12/08/2012
9 recensioni
Rea's Corner...
Salve a tutti :3 Vi lascio con questa storia, spero vi piaccia.
Come avrete capito, è una BobxBart. Bart ha ancora solo dieci anni, ma non mi giudicate per questo :3 cerco solo di essere fedele alla storia originale ù__ù
Quindi, per chi non volesse leggere, è ancora in tempo a sloggiare.
... Sono proprio maleducata ù__ù Gomene! La pressione della prima. Per tutti quelli che stanno leggendo e intendono continuare, vi lascio un bacione.
Spero che la storia vi piaccia. Se volete fare qualche osservazione, o qualche commento, vi sprono a recensire. Okkey, detto questo mi dileguo.
Ciao a tutti, e buona lettura!!! *Si avvolge nel suo mantello nero e sparisce dalla finestra ridendo*
*Muahahahahah!!*... *Aaaaah!*
*inciampa nel mantello e cade....*
Emh ^^" See ya!
XXX
By Rea-chan x3
Jealousy
Dlin, dlon…
Bob si sistemò la cravatta con nervosismo. Sebbene non fosse la prima volta che andava a casa di Bart, in queste occasioni era sempre molto teso.
Dietro la porta ancora chiusa si sentì un grido:
-Marge!! La porta!!- era Homer.
-Vado, vado!- si sentì la risposta.
Dopo poco una lunga colonna di capelli blu fece capolinea dalla porta.
-Oh, ciao Bob! Vieni, entra.-
Marge gli mostrò un sorriso caloroso, e Robert non poté resistere a tanta gentilezza.
-Marjorie. Buon pomeriggio…- rispose l’uomo sorridendo cordialmente in risposta.
Poi le prese la mano e la baciò delicatamente.
Marge ridacchiò invitandolo ad entrare.
-Bart deve essere in salone, da qualche parte.- aggiunse mostrandogli la strada.
In effetti, Bart era comodamente seduto sul divano, intento a guardare la televisione.
Aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia, e la testa poggiata ai palmi delle mani. Bob sorrise vedendo l’aria estremamente concentrata che aveva.
-Bart! Bob è appena arrivato.-
A quel dire Bart fissò l’ospite sorridendo e invitandolo a sedersi con lui.
Marge era sparita in cucina a lavare qualcosa, così il rosso si sedette accanto al ragazzino dandogli un tenero bacio sulla fronte per salutarlo.
-Eheheh, si ho capito, ciao anche a te.- disse frettoloso il biondino staccandosi dalla presa e facendo finta di non aver apprezzato quel gesto.
-Adesso inizia il programma di Krusty!!- disse con tono del tutto eccitato riferendosi alla televisione.
-Oh… wow.- disse in tono sarcastico il rosso.
-Bart, lo sai che odio questa stupida scatola. Credevo avessi assistito la mia crociata contro la televisione, dato che ti ho anche rapito in quell’evenienza… comunque costringermi a guardare lo show di Krusty, che è in assoluto quello che meno preferisco…-
-Che c’è, geloso?-
-Cosa? Perché mai dovrei essere geloso di un vecchio clown analfabeta che ha un pessimo senso dell’umorismo, oltre che a un cuore malandato…-
-Mmm vediamo…- il bambino fece finta di pensarci un attimo. –Forse perché ha uno show tutto suo, milioni di dollari e altrettanti fan sparsi in tutto il mondo, e… oh, perché io praticamente lo venero.- finì puntandosi un dito contro il petto.
Bob ribollì in silenzio mormorando:
-Questo mi riporta alla mente tutti i motivi per cui cerco sempre di ucciderti…-
-Cercavi di uccidermi, Bob.- puntualizzò il ragazzino fissando la televisione.
-Si, si. Cercavo. Giusto. Mon erreur.- rispose l’ex-clown con un tono più ironico del dovuto.
Ma Bart non ci fece molto caso, continuando a tenere l’attenzione sullo show.
Dopo un’ora o poco più di cartoni scabrosi e di trucchetti per bambini, il programma di Krusty finalmente finì.
Bart stava letteralmente piangendo per le risate, probabilmente per qualcosa che Bob non aveva capito, dato che niente in quello stupido show riusciva a fare ridere così.
Anzi, Robert provava immensa pena per quel povero Telespalla Mel. E pensare che una volta anche lui si lasciava trattare così da Krusty. Comunque, fatto sta che adesso erano liberi di staccarsi da quel televisore succhia sangue. O almeno, se fosse dipeso da lui, a quest’ora sarebbero stati lontani kilometri.
-Allora Bart, ora che vuoi fare.- domandò stancamente il rosso girandosi verso di lui.
-Mmh… non lo so. A te che va di fare?- rispose quest’ultimo fissandolo in rimando.
Aveva dei bellissimi occhi blu. Davvero stupendi. E anche parecchio grandi. Gli erano sempre piaciuti quegli occhi, dal primo momento in cui il suo sguardo li aveva catturati.
-Che ne dici di leggere un libro insieme?-
Attimi di silenzio…
-Ma stai scherzando?! Sono Bart Simpson, ho una reputazione da mantenere!-
-Oh, bene, signor “sono-troppo-figo-per-leggere-libri” quale sarebbe la tua grande idea??-
-Bè….-
Bob lo fissava a braccia incrociate, del tutto contrariato.
-Guardiamo un altro po’ di tv.-
A questo sentire, il rosso sbuffò sonoramente sprofondando nel divano.
