Al buio

Lovino era fermo da ore, immobile nello stesso posto e nella stessa posizione.
Disteso sul letto, lo sguardo fisso all'orologio appeso alla parete.
Tic, tac, tic, tac, tic, tac...
Feliciano era fuori da un pezzo e Lovino no, non avrebbe mai ammesso a nessuno che lui lo stava spettando.
Sentì improvvisamente la porta di casa loro aprirsi, avvertendo i passi di Feliciano che si stava dirigendo proprio in camera loro.
Velocemente, afferrò la rivista appoggiata sul comodino, cominciando a sfogliarla come se niente fosse, come se non avesse sprecato le ultime ore nell'attesa del suo ritorno.

“Veee, ciao Lovì.”

Al saluto del fratello mosse distrattamente una mano, non alzò nemmeno il viso dalla rivista, facendo finta di essere troppo preso dalla lettura per salutarlo come si doveva.
Feliciano, abituato al comportamento del fratello, poso la borsa sul letto, cominciando a sistemare le sue cose al ritmo di “veeeeeee”.

“Quale ti metti? Quella bianca o quella nera?”

Chiese casualmente Lovino, riferendosi alle due maglie posate sul letto del fratello.

“Veee, non lo so...”

Stavolta fu Feliciano a rispondere con noncuranza, troppo preso nel sistemare.

“Quella nera ti sta meglio...”

Mette in risalto il tuo corpo, avrebbe voluto aggiungere Lovino, ma riuscì a fermarsi in tempo, girando una pagina.
Feliciano rimase in silenzio per qualche minuto, per poi sbuffare un “deciderò dopo”.

“Con chi esci? Con il Elizabeta immagino.”

Feliciano negò con la testa, rimanendo in silenzio, sedendosi sul letto e cominciando a togliersi la felpa.
Il silenzio ritornò, prima di essere interrotto, ancora una volta, da Lovino.

“Una ragazza mi ha chiesto di te, ti ha visto passare all'università, non è molto carina, però è simpatica e ci sta volentieri.”“Come lo sai?”
“L'ha detto Antonio, o Gilbert, oppure Francis...non mi ricordo chi dei tre, credo che se la siano fatta tutti.”
“Veee, e tu?”

Lovino contrasse leggermente le mani, cercando di non farsi vedere da Feliciano.

“Che cazzo c'entro io?!”

Feliciano ignorò la domanda, togliendosi anche la maglia.

“Allora, che fai stasera?”
“Bho, niente di speciale, tu?”

Feliciano si alzò dal letto, dirigendosi in bagno.
Lovino si passò una mano nei capelli, scompigliandoli leggermente mentre si alzava e raggiungeva Feliciano in bagno.

“Veeee, allora cosa fai?”

Gli chiese, parlandogli dal riflesso dello specchio.

“Non lo so, forse niente....”

Lovino scosse le spalle, non volendo dargli la sua VERA risposta.
Niente, aspetterò il tuo ritorno, come sempre...eccola qui...

“Ancora?”

Feliciano si girò un poco, osservando corrucciato il fratello.

“Ma è sabato, Ludwig mi ha detto che Gilbert, Antonio e Francis hanno organizzato una festa e che ti hanno espressamente chiesto di andare, anche Heller te l'ha chiesto.”

Lovino scosse ancora le spalle, chiedendosi come facesse il fratello a sapere dell'invito di Heller.

“Preferisco restare a casa, magari ci andrò più tardi.”

Feliciano si corrucciò ancora di più, rivoltandosi verso il lavandino per nascondere la sua espressione l fratello, cosa che non avvenne.
Lovino spense la luce del bagno, appoggiandoci sopra ed incrociando le braccia al petto.

“Dimmi la verità.”

Ghignò, osservando intensamente il fratello con i suoi occhi verdi.
Feliciano sobbalzò un poco, preso alla sprovvista dalla luce spenta, per poi riaccenderla dall'interruttore al suo fianco.

“Veee, Ludwig viene qui...”

Ludwig viene qui...il Crucco a casa loro...dunque...
Lovino si sposto arrabbiato, posizionandosi dietro a Feliciano.

“Il Crucco...perché cazzo non me l'hai detto?!”
“Veeee, non ti arrabbiare, pensavo l'avessi capito!”

Squittì Feliciano, spaventato dal tono malevolo del fratello.

“E da cosa cazzo dovevo capirlo?! Da quanto tempo va avanti?!”
“Da-da un po'...”
“Quanto....”
“D-due mesi...”

