James Potter alzò il volto dalla pergamena: quel compito si
stava rivelando più spinoso del previsto. Si era ridotto
all'ultimo minuto per svolgerlo e adesso si ritrovava lì,
circondato dal silenzio della Sala Comune completamente vuota. Anche i
suoi più fidati amici lo avevano abbandonato: Peter era
salito in dormitorio già da un pezzo ormai, Sirius era
sgattaiolato fuori, prendendo " in prestito" il suo Mantello
dell'Invisibilità per poter raggiungere la sua ultima fiamma
in chissà quale anfratto buio del castello, mentre Remus era
impegnato in biblioteca per un compito a due, insieme a Lily Evans.
I suoi pensieri furono istantaneamente portati alla ragazza che gli
aveva rubato il cuore: la bellissima Grifondoro, con i capelli rosso
fuoco e gli occhi verdi come due smeraldi, coraggiosa, intelligente,
furba ed orgogliosa. Lo aveva sconvolto ed attratto già dal
loro primo incontro. Ma le loro figure erano completamente
contrastanti: lui era ribelle, uno che conosce le regole solo per
poterle infrangere. Lei era coscenziosa, prefetto della loro Casa,
impegnata in una lotta all'ultimo sangue contro chi si arrischiava a
non seguire il regolamente scolastico sotto la sua supervisione.
Forse era proprio per queste ragioni, che avrebbero dovuto spingerlo a
starle il più lontano possibile, che James la metteva
letteralmente in croce dalla bellezza di 6 anni.
Aveva però capito di non riuscire a vivere senza vederla;
anche le sue continue prediche o le gridas che lo inseguivano per i
corridoi dell'intera scuola erano mille volte meglio del suo silenzio o
della sua indeifferenza. A quella il cercatore non avrebbe resistito un
giorno.
Immerso com'era nelle sue riflessioni, non si era accorto che l'oggetto
dei suoi desideri aveva appena varcato la porta che dava accesso alla
Sala Comune, seguita dal suo amico, entrambi visibilmente stanchi e
desiderosi unicamente di una bella dormita.
" James, che ci fai ancora in piedi?"
" Ciao Lunastorta. Cercavo di finire quel maledetto compito di Pozioni.
Mi hai abbandonato in modo meschino al mio destino, caro amico. Sei
stato crudele. Non mi hai neanche lasciato prendere spunto dal tuo
compito, sicuramente perfetto."
C'era ironia nel tono di James. Un'ironia che Remus conosceva fin
troppo bene.
" Mi spiace, caro Ramoso, ma il mio compito è stato
già consegnato."
" Ecco perchè non sono riuscito a trovarlo fra le tue cose.
Ho perso buona parte del pomeriggio a rovistare fra tutte le tue
scartoffie. Stavolta mi hai battuto sul tempo. Complimenti."
Rimasta incredula da quella conversazione, Lily Evans non sapeva come
era possibilie che il ragazzo vicino a lei rimanesse così
calmo nello scoprire che il suo compagno di dormitorio aveva frugato in
cerca del suo compito. Per prenderne solo spunto poi?
Andiamo, James Potter non si sarebbe limitato a questo ma ne avrebbe
diligentemente fatto una seconda copia.
Con un'unica differenza: il nome alla fine della pergamena sarebbe
stato il suo.
Lily passava lo sguardo da uno all'altro, entrambi sorridenti.
Poi lo sguardo di Potter si concentrò unicamente su di lei.
" Ciao Evans. Per caso non è che potresti aiutarmi tu? Sei
così brava in Pozioni che sono sicuro..."
" No Potter. Non ci pensare neanche. Con me non attacca. Arrangiati da
solo. Per una volta voglio prendermi la soddisfazione di vederti
sgobbare sui libri!"
Remus stava silenziosamente abbandonando il campo, dopo aver sussurrato
un impercettibile " buonanotte ragazzi".
Era meglio non trovarsi nei paraggi quando James punzecchiava Lily; non
si sapve amai come lei avrebbe reagito ma una cosa era certa: le loro
litigate erano famose perchè, era risaputo, Lily non
riusciva mai a contenersi. James sapeva sempre come falre saltare i
nervi.
" Avanti, lo sai che ho un debole per te e per il tuo cervello da
secchiona. Aiutami Evans."
Lily lo guardava: il suo sorriso sornione non faceva che aumentare la
sicurezza che traspariva da James Potter. Ricco, conosciuto, idolatrato
dai ragazzi per il suo talento nel Quidditch e spasimato dalle ragazze
per la sua bellezza da ragazzo impossibile, Potter era il riassunto di
ciò che lei aveva odiato di più al mondo.
Arrogante e presuntuoso. E poi con quella sua mania di scompigliarsi i
capelli, più di quanto già non lo fossero,
l'aveva fatta irritare fini all'inverosimile negli anni passati.
" Senti Potter, sono sfinita e l'ultima cosa che voglio fare stasera
è litigare con te. Quinid facciamo un patto: io ti permetto
di " prender spunto" dal mio tema se tu mi lasci in pace. Ok?"
James non riusciva a credere alle sue orecchie: era davvero bastato
così poco?
