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Autore: Il Saggio Trentstiel    11/08/2012    2 recensioni
[The Glee Project]
[The Glee Project]-Sei un libro aperto, Henderson! E...-
No, non poteva essere.
Con la coda dell'occhio aveva visto Charlie Lubeck avvicinarsi a loro, dunque fece la cosa più intelligente che le venne in mente.
Fuggì biascicando maledizioni.

Quattordici ragazzi a scuola: l'ambientazione più vecchia del mondo.
Ma se dalla scuola venissero catapultati all'interno di una lotta che imperversa da anni, in cui sono coinvolte antiche famiglie, storie ancor più antiche e misteriosi club scolastici?
[In pausa]
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chi non ha mai fatto un conto alla rovescia?
Il senso di attesa, un filo d'ansia, la complicità con chi è al proprio fianco... Tutte sensazioni più che familiari per chissà quante persone.
Capodanno, manifestazioni sportive, compleanni speciali.
Le occasioni di lieta condivisione sono molteplici.
È però un dato di fatto che, in talune occasioni, un conto alla rovescia sia un'attività affatto gradevole.
L'attesa diventa snervante, l'ansia cresce, la complicità si trasforma in fastidio.
Quando ecco, quel suono.
Malefico, beffardo, fastidioso, ripetitivo.
A fargli da eco sono gli sbuffi e i mormorii di disapprovazione di centinaia di giovani che con passo lento si trascinano verso un edificio, terrificante quanto e più della peggiore casa stregata.
Scuola.
Non vi è parola meno gradita alle orecchie di una massa di adolescenti, specialmente dopo un'estate passata tra ozio e serate sregolate.
Le eccezioni ci sono ma, fortunatamente, si contano sulle dita di una mano.
Ok, forse di due.
-Avanti bellezza, sarà un anno stratosferico questo!-
La bellezza in questione alzò gli occhi al cielo, trattenendo un insulto tra i denti.
Come faceva il ragazzo ad essere così pimpante e di buonumore di prima mattina? Soprattutto quella mattina!
Ignorando il silenzio ostinato dell'amica, il giovane continuò imperterrito con i suoi tentativi di incoraggiarla.
-Ma ci pensi? Rivedremo vecchi amici, espanderemo i nostri orizzonti, apprenderemo!-
La luce maniacale negli occhi del ragazzo era inquietante: se fosse stato il protagonista di un manga, le lenti dei suoi occhiali avrebbero scintillato sinistramente...
La ragazza scosse il capo e si sforzò di sorridere.
-Senza offesa, Tyler...- cominciò, camminando come in trance verso il portone d'ingresso assieme alla fiumana di studenti -... Ma l'apprendimento è l'ultimo dei miei pensieri, al momento.-
Sbadigliò a bella posta, coprendosi la bocca con la mano e strappando un sorriso a Tyler.
-Messaggio ricevuto, Nellie: aneli unicamente a un caffè, un po' di solitudine e...- qui il suo sorriso si fece allusivo -... Un'occhiatina a Blake!-
Nellie arrossì, benedicendo la sua leggera abbronzatura che forse riusciva a mascherare quella sua reazione.
-Tyler! Devi smetterla di dare ascolto ai gossip che girano per la scuola!-
Il ragazzo ridacchiò e si fermò davanti al suo armadietto.
-E tu devi smetterla di essere così prevedibile! Ci vediamo a pranzo, ok?-
La mora annuì, salutandolo con un cenno e dirigendosi al suo armadietto.
Blake Jenner.
Un nome, una vera e propria ossessione per Nellie.
Bello e carismatico, ma decisamente stereotipato.
Capitano e quarterback della squadra scolastica di football, desiderato da tutte, a detta di molti stronzo ed egocentrico: gli mancava soltanto di portarsi a letto la capo cheerleader...
Un concentrato di cliché e luoghi comuni, ma Nellie non riusciva a toglierselo dalla testa: lui e i suoi capelli ondulati, lui e il suo sorriso smagliante, lui e il suo fisico perfetto...
-Fate largo, arrivano le Regine dei Corridoi!-
Qualche risata salutò l'avvicinarsi di due ragazze, intente a sorridere e ad ammiccare a tutti.
La più piccola delle due, seduta su una sedia a rotelle, ostentava un'espressione altera e dispensava unicamente sorrisetti accondiscendenti; la seconda, alta e decisamente robusta, spingeva la carrozzella dell'altra e salutava rumorosamente chiunque le capitasse a tiro.
