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Autore: Dazel    12/08/2012    11 recensioni
«Sciopero del sesso.»
«Cosa?»
«Hai capito benissimo, Jonghyun. Sciopero del sesso. Fino a data da destinarsi. E no, non accetto nessuna obiezione.»
~ JongKey ♥
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Making Love

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«Sciopero del sesso.»

Era una mattina tranquilla, uguale a molte altre che avevamo vissuto prima di allora nella nostra casa. Facevamo colazione e ascoltavamo distrattamente le notizie del telegiornale, nell'aria non c'era niente che presagisse un cambiamento. Soprattutto, non di quella portata.

Queste tre piccole parole diedero inizio alla mia personale Odissea.

«Cosa?» domandai sbattendo piano gli occhi, sorpreso. Kibum si asciugò le labbra dal caffelatte usando un tovagliolino di carta, poi puntò il suo sguardo contro di me. Quello bastò per farmi capire che non stava scherzando, ma soprattutto, che ero in una pessima situazione.
«Hai capito benissimo, Jonghyun.
Sciopero del sesso. Fino a data da destinarsi. E no, non accetto nessuna obiezione.» detto questo si alzò, afferrando saldamente la sua tazza e camminando verso la cucina.

Non trovavo nemmeno le parole per dar voce al mio shock. Guardavo la parete bianca davanti ai miei occhi, indeciso se mettermi a ridere (perché tutta quella situazione era assurda) oppure spaventarmi seriamente. Non ci misi molto tempo a capire che la seconda scelta era quella più saggia. Deglutii a vuoto, abbandonando la mia brioche sul tavolo e girandomi sulla sedia, in modo da guardare la schiena di Kibum. «M-Ma... Perché? Bumie, sei impazzito? Non puoi-»

«Sì che posso!» e sono sicuro che stesse ghignando, anche se non potevo vederlo. Aprì l'acqua e sciacquò il pentolino in cui aveva fatto bollire il latte. «Ultimamente non facciamo altro che lavorare, tornare a casa e fare sesso. Non mi ricordo nemmeno l'ultima volta che abbiamo avuto una conversazione intelligente!»

Scossi la testa, sempre più sbalordito. «Bumie, siamo io e te. Non abbiamo mai avuto conversazioni intelligenti.»

Mise le mani sui fianchi e mi guardò seccato. «Ahah, spiritoso, Jjongie. Davvero.» afferrò lo strofinaccio e cominciò ad asciugare le stoviglie, continuando a parlare. «Dico solo che ultimamente ho come l'impressione che tra noi ci sia solo del sesso. Non stiamo più uscendo, né parlando molto da quando siamo entrambi impegnati con il lavoro. Quando torniamo a casa mi salti addosso e finiamo solo col fare sesso!»

«Sai che tante coppie si rompono perché non trovano il tempo per farlo?» dissi, cercando di mettere in buona luce le mie intenzioni. Cazzo. Non avevo nessuna voglia di rinunciare a fare l'amore con Kibum solo perché lui aveva deciso che stava sminuendo il nostro rapporto. Il nostro rapporto era fantastico! Io amavo Bumie e lui amava me, quindi che male c'era se nelle poche ore in cui ci vedevamo andavamo a letto assieme? Non lo riuscivo a capire.

«Tante coppie si lasciano anche perché si sentono distanti!» Kibum decise di lasciar perdere quello che stava facendo e mi si avvicinò tanto da appoggiare le mani sulle mie spalle. «Io ti amo tanto, Jjongie, e voglio avere un rapporto più intenso di quello che potrebbero avere un cliente e una escort.»

Avvolsi i suoi fianchi con le braccia, posando un bacio sul suo pancino coperto dalla maglietta. «Ti stai dando della escort, Bumie? Quindi se ti voglio, dovrò pagarti?»

Ridacchiò, scompigliandomi i capelli. «Chi ti dice che non sia tu la escort della situazione?» si spostò in modo da sedersi sulle mie gambe ed io lo strinsi di più a me. «Fammi sentire amato. Portami fuori a cena. Comprami dei fiori. Andiamo al cinema con la scusa di voler vedere un film e sediamoci nei posti in fondo, dimenticandoci di ogni cosa e baciandoci solamente.» Le sue labbra si muovevano piano contro le mie tempie, mentre il suo petto si abbassava e si alzava lentamente per via del suo respiro. «Dimmi che mi ami di continuo, come se lo continuassi a dimenticare. Jjong, torna ad essere l'inguaribile romantico di cui mi sono innamorato.»

Mi avvicinai al suo viso e sfiorai le labbra con le mie. Lo baciai lentamente, con calma e dedizione, e quando sentii il suo sospiro tremare (in un modo che ricordava molto le fusa di un gatto) approfondii il bacio, premendo con dolcezza la lingua contro la sua bocca, chiedendogli il permesso. 

