Ed ero contentissimo
Ora che sarai un po'
sola
Tra il lavoro e le
lenzuola
Presto dimmi tu come
farai?
Ora che tutto va a
caso
Ora non sono più un
peso
Dimmi quali scuse
inventerai?
Eccomi qui. Sotto
casa tua, un’altra volta.
Saranno le 8.00, il
sole è appena calato, e il vento si fa sempre più
freddo e pungente. Tu come al solito sei in ritardo,
ma non mi importa, perché ti amo.
Ti amo quando
sorridi…
Ti amo quando
piangi…
Ti amo anche quando
vai da lui.
Mi dici che non ti importa più nulla di lui, e che
ormai è solo un amico, ma non è così. E questo lo sai
anche tu. Non lo vuoi ammettere, eppure le cose stanno così. E
noi non possiamo farci niente…
Ora però lui non
c’è.
Ti ha abbandonata per uno dei suoi tanti tornei. E tu sei tornata da me. Abbiamo ricominciato ad uscire
insieme, ma ora voglio sapere la verità.
Tieni ancora a lui?
Non hai più scuse, è arrivato il momento di scegliere.
Lui o me.
Inventerai che non
hai tempo
Inventerai che tutto
è spento
Inventerai che ora
ti ami un po' di più
Inventerai che ora
sei forte
E chiuderai tutte le porte
Ridendo troverai una
scusa
Una in più..
Un rumore mi
riporta alla realtà. Immediatamente alzo lo sguardo, e ti vedo appoggiata al
davanzale della tua finestra. Mi saluti con piccolo {ma pur sempre aggraziato}
cenno della mano.
Io ti guardo a
bocca aperta. Sei bellissima, come sempre del resto. Ti fisso per un po’, dopo
di che ricambio il tuo saluto.
Scoppi a ridere: sarà colpa delle mie guance che {sicuramente} avranno
assunto un colorito molto simile a quello del pomodoro.
- Dammi cinque
minuti e sono da te -
Quante volte mi hai detto
questa frase… Un centinaio, se non di più.
Tanto ormai so come
andrà a finire. I 5 minuti stranamente aumenteranno, e diventeranno 10, se non
15. Ma ormai ci sono abituato. Tempo fa, pensavo che il
tuo ritardo fosse una scusa, perché non volevi stare in mia compagnia, e per
questo stavo male.
Ora però ho capito
che ritardare agli appuntamenti è la caratteristica principale di Sana Kurata.
Ed ero contentissimo in ritardo sotto casa ed io che
ti aspettavo
Stringimi la mano e poi partiamo…
In fondo eri contentissima quando guardando Amsterdam non ti importava
della pioggia che cadeva…
solo una candela era bellissima
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva
che comunque tardi o prima ti dirò
che ero contentissimo
ma non te l'ho mai detto che chiedevo
Dio ancora
Ancora
Ancora
- Eccomi Nao -
Affermi uscendo dal portone e correndomi
incontro.
Io, che ero perso {ancora} nei miei pensieri, ti guardo. E
come prima non posso far a meno di meravigliarmi di fronte a tanta bellezza.
- Record: 7 minuti! Se fossi in te segnerei sul calendario questo evento! -
Esordisco con un sorriso cercando di essere il più naturale possibile. Tu invece metti un finto broncio, scoppiando poi a
ridere.
- Che scemo! -
Esclami dandomi una piccola spinta. Io barcollo per poi scoppiare {come te}
a ridere.
- Andiamo? -
Mi chiedi con impazienza continuando a sorridere,
come solo tu sai fare.
- …Andiamo! -
Rispondo aprendoti la portiera della macchina. Più ti guardo, e più capisco che
mai potrai essere mia.
Sarai sempre e solo sua. Solo di Hayama.
Per il momento però non posso che
accontentarmi. Finché dura…
Ed ero contentissimo
ma non te l'ho mai detto e dentro urlavo
Dio ancora
Ancora
Ancora