Nellie attese che le due giungessero a portata d'orecchio, poi levò una mano.
-Regine, avete perso le corone!-
Udendo quella voce la ragazza paraplegica si accigliò appena, ma l'amica sorrise raggiante e la spinse fin davanti a Nellie.
-Vieni qui, zuccherino!- urlò, abbracciandola stretta -Questa abbronzatura ti sta d'incanto!-
Nellie sorrise.
-Grazie, Lily. Oh, ciao Ali.-
Le due ragazze si sorrisero, ma fu una cosa che durò appena qualche secondo, poi distolsero lo sguardo e si dedicarono all'ascolto di una scatenata Lily.
-Sei andata spesso in spiaggia, immagino!-
La mora annuì, osservando non senza una certa soddisfazione le sue braccia lisce e abbronzate.
-Sì, sono stata a...-
-Sandy Hook, nel New Jersey.- la anticipò Ali, sorridendo soddisfatta -Lily ti ha vista lì l'ultima settimana di agosto.-
Nellie parve stupita e, in parte, infastidita: il sorriso contagioso di Lily la tranquillizzò subito.
-Il costume viola che indossavi ti stava divinamente!- squittì convinta, lanciando un'occhiata invidiosa al corpo della mora.
Il secondo trillo della campanella, quello che annunciava l'inizio delle lezioni, pose fine alla loro chiacchierata: le tre ragazze si salutarono e, mentre Nellie entrava con decisione nella prima aula, Ali e Lily proseguirono lungo il corridoio.
Dopo qualche metro la prima alzò lo sguardo verso la seconda.
-Cos'era tutta quell'amicizia tra voi?- domandò con fare fintamente noncurante, in realtà pronta ad analizzare ogni singola sfumatura nella voce dell'amica.
Lily fece un mezzo sorriso, continuando a spingere l'altra lungo il corridoio.
-Il primo passo, in una guerra, è la finzione.- dichiarò lapidaria.
Ali si unì al suo sorriso mentre varcavano la soglia della loro aula.
Quando fu l'ora di pranzo i volti degli studenti erano di poco più rilassati rispetto a quel mattino: certo, la cucina della Senior High non era un granché, ma l'occasione di rilassarsi e staccare dalla solita routine scolastica -e, almeno durante quei primi giorni, dal trauma post-vacanziero- era unica.
Tyler prese il suo vassoio e si mise alla ricerca di Nellie: poco distante da lui individuò due ragazze immerse in una fitta conversazione e, con un gran sorriso, si avvicinò loro.
-Aylin!-
La ragazza castana alzò lo sguardo dal suo piatto e sorrise in risposta.
-Ehi, Tyler! Vuoi sederti con noi?-
Il giovane spostò lo sguardo sull'interlocutrice della sua amica: una ragazza bionda, con grandi occhi azzurri e l'uniforme nera con i ghirigori bianchi delle cheerleader della scuola.
Strinse le labbra e scosse il capo.
-No, grazie, devo incontrarmi con Nellie. Beh, ci vediamo!-
Si allontanò, seguito per qualche istante dallo sguardo delle due ragazze: fu poi un sospiro della bionda a far voltare nuovamente Aylin.
-Visto? Non mi ha neanche salutata!-
Aylin fu costretta ad ammettere, suo malgrado, che la situazione tra quei due non era affatto rosea: conoscendo Shanna credeva che stesse esagerando, ma sembrava davvero che Tyler la detestasse.
-È così da qualche giorno, ormai. Prima ci telefonavamo e uscivamo spesso, poi...- si mordicchiò un'unghia -... Poi è sparito, ha smesso di rispondere agli sms, alle e-mail...-
Sospirò di nuovo, giocherellando con il cibo che aveva nel piatto.
-Non voglio annoiarti con i miei patemi mentali, comunque...-
-Tranquilla!- la rassicurò Aylin -Abbiamo tutti i nostri piccoli e grandi problemi! Io, ad esempio...- sbuffò, improvvisamente infastidita -... Non capisco perché in questa cazzo di scuola non possano evitare di servire maiale un giorno dopo l'altro!-
Shanna dovette trattenere una risata, cosa che avrebbe rischiato di indisporre ulteriormente l'amica: infervorata, Aylin proseguì.
-Si parla tanto di uguaglianza, e come la sponsorizzano? Con costolette, bistecche, salsicce...-
La bionda le prese una mano, parlando in tono ragionevole.