Le sue mani si erano strette attorno al mio collo e il suo respiro caldo si mescolava al mio. Le nostre lingue scivolavano l'una sull'altra, rincorrendosi e abbracciandosi.

Con i polpastrelli cominciai a toccargli piano la schiena, percorrendo la colonna vertebrale, facendo disegni invisibili sulla sua pelle. Toccai tutti i punti che sapevo più sensibili, sentendolo sospirare o gemere debolmente di tanto in tanto, e solo quando i nostri fiati si fecero corti e affrettati interruppi quella piccola magia, guardando gli occhi lucidi del mio fidanzato.

«Mi dispiace se ti sto trascurando» la mia voce era bassa e soffice, ancora ovattata da tutte le emozioni che quel bacio - ogni bacio - mi avevano fatto provare. «Lo sai che non ti voglio solo per il sesso. Tengo da morire a noi due.»

«Lo fai davvero?» e sembrava un bimbo, un cucciolo, o una qualsiasi cosa che potesse ispirare tenerezza. Annuii, sorridendogli, e lui mi sorrise di rimando.
«Allora di' di sì.»
«A cosa?» accarezzai i suoi fianchi e lo sentii rabbrividire sotto il mio tocco.
«Allo sciopero.»
«Bumie...»
è una sciocchezza, volevo dirgli, non ho bisogno di uno stupido sciopero per dimostrarti quanto ti amo, ma lui premette un dito contro le mie labbra prima che io potessi dire qualsiasi cosa.
«Se mi ami davvero, allora andrà bene rimanere un po' senza farlo. Facciamo finta di aver appena cominciato ad uscire assieme. Le coppiette si coccolano per un certo periodo, prima di fare l'amore.»
«Noi lo abbiamo fatto la sera stessa in cui-» mi zittì nuovamente, ma questa volta con un bacio.
Ecco, in questo modo, essere zittito mi piaceva un po' di più.

«Infatti. Non ci siamo mai presi davvero il tempo per corteggiarci, ed io voglio avere tutte le attenzioni che mi spettano.» si morse un labbro e - cavolo. Come potevo dirgli di no, quando faceva quell'espressione? Avrei acconsentito a qualunque follia, anche alla più stupida. Kibum sapeva davvero come muovere le cose a suo piacimento, quando voleva.
«Va bene. Ma la cosa non mi piace, e tenterò tutti i mezzi per riuscire a farti cedere» sorrisi, prima di prendere a baciargli il collo. «A cominciare da ora~»

Kibum esalò e per un paio di istanti provò a fare resistenza, ma quando cominciai a succhiare una zona sensibile della sua pelle emise un gemito appagato e mi abbracciò, reclinando la testa all'indietro per lasciarmi più spazio.

Risalii con la mia scia di baci fino alle guance, poi conquistai le sue labbra. Le socchiuse e sussurrò, con la voce tremante: «Forse lo sciopero lo cominciamo da domani...» gli accarezzai il fondoschiena e lui si premette contro le mie mani, esigente. Una parte di me diceva di tirarmi indietro e rinfacciargli la sua splendida idea, ma in quel momento avevo bisogno di Bumie nello stesso modo in cui lui aveva bisogno di me. Per questo motivo stetti zitto, mi limitai a sorridere soddisfatto e ad aumentare la mia dose di carezze lascive.

«Ti amo, Bumie. Ti amo, ti amo. E sei uno sciocco se dubiti anche solo per un secondo di tutto questo.»

Lo vidi arrossire, appena sulle guance, e poi premette le mani sopra le mie guance e mi baciò. Lo avevo emozionato? Direi proprio di sì. Mi alzai e lo presi in braccio, cominciando a muovermi verso la camera da letto.

~

Alla fine non ci fu nessuno sciopero del sesso, ma il discorso di Bumie era bastato a farmi capire di cosa ora lui avesse bisogno. Cercai di tirare fuori tutto il melenso romanticismo che avevo nel cuore e mi lasciai guidare da quello. Organizzai un viaggio per noi due, gli scrissi una poesia, li comprai trentuno rose rosse e continuai a ripetergli quanto lo amavo per tutto il tempo, senza stancarmi mai.

Bumie era stato davvero sciocco a pensare che la nostra relazione si stesse riducendo al sesso. Perché per quanto fosse meraviglioso fare l'amore con lui, per quanto amassi sentire le sue labbra sussurrare il mio nome, i suoi occhi lacrimare per il piacere e le sue dita stringersi contro le mie spalle, niente mi rendeva più appagato e soddisfatto di vedere, a fine giornata, le labbra di Bumie piegarsi in un sorriso felice.

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