Balbettò Feliciano, distogliendo lo sguardo dallo specchio pur di non vedere gli occhi del fratello.

“Lo odio...lui non verrà qui...non farete niente, NIENTE in casa nostra...”

Perché il succo era quello vero?
Loro stavano insieme, quindi scopavano anche...

“Ma è il mio fidanzato...”

Ecco, le parole che Lovino non avrebbe mai, MAI voluto sentire.

“Ma tu non lo ami veramente....altrimenti gli avresti raccontato di noi....”
“Lovino, ba-basta...”
“Sai che ti dico? Mi è venuta improvvisamente voglia di uscire, andrò alla festa e magari potrei anche starci con uno dei tre, oppure potrei provarci con Heller o con una delle tante che mi vengono dietro, tu fai pure quello che vuoi con il tuo “fidanzato”.”

Si levò la maglia, gettandola a terra e scostando il fratello dal lavandino.

“Lovino non...”
“Lovino non cosa Feliciano?!”

Feliciano indietreggiò, guardando il pavimento.

“Hai iniziato tu Feliciano, ricordi...non vuoi dirmelo alla luce?! Dimmelo al buio allora!”

Spense la luce, avvicinandosi poi a Feliciano.

“Diciamocelo al buoi, come facciamo sempre, vero Felici? Come facciamo ogni giorno. Tu, che non hai raccontato al tuo fidanzato cosa fai con me, in questo stesso bagno,
eppure state insieme da due mesi vero? L'hai detto tu prima...”

Feliciano tremò ancora di più, ascoltando le dure parole del fratello.
Lovino, dal canto suo, avrebbe tanto voluto farla finita ed abbracciare Feliciano, stringerlo contro il suo corpo, ma il suo orgoglio gli impediva qualsiasi mossa.

“Vuoi smettere? Sia fatta la tua volontà allora!”

Si ridiresse al lavandino, riaccendendo la luce.

“E sia Feliciano, ma...chissà cosa penserà il tuo fidanzato se dovesse venire a saperlo...oppure gli altri, penseranno ancora che tu sia l'angelo perfetto tra noi due?”

Sussurrò malefico Lovino, ghignando mefistofelico.
Feliciano alzò il viso di scatto guardandolo con le lacrime agli occhi.

“Ti-ti prego...”

Lovino addolcì lo sguardo, scuotendo la testa e sorridendo malinconico.

“Credi davvero che ne sarei capace? Ti amo troppo per farlo e per me...sarai sempre un angelo...”

Il campanello cominciò a trillare, distogliendo l'attenzione di entrambi.

“È arrivato...vai da lui, io uscirò subito.”

Lovino si giro verso lo specchio, mentre Feliciano usciva dal bagno e si dirigeva ad aprire la porta.
Appoggiò le mani ai bordi del lavandino, abbassando lo sguardo sconfitto.
Aveva perso...
Rimase così per quelle che gli sembravano ore, ma che in realtà furono soltanto pochi secondi, prima di sentire due mani delicate percorrergli la schiena, arrivando alle spalle tese.
Sentì le stesse mani sulle braccia, girandolo verso il proprietario.
Feliciano cominciò ad accarezzare le spalle di Lovino con la punta delle dita, passando poi al collo ed al petto, facendogli venire i brividi.
Lovino rimase inerme, osservando Feliciano sporgersi un poco e spegnere la luce, mentre il campanello continuava a suonare ignorato.
Feliciano appoggiò le mani del fratello sul proprio petto, ancora nudo, continuando ad accarezzarlo.
Lovino cominciò a ricambiare il favore, percorrendo con le mani strade immaginarie sul petto e sulla schiena.
Cominciò ad abbassarsi, ritrovandosi in ginocchio davanti al bacino di Feliciano.
Quest'ultimo scosse la testa, facendo rialzare il fratello e finendoci lui in ginocchio.
Il campanello continuò a suonare incessantemente, ma ai due non importava affatto.
Perché...
Perché loro preferiscono stare al buio, piuttosto che alla luce del sole.

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Note:
Si, sono sempre io, salve a tutti.
Questa fic è ispirata alla mia ultima scoperta, Gay Short Film.
Il film in questione è questo: AL BUIO (In the Dark) Gay Short Film link se qualcuno vuole vederlo: http://www.youtube.com/watch?v=GsHXXGLH5ic.
Come possiamo notare la fic adotta anche il titolo che io trovo straordinario, come il film, peccato che la mia non abbia senso.
Grazie a chiunque leggerà questa fic.
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|.ITACEST .|
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