Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Sailor Saturn    12/08/2012    4 recensioni
Un incontro inaspettato, forse un segno del destino... Due amici, forse qualcosa in più...
George aprì gli occhi, confuso. Aveva un mal di testa incredibile e non ricordava quasi niente della sera prima. Sbattendo le palpebre cercò di mettersi seduto nel letto: il lenzuolo che lo copriva scivolò via e il ragazzo si rese conto di essere nudo.
“Ma che Merlino ho combinato ieri notte?!” si chiese stranito guardandosi intorno: non riconosceva il posto, ma a giudicare dall'arredamento, la stanza doveva appartenere ad una donna. “Almeno questo!” pensò stizzito George, passandosi una mano tra i capelli disordinati.
In quel momento la porta della stanza si aprì ed entrò una bella ragazza che George impiegò pochi secondi a riconoscere: pelle scura, profondi occhi neri, capelli raccolti in tante piccole treccine, le lunghe gambe coperte da microscopici shorts e una maglietta dei Cannoni, Angelina Jhonson fissava George dalla porta, sorridendo.
“Ben svegliato”
“Angelina?” chiese George, confuso (...)
Questa storia ha partecipato al Contest “Choose a God, a Muse and write your story” di Luna Ginny Jackson e Tea Zeus, classificandosi quinta.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Johnson, George Weasley | Coppie: Angelina/George
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

TUTTO GRAZIE AD UNA BORSETTA







 

 

 

 

 

 

 

George aprì gli occhi, confuso. Aveva un mal di testa incredibile e non ricordava quasi niente della sera prima. Sbattendo le palpebre cercò di mettersi seduto nel letto: il lenzuolo che lo copriva scivolò via e il ragazzo si rese conto di essere nudo.

Ma che Merlino ho combinato ieri notte?!” si chiese stranito guardandosi intorno: non riconosceva il posto, ma a giudicare dall'arredamento, la stanza doveva appartenere ad una donna.
“Almeno questo!” pensò stizzito George, passandosi una mano tra i capelli disordinati.

In quel momento la porta della stanza si aprì ed entrò una bella ragazza che George impiegò pochi secondi a riconoscere: pelle scura, profondi occhi neri, capelli raccolti in tante piccole treccine, le lunghe gambe coperte da microscopici shorts e una maglietta dei Cannoni, Angelina Jhonson fissava George dalla porta, sorridendo.

“Ben svegliato”

“Angelina?” chiese George, confuso

“No, la McGrannit” disse sarcastica la ragazza, entrando in camera e sedendosi sul bordo del letto “Come ti senti stamattina?”

George guardava stranito la sua amica d'infanzia: non la vedeva dai tempi della guerra e doveva ammettere che era diventata ancora più carina di come la ricordava. Cercando di riordinare le idee e ricordare quello che aveva combinato la sera prima, George si prese la testa tra le mani. Aveva vaghi ricordi

 

Flashback

 

Era il due di maggio e, come ogni anno, lui lo passava in giro per vari bar, facendo continui brindisi ai caduti della Seconda Guerra Magica. Era da poco passata la mezzanotte e lui stava camminando senza meta nella Londra babbana, quando vide il Lotus bar. Entrò e si sedette al bancone, ancora abbastanza lucido. Gli sgabelli erano tutti occupati tranne uno, sul quale vi era poggiata una borsetta nera. George la lasciò cadere di mala grazia e si sedette sullo sgabello. Non fece in tempo ad ordinare nulla che una voce alterata gli disse “Ehi! Guarda che questo posto è occupato! Quella borsetta è mia e io mi ero solo alzata a salutare un'amica”.

George, girandosi, vide l'ultima persona che si aspettava di trovare lì “Angelina?”.

La ragazza sgranò gli occhi, sorpresa “George? Sei proprio tu?”

In carne, ossa e senza orecchio” biascicò il ragazzo.

Cosa ci fai qui?” chiese Angelina.

Brindo” rispose George con voce impastata “Brindo a chi non c'è più”.

Gli occhi di Angelina divennero lucidi e, con un sorriso amaro, la ragazza si sedette sullo sgabello accanto a quello occupato da George, appena lasciato libero dal proprietario.

Brindo con te”.

Dopo quella frase, il buio.

 

Fine flashback

 

George riaprì gli occhi e alzò il viso, fino ad incontrare il sorriso di Angelina.

“Ricordo di averti incontrata al Lotus poi... Niente” disse sconsolato il ragazzo “Dovevo essere particolarmente ubriaco” si scusò George con un mezzo sorriso.