-Aylin, scusami ma da quando sei così legata alla tua religione? Insomma, non ti ho mai vista pregare rivolta alla Mecca, o...-
-Frena, frena!- la interruppe Aylin -E tu cosa ne sai delle tradizioni islamiche?-
Shanna mise su un'espressione sdegnosa che, comunque, durò poco.
-Il binomio capelli biondi - uniforme da cheerleader non presuppone necessariamente stupidità, sai? E comunque sono cose risapute!-
Aylin rise con leggerezza e lanciò un'occhiata al soffitto della mensa.
-Che Allah mi perdoni...- esordì in tono scherzoso -... Ma preferisco osservare soltanto alcuni dettami della religione musulmana! E poi, a dirla tutta, la carne di maiale mi fa schifo...-
Shanna si unì alla sua risata: risata che, poco dopo, venne interrotta da una voce maschile.
-Scusatemi... Posso interrompervi?-
Il proprietario della voce era un ragazzo moro, seduto poco distante da loro, con gli occhi marroni ed un ridicolo cappellino di lana nero.
Sorrise con fare amichevole, ottenendo però un sorriso cordiale soltanto da Shanna.
-Mi chiamo Charlie Lubeck: ho sentito che stavate parlando di religioni, e...- tentennò, un'espressione buffa sul volto -... Non so, vorrei un parere da voi.-
Aylin inarcò le sopracciglia, concentrandosi sul ragazzo e ignorando le occhiate stupite di Shanna.
-A parte che è da cafoni origliare una conversazione... Poi cosa ti fa credere che siamo due esperte di teologia?-
Il sorriso di Charlie si incrinò, come se Aylin gli avesse urlato contro.
Senza un'altra parola, si voltò e tornò al suo pranzo: Shanna e Aylin lo sentirono borbottare tra sé, ma non riuscirono a comprendere cosa stesse dicendo.
La castana sbuffò.
-Questa scuola è popolata da pazzi...-
-Da pazzi e da stronzi.- rincarò la dose Shanna, facendo un cenno col capo verso la porta della mensa.
Scortato dal suo solito gruppetto di amici -anche se, forse, sarebbe stato meglio definirli compagni di stronzate- fece il suo ingresso Blake Jenner.
La quasi totalità delle teste femminili si voltarono al suo passaggio e, Shanna ne era certa, se ognuna di loro avesse sospirato ogni volta che quel bellimbusto gli transitava davanti, avrebbero probabilmente spazzato via la scuola.
Dietro il bel giocatore di football venivano Michael e Abraham, entrambi con due ampi sorrisi strafottenti stampati sul volto, mentre a chiudere la fila c'era un ragazzo mai visto prima.
Sembrava fisicamente ben piazzato, e il suo atteggiamento sicuro lasciava intendere che era un nuovo membro della squadra di football.
Una voce profonda alle spalle di Shanna la fece sobbalzare.
-Sbaglio o è appena entrato Blake con i suoi allegri compari?-
Riconosciuto il ragazzo, Shanna si tranquillizzò e gli strinse affettuosamente un braccio.
-Come sempre hai ragione, Mario! C'è anche un tipo nuovo con loro, ma non so chi sia...-
-Maxfield Camp!- decretò una voce sicura proveniente da dietro Mario: una ragazza magra con capelli cortissimi, tanto da assomigliare ad un ragazzo, sbucò fuori e storse il naso.
Aylin, per la terza volta dall'inizio del pranzo, sbuffò.
-Questo tavolo è più affollato di una stazione... Ciao, Dani.-
La ragazza non abbandonò la sua espressione apparentemente disgustata.
-Affabile come sempre, vedo. Comunque pare che quel Maxfield si sia trasferito qui dal Kentucky.
Mario diede una sonora risata.
-Dal Kentucky? E chi gliel'ha fatto fare di abbandonare la patria del pollo fritto per finire in questo buco di paese?-
Dani batté con una mano sulla pancia dell'amico, ghignando.
-Di' la verità, faresti a cambio con lui in qualunque momento, eh?-
Mario rise nuovamente e, sistematisi gli occhiali scuri, strinse con più forza il suo bastone.
-Per quanto rimarrei volentieri a parlare con voi di KFC e cibo spazzatura, ho una missione da compiere!-
-Arrivare in aula senza perderti?- intervenne nuovamente Dani, il ghigno più accentuato.
Il ragazzo le diede una giocosa gomitata.
