Michael sfiorarono quelle di lei facendole salire una sensazione del tutto indescrivibile. Il suo desiderio montava in modo disarmante e ebbe una paura folle di non riuscire più a mantenere il controllo.
'Summer,devi farcela almeno per questa volta'.
Michael appoggiò la schiena sul tappeto d'erba umido che accoglieva dolcemente le gocce di pioggia che cadevano dai suoi capelli fradici.
Le mani di Summer si appoggiarono appena sopra le sue spalle e il suo corpo trovò un appoggio sicuro sul delizioso corpo di lui che, anche se freddo perchè completamente bagnato, offriva più calore che mai.
-Stancarmi? Ti amo, ti amo, ti amo e ti amo. Mi dispiace, ma non mi stanco così facilmente-
La testa di Michael si sollevò leggermente dal suolo in cerca di un altro bacio.
Le loro labbra si toccarono nuovamente e come al solito fu compito di Summer ingoiare l'enorme palla di fuoco che instancabilmente le dava quella sensazione di adrenalina e rammollimento nello stesso preciso istante.
Michael riappoggiò con un tonfo la testa per terra e socchiuse gli occhi come avvolto da una stanchezza improvvisa.
Summer si chinò su di lui e gli donò un sottile bacio a fior di pelle sul mento.
Lo osservò in tutta la sua splendida ed innocente bellezza. Non riusciva a trovare nemmeno un difetto neppure sotto tortura.
Improvvisamente Michael riaprì gli occhi e racchiuse il suo labbro inferiore tra i denti superiori. Sapeva benissimo che Summer impazziva quando si mordeva il labbro e sembrava lo stesse facendo apposta per.. aspetta.. lo stava facendo apposta.
Le sue mani passarono lente e decise sulle gambe piegate di Summer.
Chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere in quella splendida sensazione di bruciore a fior di pelle che gli regalavano le sue mani.
Sospirò.
-Non puoi proprio farne a meno vero?-
-Fare a meno di te? Non se ne parla nemmeno per scherzo.-
Quella fu letteralmente la goccia che fece traboccare il vaso; che fece traboccare Summer.
Afferrò il viso di Michael con entrambe le mani e affondò il viso contro il suo.
Le loro lingue si fusero quasi come se niente fosse. Si inseguivano cercandosi l'un l'altra e poi, quando si trovavano, il gioco ricominciava ancora e ancora quasi diventanto sempre più divertente.
La pioggia cadeva ancora scrociando sopra le loro teste ma ormai per loro era svanito tutto; esistevano solo loro due e il loro sentimento. Il loro amore.
'E arriverà quel giorno,piccolo
dove ogni mio passo
si confonderà con il tuo.
Non piangere,chiudi gli occhi e sogna
perchè se ti mancherò è nella tua testa che mi troverai;
è nel tuo cuore che vivrò;
sarò la tua anima e tu sarai la mia'
Aprì gli occhi e il viso bagnato di Michael si bloccò davanti al suo.
Le mani di lui affondarono nel fango e afferrarono quelle di Summer,facendole riemergere.
Si buttò in ginocchio e circondò le spalle di lei con le sue lunghe ed esili braccia.
Summer affondò il viso nella sua spalla ed esplose. Non esplose in lacrime, no; esplose in una fragorosa risata che fece scattare Michael all'indietro.
Non servirono parole per far intuire a Summer che Michael era totalmente confuso e spaesato,bastava guardare la sua espressione da perfetto idiota.
Summer si coprì e si stropicciò il viso con le mani. Non riusciva a capire il perchè di quella reazione così fuori luogo.
Michael sospirò e sorrise scuotendo la testa.
Si rimise in ginocchio e prese tra l'indice ed il pollice il mento di Summer.
-Spiegami perchè sei così strana-
Le guance di Summer si acceserò di un rosso vivo. Poteva rispondere a tutto meno che a quello.
-Non importa il perchè. E' per questo che io ti amo-
Michael abbassò lo sguardo,forse afflitto dall'espressione preoccupata che aveva assunto lei.
Gli occhi di Summer si inumidirono quanto bastò per far fuggire svelta una lacrima. Una lacrima ladra che portò via con se pezzi d'anima.
-Non voglio che tu lo ridica. Non dire che mi ami.-
-Perchè?-
Michael si mise a gambe aperte incastrando le sue con quelle di lei.
-Ho paura che prima o poi ti stancherai di dirmelo. Tienilo per te e dimmelo solo quando ne senti la necessità.-
Le prese le spalle e lentamente la tirò a se.