Angelina spalancò gli occhi e incrociò le braccia sotto il seno “E così non ti ricordi niente, eh?”

“Ehm... No?” disse dubbioso George, grattandosi la nuca in imbarazzo.

“Bé, meglio per te. In effetti, non è stata una gran prestazione la tua” disse Angelina con un sorriso malizioso.

A sentire quelle parole, George quasi si strozzò con la saliva .

“Cosa?! Tu.. Io... Cosa?!” balbettava senza senso.

A vedere l'amico in quelle condizioni, Angelina scoppiò a ridere. George la guardò confuso: non riusciva a capirci più niente.

Passato il momento di risate isteriche, Angelina disse “Tranquillo Weasley, non è successo quello che pensi. Alla fine del nostro giro di brindisi, eri così ubriaco che hai pensato bene di vomitare nella mia borsetta”.

George scoppiò a ridere.

“Ehi!” protestò Angelina “Non c'è nulla da ridere!”

“No, no scusami” disse George, tappandosi la bocca con la mano per soffocare le risate.

Angelina guardò l'amico con finto sguardo di rimprovero e continuò “In tutti i casi, sappi che mi devi una borsetta nuova, identica a quella che mi hai rovinato: nera, piccola e con la chiusura a scatto. Inoltre ti ho portato qui perché non mi sembrava il caso di smaterializzati alla Tana conciato così”

“Ho capito. Grazie” disse George, cercando di non ridere più “A proposito, a titolo informativo sappi che non abito più alla Tana”.

Lo sguardo di Angelina si fece curioso “Abito in un appartamento sopra il negozio”.

Angelina annuì: era vero, subito dopo aver lasciato Hogwarts i gemelli si erano trasferiti in un piccolo appartamento sopra il loro negozio. L'avevano anche avvisata, peccato che lei ieri sera fosse un po' brilla ed erano già stati fortunati a non spaccarsi quando si erano smaterializzati a casa sua.

Improvvisamente, però, lo sguardo di George si fece curioso “Jhonson, se non è successo nulla, per quale motivo sono nudo?”

“Semplice Weasley” rispose Angelina alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta “Perché ti sei tolto i vestiti in mezzo al corridoio e hai cominciato a cantare a squarciagola “Tu scendi dalle stelle, oh Fierobecco!” Prima o poi mi dirai chi è, questo Fierobecco”.

George spalancò gli occhi, incredulo: doveva essere completamente ubriaco per non ricordarsi assolutamente nulla di tutto quello che gli stava raccontando Angelina!

Sempre sorridendo, la ragazza uscì dalla stanza, non prima di aver detto a George che lo avrebbe aspettato di sotto per la colazione.

 

* * *

Passarono due settimane da quello strano incontro. Durante questo lasso di tempo, Angelina e George si sentirono spesso via gufo, entrambi felici di aver ritrovato un'amicizia che, ormai, credevano perduta.

Una mattina, mentre si trovava nel retro del suo negozio a perfezionare un'invenzione, George fu interrotto da Ron.

“Che c'è Ron? Sono abbastanza occupato al momento” disse George, mentre trafficava tra strani attrezzi.

“Lo vedo” rispose il fratello “Ma c'è una persona di là che vuole vederti”

“E chi sarebbe?” chiese George, ma il fratello se n'era già andato.

Brontolando, il ragazzo si diresse nel negozio e notò, vicino al bancone, una sorridente Angelina.

“Ciao George!”

“Angelina! Che ci fai qui?” chiese il ragazzo stupito.

“Continuo a ricordati che mi devi una nuova borsetta” gli disse scherzosamente la ragazza.

George sorrise malandrino “Oh, ma davvero? Ed io che credevo che tu ti fossi perdutamente innamorata di me e non riuscissi più a stare senza vedermi!”

Angelina spalancò gli occhi e, per un momento, George vide una strana luce attraversarli. Fu solo un momento perché la ragazza assunse nuovamente la sua tipica espressione allegra.

“Mi hai scoperta! Che dici, posso rapire il mio grande amore per un gelato?”.

George tentennò: in quelle ultime settimane si era avvicinato molto ad Angelina, ma non voleva legarsi troppo a lei. Un motivo era perché, dopo la morte di Fred, aveva paura di legarsi, di fidarsi, totalmente di qualcuno per poi vederlo andare via. Inoltre...

“Allora?” La domanda di Angelina lo riscosse dai suoi pensieri. Guardando in quegli occhi scuri, George si perse nella profondità dello sguardo della ragazza e rispose senza neanche accorgersene.

“Ok, andiamo!”

Angelina sorrise contenta e si affiancò al ragazzo nell'uscire dal negozio.

