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Autore: SaM    26/02/2007    4 recensioni
Un Voldemort giovane, un Harry incredulo ed una scoperta attraverso un ricordo...grazie mille per le recensioni alla storia precedente(spero di aver commesso meno errori di battitura questa volta!) e un grazie anticipato a chi leggerà e a chi commenterà...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un altro ricordo da vedere.
Altri elementi da valutare.
Silente però questa volta non lo avrebbe aiutato.
Ma ce l'avrebbe fatta. Qualsiasi cosa pur di riuscire ad uccidere quell'assassino.
Non sapeva di chi fosse quel ricordo e, infondo, non gli interessava granché.
In un minuto era già in un altro mondo. Il posto in cui si trovava era stranamente familiare.
Harry lo riconobbe subito. Il lago di Hogwarts.
C'era una ragazza seduta sulla riva. Aveva il viso rivolto al cielo, permettendo ai raggi caldi del sole di baciarle il bel volto.
Dal suo abbigliamento semplice, Harry capì che doveva essere sabato mattina.
Forse il primo fine settimana primaverile.
Un ragazzo le si stava avvicinando, una figura conosciuta. Era lui.
Il suo volto era pallido ma ancora bello: aveva già compiuto i primi omicidi? Si era già macchiato le mani col suo stesso sangue?
Il ragazzo era ormai arrivato alle sue spalle ma lei non sembrava essersene accorta. Sembrava esitante, quasi non riuscisse a controllare il suo nervosismo.
Com'era strano vederlo agitato davanti ad una fragile ragazza, lui che non si era spaventato al pensiero di spezzare la sua anima in piccole parti.
Ma lei si era voltata adesso.
_Forse è stanca di aspettare una sua parola!_ pensò Harry, che si era avvicinato ai due.
Riuscì a vedere meglio i lineamenti della ragazza e fu colpito dai suoi occhi: chiari come la rugiada suoi fiori ed estremamente profondi.
E lei finalmente parlò.
" Cosa ci fai qui Tom? Pensavo non ti piacesse il sole. Di solito preferisci rimanere in biblioteca, seppellito dai libri, invece che venire qui fuori."
La sua bocca si era distesa in un sorriso dolce e scherzoso. Anche lui sorrise.
Un sorriso quasi imbarazzato, eppure era quello più vero che Harry avesse mai visto sul suo volto.
Ma scomparì subito, facendolo tornare impenetrabile e serio.
" Posso andarmene se vuoi. Non voglio infastidirti Jane."
" Ma che dici?! Finalmente ho l'onore di essere in tua compagnia senza dover dimostrare niente. Possiamo avere una conversazione normale. Non voglio che tu te ne vada."
Lui sembrava sconvolto. Ed anche Harry lo era.
_Questa Jane deve essere pazza. Come può avere tanta voglia di stare in sua compagnia?_
Si era distesa sull'erba, contemplando una nuvola. Ancora incantata, si rivolse a Tom.
" Non ti sembra strano il fatto che seguiamo le stesse lezioni da 5 anni eppure non sappiamo niente l'uno dell'altra? Forse è colpa del fatto che siamo di due Case nemiche: io Grifondoro e tu Serpeverde. Eppure mi piacerebbe conoscerti meglio. Sei brillante e misterioso. Ammetto che mi incuriosisci un po'."
Tom si voltò a guardarla. Non sembrava molto intenzionato a risponderle.
_Si è incantato. Non ci posso credere... Si è innamorato!_
Jane si era voltata verso di lui. Tom arrossì leggermente e spostò lo sguardo verso il confine tra il tranquillo e soleggiato giardino e la spaventosa e tenebrosa foresta proibita. Due luoghi che sembravano rispecchiare l'enorme differenza che intercorreva fra lui e la ragazza al suo fianco.
" Forse per te non è lo stesso. E' meglio che io vada. Ci vediamo Tom."
Il suo volto mostrò la sorpresa per quel cambiamento. Lei si stava già allontanando quando lui richiamò la sua attenzione.
