Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Shonid    24/02/2007    0 recensioni


Si può cambiare qualcosa d'ignoto? Di sconosciuto?

Per quante premure possano volerci, è forse possibile?

Nella mia ennesima storiella autoconclusiva, cerco un pò di mettere in risalto alcune mie convinzioni, riguardo il potere e la facoltà di poter cambiare le cose, oltre a qualche piccolo dramma/domanda esistenziale, che si sa, non smetto mai di pormi.
.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pioveva quel giorno.

Era una pioggia così fine, cosi leggiarda, che potreva ricadergli addosso per ore, senza dar nemmeno l'impressione d'esserci.

Fatto sta che c'èra. Era lì, presente. Come ogni singola cosa che faceva parte dell'esistenza del mondo, quello stesso mondo ch'egli avrebbe distrutto e rifatto, se solo avesse potuto. Già, gli piaceva giocare a fare il Dio, gli piaceva l'idea d'esserlo, in quella smania di potere che solo la sua mente poteva appagare. E come fosse un vero Dio, ignorava, del tutto, quel piccolo mondo di cui egli stesso faceva parte. Si, si sentiva come un essere umano, che, incurante dei vermi e delle formiche, cammina sull'erba fresca, con le sue scarpe, senza badare minimamente a loro, senza farci caso, senza nemmeno pensare, che ci fossero formiche o vermi. E, in questo caso, le formiche ed i vermi erano suoi simili, le formiche ed i vermi erano i rumori, la pioggia, le macchine, gli alberi, tutto ciò che lo circondava.

Egli era la, seduto su quella panchina, a pensare, come se il mondo che avesse davanti non avesse importanza. Era sempre preso a pensare ad un qualcosa di piu, ad un mondo alternativo, diverso, dove tutto era migliore. Ma forse, il concetto di migliore e di mondo gli era sfuggito. Già.


Nel pensare quelle cose era triste, infinitamente triste, da quanti anni lo era? Uno, due?.. Forse da quand'era nato e s'era reso conto di poter pensare.

Ma perchè lo era? Cosa lo rendeva tale?.


Non se n'era mai reso conto.


La tristezza, ch'egli provava, era generata da se stesso. Continuando a vivere in quel mondo immaginario, continuando a pensare di cambiare questo mondo, insistendo nei suoi pensieri, quel mondo reale... l'aveva perso.
Ignorava il tutto, già, così facendo però, ignorava anche se stesso.

Quella smania di potere, quella megalomania, per quanto fosse spinta dal desiderio di cambiar le cose, per quanto fosse mossa dalla preoccupazione nei confronti le sorti di questo mondo, era del tutto inutile. In quanto, lui, questo mondo, non lo conosceva. Non più.

Ed avrebbe voluto cambiarlo, si, ma cambiar l'ignoto forse, non rientrava nemmeno nelle facoltà di un Dio.

Perchè forse, in fondo, ciò che siamo davvero risiede dentro di noi, tuttavia, per scoprirlo, a volte, dobbiamo anche guardar fuori, e cercare, in ciò che non siamo, il vero senso della nostra essenza.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Shonid