-Sono cieco, ma ho un'ottima memoria! No, devo soltanto recuperare il mio libro di algebra da un albero del giardino... Dove lo ha gettato Blake...- aggiunse in un sussurro.
Le esclamazioni scandalizzate delle tre ragazze furono come una mazzata per Mario: furono però le parole successive a fargli più male.
-Adesso mi sente, quel pezzo di merda...- ringhiò Dani, partendo alla carica verso il tavolo di Blake e dei suoi amici prima che qualcuno potesse fermarla.
Mario sospirò affranto: perché doveva sempre lasciare che fossero gli altri a risolvere i suoi problemi? Perché doveva sentirsi così inutile?
Di lì a poco il caos della mensa si era interrotto, sostituito dalle urla di Dani e dalle risate della combriccola di Blake.
-Dovresti vergognarti, Jenner! Sei un vigliacco!-
Blake fece un cenno a Michael che, dopo essersi passato una mano tra i corti capelli scuri, replicò al posto suo.
-Scusa, ma Blake non parla con gli scherzi della natura!-
Abraham, gli occhi a mandorla puntati su Dani, rise sonoramente: la ragazza incrociò le braccia, affatto toccata dalle parole di Michael.
-Strano che continui a frequentare un leccaculo come te, un galletto in salsa di soia...- accennò ad Abraham e alla sua cresta rossa -... E un contadinotto appena arrivato in città che vuole fare il duro.-
Maxfield fischiò piano, colpito dal coraggio di Dani.
-Tosta, la ragazza...- sussurrò.
-Ragazzum!- lo corresse Abraham, infastidito dalla battuta nei suoi confronti -Ancora non ho capito se sia un maschio o una femmina!-
I toni si alzarono ulteriormente, mentre un gruppo di curiosi cominciava a circondare i litiganti: Mario, udendo la voce sempre più alta di Dani, si batté una mano in fronte.
-Accidenti alla mia lingua lunga!-
Shanna e Aylin erano salite sulle loro sedie per assistere alla lite, e trattennero il fiato quando videro Blake alzarsi di scatto e puntare un dito verso Dani.
-Non mi fai paura, pallone gonfiato!-
-Attenta a come parli, mezza ragazza!-
Shanna si coprì gli occhi e, se avesse avuto altre mani, si sarebbe anche tappata le orecchie.
-Questa finirà male...-
Il trillo della campanella non era mai stato più opportuno.
Gli studenti cominciarono a disperdersi, ognuno diretto verso la propria aula, e anche Blake si allontanò, non prima di aver lanciato un'occhiata incendiaria a Dani.
L'ultimo membro del gruppetto ad andarsene fu Maxfield: il ragazzo fece un cenno di saluto a Dani e le sorrise, lasciandola sommamente interdetta.
Anche Charlie -che, come tutti i presenti, aveva seguito con ansia ed eccitazione il litigio- era stupito: a colpirlo era stato però il comportamento fortemente aggressivo di Dani, che gli era sempre sembrata una ragazza piuttosto tranquilla.
-Ehm, scusami...-
Una voce esitante lo riportò alla realtà: abbassò lo sguardo e si trovò davanti una ragazza dalla carnagione scura e con una chioma arruffata di capelli castani.
Sembrava intimorita, nonostante l'aspetto di Charlie non riuscisse ad intimorire nessuno.
-Sì?- domandò educatamente, recuperando nel contempo il suo zainetto.
La giovane si tormentò una ciocca e, sistematala dietro l'orecchio, si decise a proseguire.
-Ecco... Mi chiamo Taryn Mai... È il mio primo giorno qui, e volevo sapere se... Insomma, se tutti i giorni succedono certe cose...-
Charlie lanciò d'istinto un'occhiata a Shanna e Aylin, dirette verso l'uscita della mensa: fece una risatina nervosa e tornò a dedicarsi a Taryn.
-Dio, spero di no!-












Niente, sono fuori di testa.
L'ispirazione, che a fasi alterne mi abbandona senza rimpianti, sta riversandomi addosso in questi giorni quantità immani di idee: idee che, ahimé, non posso non tradurre in progetti.
Dunque... Here it is!
Una longfic sui ragazzi del Glee Project, che inizia a scuola.
Ambientazione trita e ritrita, ma spero di riuscire a renderla un po' più vivace in seguito, con qualche trovata.
Oh, ovviamente spero anche di trovare qualcuno disposto a leggere questa storia :3
Saluti!

   
 
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