Ma la sua voce non era fredda come al solito: traspariva calore. Dolcezza. Affetto.
" Ti posso fare solo una domanda Jane?"
L'aveva raggiunta all'altezza del campo da Quidditch.
Jane era sorpresa, gradevolmente sorpresa. Gli rivolse il più bel sorriso che Harry avesse mai visto.
_Incredibile... Anche a lei piace. Quella ragazza ne è innamorata... Come può amare un essere così crudele?!_
Tom aspettava ansioso la sua risposta, il suo permesso.
" Certo signor Riddle. Sarò felice di sciogliere ogni suo dubbio."
C'era speranza nella sua voce ed allegria accompagnata da un po' di dolce canzonatura.
Tom sorrise. Poi le rivolse la domanda che avrebbe cambiato le cose.
" Sei purosangue?"
Gli occhi della ragazza davanti a lui si spalancarono per lo stupore. Poi abbassò lo sguardo. Sembrava imbarazzata, forse per la domanda. O forse per la risposta che stava per dargli. In qualche modo consapevole che tutto sarebbe cambiato.
" No, Tom. Non sono purosangue. Sono una di quelle persone che voi chiamate mezzosangue."
Il viso pallido di Tom cambiò colorito, diventando ancora più cadaverico. Il suo sguardo ispezionò per l'ennesima volta la ragazza che aveva di fronte, quasi non riuscendo a credere a ciò che aveva appena sentito. Una mezzosangue.
Improvvisamente sembrò riacquistare la sua fredda, raggelante indifferenza.
Ora Harry lo riconosceva. Ora si mostrava per ciò che davvero era.
 E la sua voce suonò ostile quando ruppe il silenzio caduto intorno a loro.
" Da oggi in poi guardati le spalle, mezzosangue. Perché un giorno l'opera di Salazar Serpeverde sarà portata a termine!"
Jane, incredula ma per niente spaventata, fronteggiò il suo sguardo, dimostrandogli di non essere inferiore a lui solo perché babbana di nascita.
Sulla soglia della scuola, alle spalle di Jane, Harry riconobbe una slanciata figura. Era Silente.
" Il pranzo è pronto. Vi suggerisco di correre se non volete perdere il meglio."
Jane salutò Tom, allontanandosi si corsa. Ma non abbastanza velocemente da non sentire le ultima parole del ragazzo.
" Per voi sono Voldemort, mezzosangue."
Harry notò una lacrima scendere sulle guance della grifondoro. E poi vide lo sguardo afflitto di Voldemort, che però scomparve in fretta. E il segno di diniego della testa lontana di Silente.
In pochi istanti fu catapultato fuori da quelle immagini. Hermione gli era spuntata accanto, porgendogli un po' di cioccolata.
" Allora, cosa hai scoperto?"
Era molto curiosa ed ansiosa. Harry non se la sentì di tenerla sulla corda. Decise di dirle solo l'indispensabile.
" Si era innamorato. Durante il sesto anno, credo. Di una grifondoro. Che divenne una sua nemica quando scoprì le sue origini babbane."
Hermione esplose, farneticando che Voldemort era stato un idiota fin da ragazzo, che non si può decidere di chi innamorarsi e che non è normale respingere che si ama solo perché è mezzosangue.
Harry si era avvicinato alla porta, stava per uscire, quando fermò il fiume di parole che stavano uscendo dalla bocca della sua amica.
" Non capisci. Era ricambiato. Per la prima volta nella sua vita era amato veramente. E come uno stupido ha rinunciato perché lei rappresentava tutto ciò che i suoi antenato odiavano. Che lui stesso odiava. Jane ha suscitato in lui non solo odio, come tutti i mezzosangue, ma anche amore. Questo significa che Voldemort era capace di amare."
Hermione capì cosa Harry volesse dire: prima di diventare uno spietato assassino alla ricerca della gloria, del potere e dell'immortalità, Voldemort era stato un ragazzo innamorato, come ogni essere umano, mago e non.
  
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