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Autore: Myzar195    11/08/2012    2 recensioni
Questa è una lettera al mio cavallo. L'ho scritta in sua memoria il giorno in cui ho saputo la sua sorte anni fa. oggi 11 agosto è l'anniversario della verità.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per il mio cavallo. E. 1995-2009

Raccontare i tuoi ricordi tramite una piccola lettera aiuta a non dimenticare.
Questo ricordo, così fragile, così importante, così estremamente vivido nella mia mente lo porterò sempre con me, perché di tante cose che ho imparato amando un essere vivente, la più difficile da accettare è quando arriva il momento dell’addio.
Quel momento in cui ti rendi conto che non hai avuto il tempo di dimostrargli tutto il tuo amore, magari lo hai salutato con una pacca amichevole, oppure lo hai semplicemente guardato negli occhi con un velo di tristezza per una brutta giornata.
Quando ti trovi davanti al vuoto che ha lasciato.
Quando fai quella scoperta straziante, senti un vuoto nel petto.
Da prima un leggero tonfo, la fitta indolore che hai provato pizzica fino a quando non senti veri e propri crampi; raggiungono le articolazioni, man mano che la consapevolezza si fa strada con arroganza nella tua mente e nel tuo cuore arrivando al culmine insopportabile per chiunque.
Senti il sapore salato delle lacrime solcarti le guance e, come nel mio caso, perdi l’uso delle mani.
tutto ciò che tenevo cade, compresa la mia volontà.
“non piangere, la balla che ti ho raccontato dovrebbe placarti”
Penose scuse ti vengono rifilate come cucchiai di marmellata, ma nella mia bocca hanno il sapore del vomito.
La verità la sai benissimo. Lui non tornerà. Lui è da un’altra parte e l’unica cosa che puoi fare è dimenticarti di tutto.
Poveri sognatori! Coloro che si illudono fantasticando un futuro o solo un po di affetto da parte di quell’essere vivente che ora non avrai più con te.
Il suo profumo di fieno e citronella tanto familiare, il suo sguardo furbo ma allo steso tempo temerario e dolce, il suo suono…ah quel suono così familiare…potresti riconoscere il suo battito cardiaco così come riconosci la tua voce.
Amavi tutto di lui. Amavi quanto riuscisse ad essere imperfetto nel cercare di essere perfetto.
Il suo modo di dimostrarti affetto, o quando attirava la tua attenzione allungano il collo e afferrandoti i capelli con le sue grosse labbra.
Superi il momento dell’abbandono con un pianto…poi la rabbia…ti chiedi dove sia, perché le poche informazioni che ti hanno dato potrebbero essere pure sbagliate.
Cerchi di andare avanti riguardando le sue foto o ripensando a ogni momento in cui eravamo felici.
Il dolore poco alla volta andava scemando, fino a quando non ritrovai una serenità apparente.
“che cazzata ti hanno raccontato?! Si vede che non volevano farti soffrire”
Poi accade l’irreparabile. La verità mi viene sbattuta in faccia con la violenza di una fucilata.
Mi dicono “non piangere per una cosa così stupida!”
A questo punto ti starai chiedendo dove è finita l’umanità! Le persone non possono provare sentimenti?! Io piansi tutta la notte quel giorno.
Ricominciai tutto da capo e questa volta la rabbia era raddoppiata, il dolore amplificato.
Questa volta non si trattava di una piccola menzogna innocente, si trattava della vita di colui che amavo. Della tua vita.
Si trattava della consapevolezza che mi hanno tolto.
“lo abbiamo mandato al macello”
Fu la loro unica spiegazione.
Ecco piccolo mio, ora ti porto sempre con me.
Sul mio polso sinistro, dove c’è scritto il tuo nome.
E mentre scrivo questo sfogo rievoco la tua immagine, il tuo manto, il tuo nitrito, i tuoi passi ripenso a quanto bene ti ho voluto.
Vorrei averti qui per abbracciarti un’ultima volta, vorrei poter mettere le mani sul tuo collo e intrecciare le dita sulla tua criniera bianca.
Vorrei un sacco di cose Fratellino, avrei voluto non doverti dire mai addio.
Piango piccolo mio, non posso nemmeno immaginare la tua paura, quanto hai sofferto, quanto sia durata la fine per te.
Riesco a vedere il terrore nei tuoi occhi mentre ti portano in quella stanza e mettono fine alla tua vita. Chissà a cosa hai pensato.
 Io ti penso piccolo mio mi manchi come mi manca l’aria nei polmoni.
Addio amico mio.

a E. perché tu sappia che sarai sempre nel mio cuore.
   
 
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