Durante il tragitto, i due ragazzi chiacchierarono di tutto, cercando in qualche modo di recuperare quegli anni in cui erano stati divisi.

Arrivati alla gelateria di Florian Fortebraccio, ordinarono due gelati da consumare al tavolo. Mentre aspettavano le loro ordinazioni, i due rimasero in silenzio per qualche minuto. Fu Angelina a spezzarlo “Sai, mi sei mancato molto, in questi anni”.

George sorrise “Anche tu. Eri una delle poche ragazze, ad Hogwarts, che sopportava gli scherzi miei e di Fred!”

Angelina rise “Non si poteva non volervi bene! Eravate due pazzi scatenati! Hogwarts non era Hogwarts, senza di voi”

“Già” il sorriso di George si smorzò. Erano passati anni, ma il dolore per la perdita di suo fratello non accennava a sparire.

Angelina, forse intuendo i pensieri dell'amico, disse “Mi dispiace di non esserci stata, quando Fred...” la voce della ragazza si incrinò “Sono stata all'estero, avevo bisogno di aria nuova, di conoscere nuova gente”

“Avessi potuto farlo, sarei scappato volentieri anche io” disse George, ringraziando il cameriere per i loro gelati.

“No, non l'avresti mai fatto” ribattè Angelina con tono sicuro. George inarcò un sopracciglio e, dopo aver divorato un cucchiaio enorme di gelato, chiese alla ragazza perché fosse tanto sicura della sua affermazione.

“Perché non avresti mai lasciato da sola la tua famiglia e non avresti mai abbandonato il negozio. I tuoi genitori, i tuoi fratelli hanno fiducia in te, così come ne aveva Fred. Non li avresti mai delusi scappando” terminò seria la ragazza, divorando a sua volta una consistente porzione di gelato.

George rimase in silenzio per un po'. Le parole di Angelina l'avevano fatto riflettere: non aveva mai visto le cose sotto quel punto di vista, non aveva mai pensato alla fiducia che i suoi genitori e i suoi fratelli riponevano in lui. I due ragazzi finirono il loro gelato in silenzio, lanciandosi qualche sguardo di tanto in tanto.

“E tu, Jhonson?” chiese George, mentre si alzavano e riprendevano a camminare per Diagon Alley.

“Io cosa?” chiese Angelina confusa.

“Tu ti fidi di me?”

“Che domande fai? In caso te ne fossi dimenticato, ti ho affidato la mia vita per anni, ad Hogwarts, dato che mi proteggevi dai Bolidi!” disse la ragazza con voce sorpresa.

George rise “Vero! Quindi ti fidi di me anche adesso, a distanza di tempo?”

Angelina si voltò verso il ragazzo e lo guardò, gli occhi scuri ridenti “Perchè no? D'altronde, il marchio Weasley è una garanzia”.

George concordò con lei e le disse che, il sabato successivo, sarebbe andato a prenderla a casa sua alle otto precise, per una serata a sorpresa. A nulla valsero le proteste e le preghiere di Angelina per avere qualche piccolo indizio sulla serata. George fu irremovibile: lei doveva solo fidarsi.

E forse” pensò il ragazzo quella sera, mentre era sdraiato sul letto “anche io, potrò ricominciare a fidarmi, almeno un po'”.

 

* * *

 

La settimana passò in fretta e, in un baleno, il sabato arrivò. George si presentò a casa di Angelina alle otto in punto, vestito con dei semplici jeans, stivali in pelle di drago abbinati alla giacca in pelle e un maglioncino nero. Nascosto dietro la schiena aveva un piccolo pacchetto, incartato con carta rosso e oro, in onore dei vecchi tempi.

Appena suonò il campanello, Angelina comparve sulla porta. George sorrise vedendola e dovette ammettere con se stesso che con i jeans scuri, le scarpe con un piccolo tacco, la camicia bianca e il cappotto, era davvero molto bella.

“Ciao” disse Angelina.

“Buonasera madame!” sorrise George “Per prima cosa, posi la sua borsetta”.

Angelina guardò sorpresa l'amico, ma fece come le era stato detto: d'altronde, aveva deciso lei di fidarsi. Poggiò la sua borsa nel tavolino dell'ingresso e uscì dal suo appartamento chiudendosi la porta alle spalle.

“Bene, questo è per lei!” disse George, porgendole un pacchetto.

Angelina sorrise, un po' stupita, per poi scoppiare a ridere di gusto quando scoprì cosa conteneva il pacchetto: una borsetta identica a quella che lui le aveva rovinato.

“Te ne sei ricordato!”