Una decina di minuti dopo, erano ancora lì, concentrati a fare niente, quando Lisa entrò dalla porta del salone.
-Oh, Bob! Non sapevo che fossi già qui.-
-Piccola Lisa! Ciao.- rispose cortesemente Bob facendo un cenno elegante con la testa.
La ragazzina ridacchiò avvicinandosi.
-Che state facendo ragazzi?- chiese vedendo il fratello mezzo steso sul divano, intento a guardare pigramente la televisione.
-Beh, veramente dobbiamo ancora decidere.-
-Perché non leggete un libro? Dicono che è un’ottima attività di coppia.-
Bob fece finta di non essere arrossito a quella parola. Da quando in qua erano diventati una coppia ufficiale?
-T-tu che ci consigli signorina?- continuò sporgendosi dal divano per arrivare all’altezza della ragazza.
-Perché non leggete questo?-
-“Il buio oltre la siepe”.- recitò ad alta voce l’uomo. –Mi piacerebbe rileggerlo, ma Bart…-
Lanciarono un’occhiata al biondo che aveva una faccia decisamente annoiata.
-Comunque io ve lo lascio, fate con comodo.- disse Lisa con quel suo accento un po’ forte.
Poi si incamminò verso la cucina.
-Grazie.-
-Non c’è di che, è stato un piacere!- disse prima di sparire dietro la porta.
Bob si rigirò il libro fra le mani ridacchiando.
-Quella ragazzina è davvero brillante. Dico sul serio, ha un intuito eccezionale, è stata capace di sorprendermi in molte occasioni. E poi è intelligentissima. A volte mi viene difficile credere che sia tua sorella.-
-Ehi, che intendi dire?-
-Lo sai, Bart. Sei così… svogliato.-
Il ragazzino spense di scatto la tv, accigliandosi.
-Guarda che io sono intelligente quanto lei, solo perché non sto con la testa nei compiti tutti i giorni come fa quella secchiona.-
-Non sto dicendo questo Bart…-
-Vuoi leggere quello stupido libro con me? Va bene, se è questo che vuoi!-
-Non c’è bisogno di arrabbiarsi…-
-Non sono arrabbiato! Sono solo… solo…-
-Geloso.- Bob finì la frase.
In effetti quel dolore che sentiva alla bocca dello stomaco, quel formicolio ai muscoli, lo portavano a pensare la stessa cosa.
Si fermò un attimo per calmarsi,incrociando le braccia. Sentì Bob sospirare, per poi avvicinarsi a lui quel tanto che bastava per sfiorargli la guancia con le labbra.
Bart sentì un brivido scivolargli lungo la colonna vertebrale, poi si girò a guardare il rosso.
Protese rapidamente le braccia afferrando il volto dell’uomo tra le mani, trascinandolo poi verso il suo, catturando le sue labbra.
Si baciarono lentamente, fino a quando Bob non si staccò per prendere aria.
Gli mancava il fiato, ed era arrossito notevolmente. Si schiarì la gola imbarazzato, ma fu Bart a spezzare il silenzio che si era venuto a creare, prendendo la parola.
-Ricordati… che sono io il tuo ragazzo.- sussurrò con tono deciso, ma al contempo la sua voce era rotta dall’eccitazione e dall’imbarazzo.
Bob era rimasto spiazzato da quel commento, ma fu giusto un attimo, prima di riprendersi e dedicare al ragazzino un sorriso soddisfatto.
Poi, tutto ad’un tratto, Bart scese dal divano afferrando Bob per la manica e guidandolo frettolosamente verso la camera da letto.
*** ***
-E poi? Poi che succede?-
-Poi…- Bob sbadigliò sonoramente. –Bart, ci rimangono ancora 66 pagine prima della fine. Non so te, ma credo che mi addormenterò in meno di 12.-
-Ma io voglio finirlo di leggere!-
L’ex-clown sospirò. Non riusciva a resistere a quel tono lamentoso, anche se lo trovava irritante e allo stesso tempo irresistibile.
Bob era steso sul letto di Bart da venti minuti buoni a leggere quel libro. Bart sedeva sul suo stomaco, e ogni tanto poggiava la testa sul petto del più grande, godendosi comodamente la profonda e sensuale voce che gli leggeva il libro. Ma oramai Bob era stanchissimo di leggere e stava per addormentarsi, tutta quella tv e poi la lettura, lo avevano un po’ stancato. Soprattutto se ci si metteva anche Bart accovacciato contro di lui, facendolo sentire decisamente a suo agio.
Un altro paio di sbadigli, e poi cadde addormentato, facendo scivolare la testa contro il cuscino.
Bart si tolse di dosso prendendogli il libro dalle mani.
Dopo un quarto d’ora di intensa lettura, aveva finito tutto il libro. Così lo poggiò sul comodino accanto al suo letto.
Si girò a guardare Bob quando quest’ultimo si voltò su un lato, trovando una posizione più comoda per continuare a dormire.
Lentamente, senza far rumore, Bart scivolò sotto il suo braccio, acciambellandosi contro il petto del più grande.
Si lasciò cullare dal battito del cuore di Bob, e incise bene nella mente la sensazione di caldo e tepore che le braccia dell’uomo creavano intorno al suo busto.
In fondo- si disse il ragazzino mentre quel poco di lucidità rimastagli andava mano a mano a scemare- non aveva nulla per cui essere geloso. Per una volta, Lisa aveva avuto un’ottima idea. I libri facevano davvero tanto per le coppie.
E dopo pochi secondi, anche lui era scivolato tra le braccia di Morfeo.
