I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro

Gli ultimi istanti

 Pov Lexie

Sono nella stanza del medico di guardia, mi sdraio cercando di prendere sonno, ho esattamente 30 minuti liberi e voglio impiegarli dormendo.
La porta si apre e il viso di Mark fa capolino dietro questa, “ho lasciato julia!” mi dice avvicinandosi e sedendosi sul letto. “ Perché l’hai fatto? Credevo l’amassi” chiesi spaesata, “ No, Lexie non lo capisci che non posso amare nessuno che non sia tu!”
Ho le lacrime agli occhi, dalla gioia s’intende.

Mi avvento sulle sue labbra e lo bacio, lui all’inizio è sorpreso ma poi ricambia con passione. Sa cosa provo, non sono più riuscita a tener dentro tutto l’amore che nutro per lui e così ieri ho confessato. Ti amo e non riesco a fare niente senza di te questo gli ho detto ma poi è arrivata Julia e lui è andato con lei.
Credevo non mi amasse più, mi sentivo così persa senza il suo amore ma lui adesso dice di amarmi ancora ed è il momento migliore della mia vita.

Le sue mani vagano sul mio corpo, cercano di togliere tutti gli indumenti velocemente e credo che impiegherò questi 30 minuti in modo diverso, sicuramente  meglio di dormire. Lui, il suo corpo caldo al contatto col mio, il suo odore da uomo mi annebbia la mente.

 All’improvviso il piacere che sto provando lascia spazio al dolore, i colori diventano meno nitidi e le piacevoli sensazioni stanno svanendo. Sento solo dolore, dolore all’altezza della testa e poi più giù nel petto. La testa mi pulsa e sento colare qualcosa di appiccicoso sul viso ed è allora che apro gli occhi.

Era solo un sogno, un bellissimo sogno.

La realtà è diversa, sconvolgente e soprattutto dolorosa. Non riesco a muovermi,non riesco a respirare.

Mi ritorna in mente tutto, stavamo precipitando, qualcosa non andava nell’aereo e poi il vuoto, solo io e Mark nella saletta del medico di guardia. Non so dove sono gli altri, non so se sono vivi o morti, non so nemmeno se a breve continuerò a vivere io, il dolore è troppo forte e la voglia di chiudere gli occhi e abbandonarsi a questo prende il sopravvento ma devo resistere!!
Cerco di sollevarmi un po’ ma non posso, sono bloccata da qualcosa, solo allora mi accorgo di avere una parte dell’aereo conficcata nello stomaco.

L’unica cosa che posso fare è sbattere la mano sul telaio e aspettare che qualcuno mi senta, sempre sperando che siano vivi. Mark non può essere morto, non riesco nemmeno a pensarci e nemmeno Meredith, non adesso che l’ho ritrovata e che ci vogliamo bene.

“Lexie dove sei?” sento urlare in lontananza.

Sono qui, vorrei rispondere ma dalla mia bocca non esce niente. Le voci si fanno sempre più vicine ed io cerco di battere la mano sempre più forte per farmi trovare, perché la voce non collabora ed il dolore mi sta annientando.

“Sento dei rumori, Meredith corri!” riesco a distinguere la voce di Mark e riesco anche a vederlo in lontananza, nonostante le lacrime mi offuschino la vista, strano non mi ero nemmeno accorta di piangere. 

Stanno bene per fortuna, io so che non posso farcela. Le ferite sono profonde, lo sento, mi sento come squarciata ed anche se riuscissi a sopravvivere non potrei aspettare i soccorsi, una volta tolte le lamiere mi dissanguerei entro breve, sono così giovane per morire, ma un po’ sono felice perché gli altri stanno bene, loro possono ancora farcela.

“Lexie, amore, come stai? Riesci a parlare?” Mark si butta a terra e mi sfiora la mano, piange anche lui.

“M-Mark” riesco a sussurrare, non so nemmeno se mi abbia sentito, io stessa non sento la mia voce.

“Non ti affaticare, non parlare” mi dice, “Meredith è qui. L’ho trovata” aggiunge. Mia sorella si butta a terra e mi guarda disperata, anche lei piange, penso che abbiano capito che non posso farcela.

“ Cristina, ti prego vai a cercare Derek” dice Meredith, “Lexie, tranquilla te la cavarai, ti prego non mollare!!” Singhiozza, mi dispiace vorrei dirle ma non ci riesco, sento troppo dolore e non posso farcela ma niente ancora nessuna parola esce dalle mie labbra.

Cerco di forzare la voce, riesco a dire qualcosa a fatica: “ Meredith, va a cercare Derek, io non ce la farò” sussurro con voce strozzata ma penso che abbia capito.

“Ce la farai, ti prego devi farcela” la sua risposta mi conferma che la voce è uscita stavolta.

“Sei stata una brava sorella, Meredith” cerco di sorriderle ma credo che la mia sembri più una smorfia di dolore. La sento piangere, i singhiozzi aumentano, mi stringe la mano e poi sussurra un ti voglio bene, non me l’aveva mai detto.

“Lexie, ti prego, ti prego devi vivere. Io ti amo, non posso stare senza di te!” Le parole di Mark mi rendono felice nonostante la situazione disperata.

“Fa troppo male, ma tu vivi, Julia è una brava persona, rimani con lei. Sappi che ti amerò sempre però.” Riesco a sussurrare, l’unica cosa che sento sono altri pianti disperati e poi solo il vuoto, non c’è più dolore, non c’è più nulla

Il seattle Grace della morte nera colpisce ancora.

Spazio all’autrice:

Ciao a tutti!! Questa è una piccola oneshote scritta senza alcuna pretesa. Ho pensato a cosa avrebbe potuto provare Lexie prima che la trovassero ed è venuta fuori così. Ovviamente tutto prende un po’ spunto dalla scena reale anche se i dialoghi non sono proprio uguali. Mi dispiace molto per la perdita di questo personaggio, mi piaceva davvero molto, sia lei che la sua storia con il dottor bollore =P Non so quanto questa storiella sia uscita bene perciò magari fatemi sapere la vostra attraverso qualche recensione. Grazie a chi lo farà!! Baci <3