“Direi! È stato grazie a lei che ci siamo rincontrati” disse George “ E poi mi hai perseguitato con la storia di quella borsetta!”

“Non è vero” disse Angelina, facendo un piccolo broncio.

I due ragazzi si guardarono in faccia e scoppiarono contemporaneamente a ridere. Si presero per mano, come se fosse la cosa più naturale del mondo, e passarono la serata all'insegna del divertimento. Mangiarono in un ristorante aperto da poco a Diagon Alley, dove non si potevano usare le posate e si doveva mangiare con le mani.

Dopo la cena, George portò Angelina a vedere una partita di Quiddich allo stadio di Londra, inaugurato poco dopo la fine della guerra.

Risero, parlarono, scherzarono come entrambi non facevano da molto tempo e, alla fine della serata, quando George riaccompagnò Angelina a casa, la ragazza non si era affatto pentita di essersi fidata di lui.

Davanti alla porta del suo appartamento, Angelina invitò George ad entrare per una burrobirra. Con un po' di imbarazzo, George accettò. Appena entrati, Angelina si tolse le scarpe e disse a George di accomodarsi sul divano, mentre lei si recava in cucina per prendere le burrobirre. Seduti entrambi sul comodo divano della ragazza chiacchierarono ancora qualche minuto fino a che Angelina non decise di fare una domanda che le ronzava in testa da un po' “George, posso farti una domanda?”

“Me ne hai appena fatta una!” constatò ridendo il ragazzo “Ma te ne concedo un'altra perché mi stai simpatica”

“Quale onore!” ribattè ironica Angelina “Perchè non ti guardi mai allo specchio? Voglio dire, non sei mai stato molto vanitoso, ma ad Hogwarts non fuggivi davanti ad una superficie riflettente, come invece fai adesso”.

A sentire la domanda, per poco George non si strozzò con la burrobirra. Guardò l'amica, che aveva assunto una faccia perplessa alla sua reazione. Nessuno si era mai accorto, in tanti anni, che evitava gli specchi come la peste. Gli ricordavano quella parte di lui che non c'era più.

“Bé, ecco...” George era parecchio in difficoltà, non sapeva come rispondere.

Sorridendo, Angelina si alzò dal divano e gli tese la mano. George la guardò confuso “Fidati” gli disse semplicemente. E lui si fidò. Si alzò dal divano e si lasciò guidare fino in camera della ragazza, davanti al una grande specchiera. Intuendo il disagio di George, Angelina si mise davanti a lui, gli prese le braccia e le portò a circondarsi la vita.

In questo modo, lo specchio rifletteva la bellissima immagine di due giovani abbracciati.

Davanti a quella vista, George cedette e si lasciò sfuggire quella preoccupazione che gli stringeva lo stomaco da quasi un mese.

“Io non sono Fred...”

Angelina rafforzò un po' la presa sulle braccia di George “No, non lo sei, e nessuno pretende che tu lo sia, meno che mai io”.

La sorpresa sul viso di George, sentendo quelle parole, fu grande “Ma tu, al ballo del Ceppo...”

Angelina sorrise “Al ballo del Ceppo speravo di vedere questa immagine in ogni superficie riflettente e Fred lo sapeva, glielo avevo detto”.

George fissò stupito la ragazza attraverso lo specchio: suo fratello non gli aveva mai detto niente...

“Se ti stai chiedendo perché Fred non ti abbia mai detto niente, è perché gliel'ho chiesto io” Angelina sorrise triste “Non volevo perdere la tua amicizia”.

George, a quel punto, agì d'istinto: fece girare la ragazza e, sempre tenendola tra le braccia, la baciò.

“A saperlo prima” disse George col fiato corto “Sai quanto tempo avremmo guadagnato?”

Angelina rise, felice come non lo era da tempo.

E lo specchio, unico testimone di quel nuovo amore nascente, rifletté per tutta la notte, l'immagine di due ragazzi che stavano scoprendo un sentimento nuovo.

 

* * *

La mattina dopo, abbracciati tra le lenzuola ancora profumate della loro notte insieme, Angelina e George chiacchieravano tranquilli.

“Tra l'altro” disse il ragazzo “Dovrò regalarti una borsetta al mese, come minimo”

“Una borsetta al mese? E perché?” chiese Angelina curiosa.

“Perchè se non ti avessi vomitato nella borsetta, a quest'ora non saremmo qui!”