Summer si lasciò tirare verso di Michael quasi con un certo sfarfallio nello stomaco.
Le labbra di Michael sfiorarono quelle di lei facendole salire una sensazione del tutto indescrivibile. Il suo desiderio montava in modo disarmante e ebbe una paura folle di non riuscire più a mantenere il controllo.
'Summer,devi farcela almeno per questa volta'.
Michael appoggiò la schiena sul tappeto d'erba umido che accoglieva dolcemente le gocce di pioggia che cadevano dai suoi capelli fradici.
Le mani di Summer si appoggiarono appena sopra le sue spalle e il suo corpo trovò un appoggio sicuro sul delizioso corpo di lui che, anche se freddo perchè completamente bagnato, offriva più calore che mai.
-Stancarmi? Ti amo, ti amo, ti amo e ti amo. Mi dispiace, ma non mi stanco così facilmente-
La testa di Michael si sollevò leggermente dal suolo in cerca di un altro bacio.
Le loro labbra si toccarono nuovamente e come al solito fu compito di Summer ingoiare l'enorme palla di fuoco che instancabilmente le dava quella sensazione di adrenalina e rammollimento nello stesso preciso istante.
Michael riappoggiò con un tonfo la testa per terra e socchiuse gli occhi come avvolto da una stanchezza improvvisa.
Summer si chinò su di lui e gli donò un sottile bacio a fior di pelle sul mento.
Lo osservò in tutta la sua splendida ed innocente bellezza. Non riusciva a trovare nemmeno un difetto neppure sotto tortura.
Improvvisamente Michael riaprì gli occhi e racchiuse il suo labbro inferiore tra i denti superiori. Sapeva benissimo che Summer impazziva quando si mordeva il labbro e sembrava lo stesse facendo apposta per.. aspetta.. lo stava facendo apposta.
Le sue mani passarono lente e decise sulle gambe piegate di Summer.
Chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere in quella splendida sensazione di bruciore a fior di pelle che gli regalavano le sue mani.
Sospirò.
-Non puoi proprio farne a meno vero?-
-Fare a meno di te? Non se ne parla nemmeno per scherzo.-
Quella fu letteralmente la goccia che fece traboccare il vaso; che fece traboccare Summer.
Afferrò il viso di Michael con entrambe le mani e affondò il viso contro il suo.
Le loro lingue si fusero quasi come se niente fosse. Si inseguivano cercandosi l'un l'altra e poi, quando si trovavano, il gioco ricominciava ancora e ancora quasi diventanto sempre più divertente.
La pioggia cadeva ancora scrociando sopra le loro teste ma ormai per loro era svanito tutto; esistevano solo loro due e il loro sentimento. Il loro amore.
Aprì gli occhi e il viso bagnato di Michael si bloccò davanti al suo.
Le mani di lui affondarono nel fango e afferrarono quelle di Summer,facendole riemergere.
Si buttò in ginocchio e circondò le spalle di lei con le sue lunghe ed esili braccia.
Summer affondò il viso nella sua spalla ed esplose. Non esplose in lacrime, no; esplose in una fragorosa risata che fece scattare Michael all'indietro.
Non servirono parole per far intuire a Summer che Michael era totalmente confuso e spaesato,bastava guardare la sua espressione da perfetto idiota.
Summer si coprì e si stropicciò il viso con le mani. Non riusciva a capire il perchè di quella reazione così fuori luogo.
Michael sospirò e sorrise scuotendo la testa.
Si rimise in ginocchio e prese tra l'indice ed il pollice il mento di Summer.
-Spiegami perchè sei così strana-
Le guance di Summer si acceserò di un rosso vivo. Poteva rispondere a tutto meno che a quello.
-Non importa il perchè. E' per questo che io ti amo-
Michael abbassò lo sguardo,forse afflitto dall'espressione preoccupata che aveva assunto lei.
Gli occhi di Summer si inumidirono quanto bastò per far fuggire svelta una lacrima. Una lacrima ladra che portò via con se pezzi d'anima.
-Non voglio che tu lo ridica. Non dire che mi ami.-
-Perchè?-
Michael si mise a gambe aperte incastrando le sue con quelle di lei.
-Ho paura che prima o poi ti stancherai di dirmelo. Tienilo per te e dimmelo solo quando ne senti la necessità.-
Le prese le spalle e lentamente la tirò a se.