Un grande, soddisfatto e sincero sorriso si dipinse sul suo volto e
Lily pensò che non era per niente male quando si toglieva
quella espressione da ebete dalla faccia.
" Certo Evans. Prometto di non fiatare."
Lily annuì e si alzò stancamente dalla poltrona
sulla quale era sprofondata. Frugando nella borsa, trovò la
pergamena incriminata.
La prse al ragazzo senza fare troppo caso al fatto che la fissava quasi
in adorazione.
Quando non urlava, James lo doveva ammettere, era ancora più
bella. La seguì con lo sguardo: doveva essere davvero a
pezzi, non l'aveva mai vista così accondiscendente. Come si
faceva a non amarla?
Lily si sistemò sulla poltrona posta vicino al tavolo. Aveva
ancora qualcosa da fare, tanto valeva approfittare del tempo che aveva.
Per un po' regnò il silenzio più assoluto: James
scriveva sulla pergamena, spostando talvolta il suo sgurdo dal compito
a Lily. La ragazza, immersa com'era nella lettura dello spesso volume
che aveva davanti, non notò che il suo compagno si era
completamente dimenticato del compito, tanto era impegnato a guardarla
e a studiare ogni suo movimento.
Improvvisamente, Lily alzò il volto dal libro per volgerlo a
James. Il loro sguardo si incontrò per qualche minuto,
lasciando Lily spiazzata dalla dolcezza che vide negli occhi castani e
profondi di quello che lei definiva " il suo tormento".
Entrambi abbassarono gli occhi imbarazzati; James si sentiva un
cretino: era stato colto in flagrante e temeva una sua ennesima
sfuriata.
Si preparò psicologicamente alle sue grida e al suo tono
indignato, quando si accorse che la ragazza si era alzata e si stava
avvicinando lentamente a lui.
Gli si sedette accanto e iniziò a leggere il suo compito
mentre un James Potter ammutolito e sorpreso la guardava affascinato.
" Hai quasi finito. Se ti posso dare un consiglio, fossi in te aviterei
di dilungarmi troppo sugli effetti di qualche componente della pozione.
Lumacorno sarà anche bendisposto nei tuoi confronti, ma di
certo non è stupido. Si potrebbe accorgere che qualcosa non
va."
E dicendo questo, gli aveva restutuito il foglio e si era distesa sul
divano. James aveva seguito il suo percors in uno stato di profonda
trance, poi gli si era come accesa una lampadina. Avrebbe fatto il
bravo almeno per una sera, ma ci avrebbe provat lo stesso.
Si rimise a scrivere, concentrato sul terminare il rpima possibile quel
benedetto compito.
Finito quel lavoro, aveva diligentemente chiuso tutto e si era
silenziosamente avvicinato al divano.
Senza dire una parola, aveva costretto una Lily incuriosita a sedersi
in modo da dargli le spalle. Dopo essersi riscaldato un po' le mani,
aveva iniziato a muoverle sul collo e sulle spalle, cercando di
sciogliere la tenzione dei muscoli e dando un po' di sollievo alla
ragazza.
Lily non riusciva a convincersi del fatto che il ragazzo premuroso che
la stava dolcemente coccolando fosse il pallone gonfiato contro il
quale strepitava dalla bellezzadi 6 anni.
" A cosa devo tutta questa gentilezza, Potter?"
" Non ti agitare. Sta' tranquilla, non ho cattive intenzioni. Voglio
solo sdebitarmi. Rilassati, Lily."
Sentirsi chiamare così da lui le fece salire i brividi lungo
la schiena. Decise di seguire il suo consiglio, che aveva
più l'aspetto di un ordine, e si rilassò
completamente, permettendo al giovane perfino di toglierle il pesante
maglione della divisa scolastica.
" Sai Potter, non pensavo che lo avrei mai detto, ma a quanto pare non
sei bravo solo nel Quidditch!"
E un piccolo sorriso si dipinse sui volti di entrambi i ragazzi.
" Non posso credere alle mie orecchi: Lily Evans che mi fa un
complimento sincero?! E' per caso prevista l'Apocalisse per domani?"
La battuta fece ridere ancora di più la ragazza, per la
gioia di James, che decise di tentare il tutto per tutto, approfittando
del momento.
" Lily, vorresti venire ad Hogsmeade con me sabato prossimo?"
La ragazza si sottrasse alle mani del grifone e iniziò a
raccogliere tutte le sue cose, nel più assoluto silenzio.
Arrivata davanti alle scale del dormitorio, si girò verso
James, osservando la sua espressione seria e piena di aspettative.
" Verrò con molto piacere, James. Buonanotte."
Guardò il ragazzo spalancare gli occhi e la bocca, poi
sorridere , in mdo felice e dolce, finchè non le
augurò la buonanotte, mentre si dirigeva saltellando verso i
dormitori maschili.
Lily scosse la testa, ma non riuscì ad impedire a un sorriso
di esplodere sul suo viso, nè ai suoi occhi di brillare,
mentre i suoi pensieri andavano tutti al primo appuntamento con quel
ragazzo che le aveva rubato il cuore.