 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa storia ha partecipato al Contest “Choose a God, a Muse and write your story” di Luna Ginny Jackson e Tea Zeus, classificandosi quinta, ottenendo il seguente giudizio e vincendo il PREMIO Fanfic Miglior Utilizzo Prompt:

 

Sailor_Saturn con “Tutto grazie ad una borsetta”. 
Grammatica e Lessico: 10/10 – 9,5/10 
Originalità: 10/10 – 9,8/10 
Stile: 9/10 – 9,7/10 
Caratterizzazione dei Personaggi: 10/10 – 10/10 
Utilizzo dei Prompt: 10/10 – 10/10 
Gradimento Personale: 9,5/10 – 9,7/10 
Punti Bonus: 1/1 
Totale: 58,5+58,7=
118,2 

Grammatica e Lessico: 
Tea_Zeus: 10/10 
Assolutamente nulla da dire. Non ho notato nessun errore. 
Luna Ginny Jackson: 9,5/10 
Io invece qualche errore ce l’avrei, ma niente di troppo grave. 
Dunque, ne ho visti due riguardanti i nomi dei personaggi: all’inizio ho notato “McGrannit” invece di “McGranitt”, in seguito “Jhonson” invece di “Johnson”. 
Un altro errore è “Quiddich” al posto di “Quidditch”. 
Poi l’unico errore di battitura: “Entrò e si sedetta” invece di “Entrò e si sedette”. 
Concludo con la punteggiatura: di errori non ne fai, al contrario è perfetta, l’unica cosa è che a volte ti dimentichi di mettere i punti alla fine delle frasi! Ma per il resto, ripeto, è perfetta. 

Originalità: 
Tea_Zeus: 10/10 
George che vomita nella borsetta di Angelina è assolutamente il massimo dell'originalità, non c'è che dire! 
Luna Ginny Jackson: 9,8/10 
Come idea è sicuramente originale! Mi è piaciuto il modo in cui li hai fatti rincontrare dopo tanti anni, un ottimo pretesto. Anche il finale, con “una borsetta ogni mese”, devo dire di averlo adorato! Complimenti anche per il titolo assolutamente azzeccato! 

Stile: 
Tea_Zeus: 9/10 
Mi piace molto come scrivi, ma ho notato che c'è un leggero distacco fra le parti narrative e quelle riflessive. Forse è solo un'impressione mia e in qualunque caso non è nulla di grave. 
Luna Ginny Jackson: 9,7 
Non ho notato la stessa cosa di Tea, ma devo ammettere che il tuo stile mi è piaciuto molto. Non ci sono ripetizioni e anche la punteggiatura è perfetta, niente male. Complimenti. 

Caratterizzazione dei Personaggi: 
Tea_Zeus: 10/10 
George l'ho trovato assolutamente George, anche perchè me lo immagino esattamente così dopo la morte di Fred. "Ogni superficie riflettente per lui è uno Specchio delle Brame", l'avevo letto in una ff e concordo pienamente. Angelina è diversa dal Capitano della squadra di Quidditch, ma è esattamente così che io la immagino con Fred e George, in questo caso solo con George. 
Luna Ginny Jackson: 10/10 
Punteggio pieno, pienissimo. Rendere George o Fred non l’ho mai trovato facile, non senza sforare nell’OOC. Tu non sei stata OOC, al contrario. Nemmeno con Angelina, che mi è piaciuta molto e per quello che sappiamo di lei devo ammettere che è pienamente IC, con quel carattere… Non lo so, speciale, che tu sei riuscita a rendere perfettamente. Complimenti! 

Utilizzo dei Prompt: 
Tea_Zeus: 10/10 
A parte che lo specchio associato a George, come ho detto prima, mi sembra un'accoppiata perfetta. Poi anche la borsa e la fiducia sono stati ben utilizzati. Sono gli elementi chiave della storia. 
Luna Ginny Jackson: 10/10 
La fiducia soprattutto. La storia si basa su di essa e hai descritto benissimo i sentimenti e i pensieri di Fred circa essa. Anche lo specchio è utilizzato in maniera molto originale e molto bella, complimenti! Concludo con la borsa che… E’ la chiave della storia. Ottimo utilizzo! 

Gradimento Personale: 
Tea_Zeus: 9.5/10 
Mezzo punto per quella leggera impressione che ho avuto dello stile, ma la storia è davvero molto bella! :) 
Luna Ginny Jackson: 9,7/10 
Sarà che li adoro insieme, ma tu li hai resi proprio bene! non ho proprio niente da ridire, l’idea è… Perfetta. Complimenti per aver scritto una così bella cosa! 

Totale: 118,2 
Tea_Zeus: 58.5/60 
Luna Ginny Jackson: 58,7/60 
Punti Bonus: 1/1

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sailor Saturn