Summer si lasciò tirare verso di Michael quasi con un certo sfarfallio nello stomaco.
Le labbra di Michael sfiorarono quelle di lei facendole salire una sensazione del tutto indescrivibile. Il suo desiderio montava in modo disarmante e ebbe una paura folle di non riuscire più a mantenere il controllo.
'Summer,devi farcela almeno per questa volta'.
Michael appoggiò la schiena sul tappeto d'erba umido che accoglieva dolcemente le gocce di pioggia che cadevano dai suoi capelli fradici.
Le mani di Summer si appoggiarono appena sopra le sue spalle e il suo corpo trovò un appoggio sicuro sul delizioso corpo di lui che, anche se freddo perchè completamente bagnato, offriva più calore che mai.
-Stancarmi? Ti amo, ti amo, ti amo e ti amo. Mi dispiace, ma non mi stanco così facilmente-
La testa di Michael si sollevò leggermente dal suolo in cerca di un altro bacio.
Le loro labbra si toccarono nuovamente e come al solito fu compito di Summer ingoiare l'enorme palla di fuoco che instancabilmente le dava quella sensazione di adrenalina e rammollimento nello stesso preciso istante.
Michael riappoggiò con un tonfo la testa per terra e socchiuse gli occhi come avvolto da una stanchezza improvvisa.
Summer si chinò su di lui e gli donò un sottile bacio a fior di pelle sul mento.
Lo osservò in tutta la sua splendida ed innocente bellezza. Non riusciva a trovare nemmeno un difetto neppure sotto tortura.
Improvvisamente Michael riaprì gli occhi e racchiuse il suo labbro inferiore tra i denti superiori. Sapeva benissimo che Summer impazziva quando si mordeva il labbro e sembrava lo stesse facendo apposta per.. aspetta.. lo stava facendo apposta.
Le sue mani passarono lente e decise sulle gambe piegate di Summer.
Chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere in quella splendida sensazione di bruciore a fior di pelle che gli regalavano le sue mani.
Sospirò.
-Non puoi proprio farne a meno vero?-
-Fare a meno di te? Non se ne parla nemmeno per scherzo.-
Quella fu letteralmente la goccia che fece traboccare il vaso; che fece traboccare Summer.
Afferrò il viso di Michael con entrambe le mani e affondò il viso contro il suo.
Le loro lingue si fusero quasi come se niente fosse. Si inseguivano cercandosi l'un l'altra e poi, quando si trovavano, il gioco ricominciava ancora e ancora quasi diventanto sempre più divertente.
La pioggia cadeva ancora scrociando sopra le loro teste ma ormai per loro era svanito tutto; esistevano solo loro due e il loro sentimento. Il loro amore.
La bocca di Michael esplorava curiosa ogni centimetro libero della dolce pelle di Summer.
Ogni tanto la sua bocca si intervallava con la sua lingua che sinuosa si inotrava tra i piccoli e rotondi seni di Summer, sul suo lungo sottile e sensibile collo scatenandole risatine divertite mischiate a gemiti che chiedevano ancora, che chiedevano di più.
Michael si allontanò leggermente con il viso e si sbottonò i primi bottoni della camicia bianca e strappando via tutti gli altri.
Silenziosamente cominciò a canticchiare una delle sue canzoni. Una delle canzoni preferite da Summer.
-Stringi la mia mano, senti il sudore, sì, ho ancora i muscoli i tensione; lasciami aumentare la velocità, fammi rallentare, lascia che ti faccia viaggiare con la mente.-
Summer chiuse lentamente gli occhi: ora gli unici occhi di cui aveva bisogno erano quelli del suo cuore.
Michael si chinò nuovamente su di lei appoggianto il suo nudo petto su quello ansimante di lei.
-Michael..-
Si sollevò appoggiando i gomiti appena sopra le spalle di lei e la guardò intensamente negli occhi.
-Dimmi-
Summer abbassò lo sguardo e scrutò il perfetto corpo di lui che ancora grondava d'acqua.
-Ti amo-
La mano di Michael passò lenta sulla sua guancia.
I suoi occhi si puntarono sulle sue rosse e piene labbra. Con il dito le accarezzò avidamente come se quelle fosserò la sua unica fonte di salvezza. Le assaporò nuovamente e sel silenzio ascoltò il rimbombare del suo cuore che all'impazzata dava la conferma che la sua anima apperteneva solo ed unicamente a lei.
-Anch'io ti amo e ragazza, quando ti dico per sempre, ricorda che sarà per sempre-
  
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